[Dark Reign] La notte è scura, e piena di terrori, role post-MQ per Saa'ka, Echo e Orphen

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Saa'ka
view post Posted on 8/8/2014, 15:53




Nella notte in cui l'istituto Cross cadde, Saa'ka conobbe sé stessa, e perse sé stessa.
Poco prima che la Black Box contaminasse lei come aveva fatto con molti altri, la vampira cui erano state poste nuove catene aveva avuto, per la prima volta in vita sua, coscienza di sé.
Aveva guardato il suo corpo, nudo nello specchio, e aveva scoperto un'idea sconosciuta: "Io".
Farlo in quel frangente tuttavia le era stato fatale, le aveva aperto la mente ai molti interrogativi che un tale concetto portava con sé, rendendola per un momento estremamente fragile. Tanto era bastato perché, come l'eco di un richiamo antico, l'oscuro potere racchiuso e poi liberato in quella scuola potesse far breccia attraverso le sue difese trasformandole in punti deboli, e così Saa'ka aveva finito col cedere alla brama del vampiro e al terrore della bimba, senza opporre alcuna resistenza.
Non aveva capito neanche per un attimo ciò che le stava accadendo, perché non conosceva abbastanza, non le era stato ancora insegnato abbastanza. Che al mondo esistessero poteri in grado di plasmare la mente delle persone, non lo sapeva.
Come non aveva capito che il malessere crescente dentro di sé, quell'istinto ancor più terribile e incontrollabile da fare quasi male, aumentava sempre di più perché sempre più vicino era colui che glielo aveva instillato.
Quando Orphen, trasfigurato al punto da essere quasi irriconoscibile, varcò la soglia dell'aula il dolore divenne pungente, acuto, e la fece vacillare.
Per qualche minuto, il tempo impiegato dal suo "mentore" per trasformarsi in quella cosa, la sua anima vibrò all'unisono con quella del vampiro della sabbia, e probabilmente fu la voce dei suoi tormenti a giungerle insieme alle sue urla belluine: la vampira si piegò, si contorse, si sentì soffocare e, mai come in quel momento, sentì netta la necessità di liberarsi di lui, di quell'individuo che dietro vane promesse l'aveva condotta in braccio alle sue paure, dell'incarnazione di ciò che le stava provocando quell'insopportabile dolore.
Dimenticò completamente la presenza del professore, e concentrò tutte la sua attenzione su Orphen: era lui il suo bersaglio eppure... nonostante non le mancassero di certo modi per attaccarlo, non riusciva neanche a cominciare azioni offensive nei suoi confronti. I suoi pensieri, fondamentali per usufruire del proprio potere, parevano bloccarsi non appena quel nome e quel viso comparivano nella sua mente, e il pensiero non diveniva azione, ma restava bloccato ancor prima di completarsi del tutto, e più ciò accadeva, più la rabbia cresceva, più la Black Box si impadroniva di lei.
Era a tal punto fuor di sé, che quasi non prestò attenzione alla vampira che, parandosi tra lei ed Orphen, aveva già iniziato a studiare il bersaglio che per primo avrebbe provato a colpire.
La vampira fece un cenno col capo, un cenno di assenso rivolto all'individuo della cui presenza solo ora Saa'ka s'era ricordata: l'uomo vestito di nero che pareva a sua volta voler combattere contro Orphen. E la giovane selvaggia voleva la stessa cosa, dunque perché non allearsi con lui, che gliel'aveva proposto, e porre finalmente fine al suo giogo? La forza del professore era palesemente notevole: aggiunta alla sua e a quella dei due arrivati da poco non sarebbe stato difficile liberarsi di chi aveva più volte posto limiti alla sua libertà usando prima la persuasione, poi il suo stesso sangue... E invece un attacco partì, ma in direzione opposta a quella da lei decisa.
En'nai!
"No!" urlò come a voler impedire alle assi del pavimento di staccarsi per infastidire in qualche modo Echo, che dall'ombra appena nata sulla soglia alle spalle di Orphen stava riemergendo: perché, se lei aveva diretto il suo attacco sul suo compagno, perché il suo potere s'era indirizzato ad aiutarlo piuttosto che a colpirlo?
Adesso era troppo tardi per fermare ciò che era iniziato, e troppo tardi per fermare sé stessa, che già correva in direzione del vampiro ricoperto di sabbia per combattere al suo fianco, mostrando le zanne sguainate ai tre nemici ormai schierati.
Saa'ka non sapeva, non si spiegava per quale motivo il suo corpo le stesse disobbedendo a quel modo, quel corpo che aveva da poco scoperto appartenerle in quanto unito alla sua coscienza. Temeva, adesso, che perdendo l'uno avrebbe perso anche l'altra.
Nella sua ingenuità non poté fare altro perciò, che obbedire ad una vecchia legge imparata dalla Natura: lasciare che l'istinto la guidasse verso la sopravvivenza, e l'istinto in quel momento le stava dicendo di stare accanto a colui con cui divideva un legame di più forte di qualsiasi altro. Un legame di sangue, per quanto corrotto e oscuro come un abisso profondo, era pur sempre la forma più potente di appartenenza che lei avesse mai sperimentato.
Prese posto alla destra di Orphen e lo guardò negli occhi famelici. Poi, senza attendere un secondo di più, si morse il polso sinistro fino a farne uscire del sangue, e lo pose davanti alla sua bocca perché ne prendesse e rinnovasse il loro primo, inconsapevole, patto... chiedendosi, per l'ennesima volta da quando l'aveva conosciuto, se quella che stava prendendo fosse la strada giusta.

Edited by Saa'ka - 8/8/2014, 18:58
 
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view post Posted on 11/8/2014, 15:02
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CITAZIONE
Narrazione
Parlato
Pensato

Orphen

Atto conclusivo

La Bestia una volta nota con il nome di Orphen, fece echeggiare nell'intero salone le proprie urla di odio e di dolore. Non gli importava nulla se i suoi avversari erano aumentati di numero, niente poteva farlo desistere dal suo obiettivo di sterminio. La sete di sangue era grande nel manipolatore della sabbia grigia, che stava nuovamente per muoversi in direzione del professore della Night Class. Poco importava se quest'ultimo faceva uso dei propri poteri di manipolazione delle ombre per sottrarsi dalla lotta, il mostro oscuro era capace di percepire la particolare composizione dell'aura della sua preda ovunque egli si trovasse e dopo averla visualizzata da vicino una singola volta.
Orphen venne tuttavia fermato da una strana sequenza degli eventi. La vampira selvaggia che aveva preso sotto la propria ala protettrice diverso tempo prima, si era in qualche maniera ribellata alla potenza del Male che le scorreva nelle vene. Piuttosto che schierarsi dalla parte di Echo e dei suoi due tirapiedi, la donna dalla carnagione scura scelse di fornire assistenza al proprio amato/odiato mentore. Fece anche di più, si procurò una ferita sul polso sinistro per offrirgli il proprio sangue in dono. La mente di Orphen era ottenebrata dalle tenebre, fu il suo puro istinto di creatura della notte a guidarlo sulla corretta strada e a cibarsi di quel delizioso nettare. Vi fu subito un netto cambiamento in lui.

S-saska...?

Nonostante fosse vittima di una tremenda emicrania, lo studente maschio della Night Cross riconquistò un barlume di umanità. I neri tentacoli di sabbia che gli spuntavano da dietro la schiena, si erano di fatto ritirati. Perfino la sua imponente aura di malvagità, ritornò ad assestarsi su di un livello accettabile. Certo, Orphen restava "instabile" a causa dell'interferenza della Black Box, ma la Bestia stava tornando sotto controllo. Il sangue della vergine ragazza selvaggia, gli aveva permesso di compiere un vero miracolo. Il giovane si sentiva più forte e sicuro di prima, poiché aveva superato uno dei suoi limiti senza l'intervento del solito pendente contenitivo.

Che cosa sta succedendo qui? Che cos'è questo macello? Professore... veda di darmi una valida spiegazione per tutto questo.

Orphen aveva riconosciuto la sua alleata, ma lo stato pietoso dell'ambiente circostante, lo mise in allerta. Si stava verificando qualcosa di molto grave... forse, c'era stata una nuova invasione dell'Accademia Cross. Tuttavia, se vi erano dei orde di nemici sconosciuti all'interno del perimetro scuola, perché non era stato in grado di percepirli? Anzi, pur con il forte mal di testa che gravava su di lui, il manipolatore della sabbia grigia si accorse di un altro dettaglio rilevante. Le aure di alcune persone, anche quella della vampira selvaggia che gli giaceva dinnanzi, sembravano pervase da un'accesa tinta d'oscurità. Il professore risultava incolume invece. Egli non era stato affetto da questa misteriosa piaga, quindi lo studente decise di rivolgergli la parola con tono sprezzante.
La soglia della pazienza del ragazzo dai bei tratti orientali era già andata oltre i suoi limiti per via del forte malessere che gli pervadeva sia il corpo sia la mente. Orphen non avrebbe accettato di essere preso in giro o di sentirsi raccontare frottole insulese. Il nobile manipolatore della sabbia grigia avrebbe ottenuto le risposte desiderate, anche a costo di usare la forza bruta su quella persona, dopotutto... non aveva mai avuto troppo rispetto per gli insegnanti della scuola. Il classe B si pulì la bocca sporca di sangue con la manica della giacca, mentre le particelle di polvere presero a disperdersi ovunque in quello spazio chiuso, così da rendergli noto anche il più piccolo movimento sospetto.
Se vi era davvero una guerra in atto, sarebbe stato da stupidi non prendere qualche piccola precauzione del caso. L'attento sguardo del nobile non lasciò nemmeno per un istante quello del professor Echo, ma il ragazzo dai bei lineamenti orientali allungò ugualmente il braccio destro in avanti per tirare a sé l'esile figura femminile di Saska. Voleva controllare che ella stesse in buona salute. Avvertiva qualcosa di irregolare nella sua persona, eppure sentiva che non rappresentava un pericolo per la sua esistenza.


Edited by ShinAnslasax - 25/10/2014, 17:08
 
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view post Posted on 29/8/2014, 13:00

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Ma che carini...
Sommesse un ghigno, e ingoiò un pò di delusione. La cosa fino a poco prima era davvero interessante, adesso si stava facendo terribilmente noiosa.
Il combattimento durò davvero poco e persino l'aiuto dei suoi pulcini divenne inutile, se non per far svelare la posizione della vampira silenziosa, che infatti aveva soltatno proferito una strana parola che a Echo parve simile a una lingua antica. L'attacco debole della ragazza venne facilmente sventato da Shu che si pose tra il professore in ricomposizione e la selvaggia, grazie alla sua capacità di modificare il tempo e lo spazio che lo facevano uno dei migliori nella difesa. Il nobile La Notte era più malefico di quanto ci si poteva aspettare, più di quanto il suo passato trasudasse. Beh, era stata la vita a renderlo così, ecco tutto. C'è chi viene allattato dalla lupa e chi rischia di esserne sbranato ed è costretto ad ucciderla.
Si aspettava decisamente di più dal tanto chiacchierato Orphen della sabbia, non pensava che in fondo invece fosse talmente debole da riacquisire la lucidità solo a causa dell'intervento patetico di una donna. Beh, ripensandoci, un tempo commise anche lui lo stesso errore, ma poi se ne liberò seppellendone le ceneri, Orphen a quanto poteva constatare invece era ancora incatenato a qualcun altro e così la sua forza non sarebbe mai stata libera di sprigionarsi. Un vero peccato.
Mi avete deluso, entrambi... Non valete più il mio interesse.
Si sentenziò silenziosamente, aggiustandosi il ciuffo di capelli sulla fronte che non stava al posto suo. Bastò uno sguardo e Hikari e Shu sciolsero la guardia e indietreggiarono di poco, rimanendo un passo dietro al professore, con lo sguardo sempre vigile verso le due minacce di fronte, pronti a intervenire in caso di necessità.
Guardò il vampiro inespressivo e si apprestò a rispondere alla lecita, eppure ingenua domanda
Mi assicuro che i danni restino contenuti. una breve, quasi impercettibile pausa, il tempo di un respiro o di una sinapsi neuronica
Dovrei essere io a chiedere a te delle spiegazioni per questo macello da te generato. Adesso lo sguardo era più gelido. Ma il viso perennemente inespressivo e imperscrutabile.
Beh del resto in quanto professore si stava solo assicurando che quel mostro furioso, quella minaccia per la scuola e l'incolumità degli studenti, rimanesse impegnato con lui e rilegato nell'aula per non danneggiare altre strutture portanti dell'istituto. Per quanto riguarda la ragazza, si voleva solo informare se era una studentessa dell'Accademia, dato che non l'aveva vista prima di allora, il che non era inverosimile, in quanto non tutti sceglievano il corso di arte e lui essendo poco socievole non era obbligato a conoscere gli studenti degli altri corsi, eventualmente per metterla in salvo in caso di pericolo. Hikari e Shu erano due studenti molto attaccati al loro professore preferito, che avevano ignorato i suoi ordini di mettersi in salvo e per volontà propria volevano difenderlo, cosa poteva far loro?
 
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Saa'ka
view post Posted on 18/9/2014, 15:00




Un brivido le percorse la schiena non appena Orphen si avventò sul suo polso con un impeto di cui non dovette rendersi pienamente conto, e lei lo lasciò fare irrigidendosi appena perché, dopotutto, quella era la prima volta che subiva qualcosa del genere. Dunque, era questo ciò che provavano le sue vittime? Anche a loro tremavano le gambe dall'eccitazione mentre sentivano il fiato del vampiro sulla loro pelle, anche loro erano ipnotizzati dal fuoco dei suoi occhi e si sentivano avvampare in tutto il corpo via via che il loro sangue veniva succhiato via?
Se era così, e doveva esserlo per forza, non era poi una morte così terribile quella che lei era in grado di infliggere alle proprie vittime, anzi, probabilmente non la vedevano nemmeno arrivare, presi dall'estasi dei momenti che la precedevano. Non se l'era mai chiesto come si moriva per mano sua, ma farlo ora servì a risvegliarla da quella specie di torpore violento in cui era sprofondata, e aggiunse un altro tassello, un'altra briciola di consapevolezza di sé, un altro passo minuscolo verso la scoperta di se stessa come individuo.
A quanto pareva anche sul suo compagno l'effetto era stato simile, perché lo sentì quasi subito pronunciare il suo nome, certo in maniera ancora un po' incerta, ma l'aveva riconosciuta. Annuì, seria, trovando finalmente nei suoi occhi quel barlume di lucidità che fino a quel momento sembrava essere stato cancellato.
Poi si voltò nuovamente verso l'uomo, il cui atteggiamento provocatorio la infastidì profondamente, ma si trattenne per il momento, lasciando ad Orphen il compito di interagire con lui e limitandosi a tenere d'occhio i due ragazzi. Il maschio si era spostato con una velocità innaturale, per cui pensò che doveva avere a che fare con il suo potere, ma di certo era ben lungi dall'immaginare che fosse in grado di imporre delle minime modifiche alla trama spazio-temporale, poiché di quest'ultima ignorava l'esistenza.
Si trovava decisamente in un'empasse: da un lato avrebbe voluto combattere seriamente al fianco del suo Orphen, dall'altro temeva che in uno scontro contro tre opponenti sarebbero usciti inevitabilmente sconfitti... ma soprattutto il suo istinto le stava gridando di stare lontana da quell'uomo, il più lontana possibile.
Guardò interrogativa il vampiro della sabbia in attesa di indicazioni: qualunque cosa avesse deciso di fare lei sarebbe stata al suo fianco, nonostante poco prima avesse addirittura desiderato di scagliarsi contro di lui, tanto forte era stata l'impressione negativa lasciata dallo sconosciuto. C'era qualcosa di sinistro nel modo in cui la guardava e, adesso che aveva ricominciato a ragionare, ricordava che c'era stato lo stesso luccichìo anche prima: la stava studiando, c'era solo da stabilire per quale scopo, ma era certa di non potersi fidare, lo sentiva distintamente nonostante lo stesso Orphen l'avesse chiamato "professore", e nonostante quella parola non le risultasse avere connotati negativi in quel luogo.
Pensando dunque che per il momento era meglio tornare a tenebre ben note piuttosto che rischiare di cadere in altre, chissà quanto più profonde, si risolse a cercare una modo per andar via da lì. Avevano entrambi, Orphen soprattutto, bisogno di riprendersi, di riposare, di respirare un'aria diversa da quella ormai troppo pesante della Cross ed era certa che un solo sguardo sarebbe stato sufficiente per intendersi.
Usciti di lì avrebbero avuto molte cose da chiarire, sia su ciò che era successo, sia su quello che era, che sarebbe dovuto essere, il legame tra loro due. Se c'era una cosa che aveva capito in quella notte così buia, era di non aver più alcuna intenzione di obbedire alla cieca sulla base della sola superiorità dimostrata in combattimento da Orphen e ormai il suo intento principale era diventato quello di essere considerata una sua pari, qualunque cosa avesse dovuto fare per dimostrare di esserne in grado. Gli aveva lasciato il controllo completo della situazione, si sarebbe limitata ad obbedire, ma sarebbe stata l'ultima volta: Orphen doveva dirle tutto, spiegarle tutto, metterla in condizioni di capire e di agire consapevolmente senza dover attendere il suo intervento, perché c'erano ancora troppe cose sia dei vampiri che degli umani che non riusciva a gestire.
In quell'Accademia aveva imparato solo cose futili, inutili, lo testimoniava il suo modo ancora troppo inesperto di interagire con i suoi simili, di difendersi da loro, e la cosa non le stava più bene visto che ormai sentiva di non poter più tornare alla vita solitaria che aveva condotto in passato.
Phén. Casa, ora.
La Cross non era mai riuscita a diventare "casa" per lei, e Orphen questo lo sapeva bene visto che anche lui provava qualcosa di simile, così come sapeva che ormai la vampira non chiamava più in quel modo neanche la sua grotta, alla quale non apparteneva più. Dunque, dov'era "casa"? Avrebbero dovuto trovarne una nuova, un posto cui poter attribuire quella parola, entrambi.
 
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view post Posted on 22/9/2014, 16:09
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Ad Orphen continuava a non piacere affatto la piega presa dagli eventi. Da un lato percepiva delle presenze oscure, aggressive, assolutamente inadatte al clima pacifico che si voleva ricreare all'interno di questo istituto... eppure, quelle medesime auree gli erano molto familiari. Di fronte alle parole di rimando espresse dal professor Echo, il classe B non poteva far altro che storcere la bocca infastidito per aver colpito nel segno. Il manipolatore della sabbia grigia era un pericolo per la Cross. Ne era consapevole. Un mostro giaceva dentro il suo animo pronto a divorare chiunque gli capitasse a tiro. Che cosa si poteva dire però della moltitudine di nemici che infestavano la scuola in quello stesso momento?

Può darsi che parte dei danni subiti dalla struttura della scuola siano una mia responsabilità, cosa che ripagherò con effetto immediato con il mio esilio volontario. Eppure, caro professor Echo... mi sembra di notare che lei se la stia prendendo fin troppo comoda, quando ci sono ben altre priorità a cui dovrebbe prestare una "maggiore attenzione". Non sono di certo io il fulcro di tutta questa "oscurità dilagante". Forse mi sbaglio? Perché in questo delicato frangente non è al fianco del Preside e della squadra di difesa della Cross? La verità é che anche lei si sta muovendo per motivi di interesse personale e non perché è un fanatico paladino della giustizia. Faccia pure come crede, ma prima o poi dovrà pagarne il pegno... è solo una questione di tempo. Ora, con permesso, vorrei congedarmi.

Il giovane dai bei tratti orientali replicò con vivo sarcasmo al proprio interlocutore. Lui non era in grado di capire cosa passasse per la testa dell'insegnante, quali fossero i suoi reali obiettivi e per conto di chi lavorasse. Tuttavia, non era più cosa che lo riguardasse. Almeno per il momento. Orphen voleva soltanto allontanarsi dalla Cross il più in fretta possibile, prima che capitolasse di nuovo alla bestia sopita dentro il suo animo. Aveva bisogno di trovare un rifugio sicuro dove riprendere le forze, in attesa di un'eventuale riscatto. Restava un'unica faccenda in sospeso, quindi il classe B si rivolse verso la vampira selvaggia.

Saska sei libera di seguirmi o meno, spetta a te soltanto la decisione finale. Ormai questo luogo puzza in modo insopportabile, non è più adatto alle nostre esigenze.

Il manipolatore della sabbia grigia rimase a fissare il grazioso volto della vampira selvaggia, in attesa di sentire la sua risposta. Eppure, l'aristocratica creatura della notte restava in allerta, poiché non si fidava del professor Echo. Desistette dal voler sapere proprio da un individuo così sospetto il sunto dell'intera situazione. Egli sembrava capace di omettere molti dettagli importanti o, peggio ancora, di raccontargli un cumulo di menzogne. Se avesse trovato qualcun altro strada facendo, avrebbe preso da lui ogni informazione disponibile. Orphen non era comunque nelle condizioni di poter fare molto per la fazione della Cross, quindi la scelta di ritirarsi, gli appariva ora come la più sensata da percorrere.
 
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view post Posted on 9/10/2014, 20:34

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Il fremito oscuro si spense improvvisamente.
La situazione aveva perso decisamente tutto il divertimento che aveva suscitato inizialmente nell'animo del professore. D'un tratto si era ritrovato davanti alla cruda e povera realtà che quelli erano solo due studenti in preda alla Black Box e a mostri del proprio Io troppo grandi e sconosciuti per controllarli, non erano diversi dagli altri nè avevano qualcosa di particolare... erano caduti nella noiosa banalità. Come banale doveva essere ora la recitazione di Echo, che doveva impersonare la parte del difensore della Cross. Ormai aveva un'esperienza così lunga che non gli costava alcuna fatica fingere di essere qualcun altro, tuttavia lo trovava così poco entusiasmante; per un attimo aveva creduto di fare scintille con quei due. E invece non ci voleva molto per congedarli. La ragazza aveva dimostrato uno spiccato senso protettivo verso Orphen, per cui Echo cominciò seriamente a pensare che, magari senza esserne cosciente, si era innamorata di lui, e dal canto suo persino il "caso Berserk" si era ridotto a mera vittima dei sentimenti umani. Erano decisamente scaduti.
Aveva adorato per un attimo quell'assaggio di battaglia e quella confusione nella donna, ma era già tutto finito.

Mi preoccuperò di verificare che tu non rimanga nei paraggi. La scuola ha già troppi demoni, perchè un altro ne minacci la quiete.

Rispose alla prima parte, una breve pausa, quasi voleva scoppiare a ridergli in faccia, ma non fu un problema trattenersi, il gelo era suo compagno di giochi.

Uno studente come te non dovrebbe rivolgersi in questi termini ad un professore; il mio preciso compito è contenere i danni alla struttura e agli allievi, allontanando ogni individuo che può costituire una minaccia. Il preside mi ringrazierà per aver tenuto a bada un mostro errante.

Per un attimo l'uomo dal cappotto di pelle, pensò al tizio che aveva appena nominato.
Preside... che cosa ne rimarrà a quest'ora? Pover'uomo, in fondo non meritava di essere sepolto dal suo stesso sogno.
O quantomeno avrebbe voluto strappare con le sue stesse mani il cuore dal suo petto per il semplice motivo di aver ipotizzato una convivenza tra le due razze, ma pazienza, c'era concorrenza.

Oh, dimenticavo, finchè la ragazza non esprimerà apertamente la volontà di seguirti, verrà considerato un sequestro di persona. Non voleva rinunciare alle ultime briciole di divertimento, altrimenti sarebbe stato davvero triste aver riposto tutte quelle aspettative e rimanerne così delusi.
 
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Saa'ka
view post Posted on 10/10/2014, 07:15




credo che la role possa considerarsi terminata, giusto? Comunque Fallen lasciatelo dire: mi piace un sacco come il tuo stile di scrittura si trasforma quando usi Echo, anche se è veramente, ma veramente antipatico :P
 
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view post Posted on 10/10/2014, 14:16

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Suppongo di si.
Grazie Peach! Non nego che a volte trovo ancora difficoltà essendo totalmente differente dal mio stile abituale, tuttavia se risulta antipatico, riesco nell'intento ahahahah xD
 
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7 replies since 8/8/2014, 15:53   109 views
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