Salve preside Cross

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view post Posted on 25/12/2013, 16:30
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z4e7
I am Serael Krism.

Arrivata. Alla fine era arrivata all'Istituto Cross. Non che la cosa le facesse più di tanto piacere, ma si sentiva leggermente più tranquilla dopo essere arrivata lì e aver visto con i propri occhi com'era il tutto che era decisamente diverso da come se l'era immaginato e poteva quasi definirlo un posto carino. Uno dei Sangue Puro le aveva consigliato di andare subito dal preside Cross per presentarsi e farsi dare le prime dritte da nuova arrivata.
L'ansia l'aveva assalita appena aveva sentito quelle parole, ma doveva farsela passare in fretta, non poteva certo farsi vedere in quel modo e soprattutto non così davanti ad un Vampire Hunter, lei che proprio non li sopportava.
Prima di seguire il consiglio del Sangue Puro di cui, con la sua memoria, aveva già scordato il nome, fece un giro per quasi tutto il Dormitorio Luna. Poteva guardarlo con tranquillità, visto che era pomeriggio e quindi, a parte alcune eccezioni, era quasi tutto deserto.
Dopo mezz'ora circa che continuava a girare, sentì suonare un pendola e questo fu quasi un imput per uscire dal Dormitorio e dirigersi verso la scuola e di conseguenza incontrare il preside Cross.

Passi svelti, veloci e vedeva la scuola avvicinarsi sempre di più, fino a quando non arrivò al cancello che le si aprì davanti. La scuola, in quel momento, era occupata dagli studenti della Day Class, umani. Li passò senza nemmeno guardarli in faccia, dirigendosi senza il minimo dubbio verso l'ufficio; non li guardava nemmeno quando sentiva dei mormorii alle proprie spalle di ragazzi o anche ragazze che si chiedevano tra di loro se era una modella o anche solo dicevano che era una bella ragazza. "Se sapessero chi sono davvero, non avrebbero questi pensieri." si disse e, senza nemmeno accorgersene, era arrivata davanti alla porta del preside.

- Toc toc -

Aveva bussato alla porta dell'ufficio presidenziale ed ora aspettava solo che il preside la invitasse ad entrare. Dentro di se era un po' intimidita dalla situazione, ma sapeva che il suo orgoglio non l'avrebbe abbandonata e avrebbe tenuto su quella maschera di tranquillità. D'altronde, come già si era detta tra sé e sé, non poteva certo farsi vedere così da un Vampire Hunter.
 
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LuCe-90
view post Posted on 25/12/2013, 18:56




Per evitare di farti chiudere la role ti ho risposto io, non allarmarti, non è per colpa tua, ancora dobbiamo aggiornare la storia :)
In poche parole c'è questa BlackBox che è stata presa da Luce Dany (il mio pg) e questa BB (abbreviazione di BlackBox) ha il potere di possedere un corpo e aumentarne la forza, controllarne anche il cervello ecc. ciò è accaduto all'inizio dell'ultima MegaQuest. La BB ha posseduto Luce e l'ha utilizzata come "antenna" per diffondersi anche in altre menti, le più deboli si sono lasciate possedere (per i più svariati motivi) le più forti o i più buoni hanno resistito. Così stessi studenti della Cross, capeggiati da Luce, hanno iniziato a uccidere chiunque si opponesse a loro e dopo aver debellato il LivelloA, un gruppo di cacciatrici ha sfondato la porta della presidenza ed hanno ucciso il Preside Cross.
Dunque, ora tu stai ruolando in una scuola un po' malconcia per tutti gli scontri (anche se sono avvenuti mesi fa, questa estate, quindi molti danni sono stati riparati) e semideserta, poiché i Buoni sono fuggiti dall'Istituto Cross lasciandolo in mano a Luce e tutti i Cattivi del caso. Dunque, in presidenza non troverai Cross, bensì Luce Dany. :) spero che ti sia tutto chiaro, ma presto risolveremo questi problemi per i nuovi utenti aggiornando la storia!


La scuola era stata devastata, sfollata, ciò che rimaneva erano i resti di una rivoluzione interna covata per lungo tempo e divampata in pochi secondi, proprio come una piccola scintilla moribonda può trasformarsi in un terribile incendio, cadendo su di un letto di paglia.
Tutto ciò che era rimasto fra quelle mura, era rimasto perché succube della potenza della BlackBox, terribile strumento ideato dal Consiglio dei Vampiri, contenente un potere oscuro e tremendo, qualcosa cui nessuno sapeva dare un nome, poiché i suoi creatori erano morti e da allora era passata prima in mano ad una cavia, dopo ad una cacciatrice di vampiri troppo curiosa per esitare su quell’oggetto così potente.

Luce camminava per la stanza del preside Cross, che in quei mesi era stata ricostruita in parte, ma ricordava tutto, tutto era scritto in quelle mura, tutto le ritornava in visioni spezzettate, come una pellicola tagliata e montata in modo diverso; quando pensava a Cross non poteva che star male. L’aveva ucciso! Era stata lei a porre fine alla sua egemonia, eppure era uno dei membri più forti della Vampire Hunter, era il maestro di Bonpasse, il capo di quest’ultima! Ma era scivolato in un ideale che gli stava sfuggendo di mano… tutte quelle morti che negli anni avevano macchiato ogni luogo della Cross, tutti quegli scontri, tutti quei momenti in cui Luce dovette mettere in gioco la propria dignità, in cui dovette scontrarsi con i suoi limiti… con l’indifferenza altrui… Perché era un fiore splendido, ma solitario, incapace di legare con gli altri, incapace di far capire a chi le stava vicino che lei, infondo, voleva solo una vita in comunità; ma, allo stesso tempo, ignorava il significato di quella parola e quindi tutto diventava complicato, tutto diventava impossibile. Trarre energia dalla BlackBox fu l’unica cosa che riuscì a farla sentire appagata; ora tutti quelli che erano lì, in qualche modo dipendevano da lei, se lei staccava la spina, avrebbero sofferto della mancanza di quell’energia come un drogato soffre l’assenza della sua dose.
Accarezzò la scrivania impolverata, guardò la poltrona che aveva qualche taglio sullo schienale e gli si avvicinò con cura. I suoi particolari occhi rossi, che l’avevano resa ciò che era, immaginarono la sagoma del preside comodamente seduto ed i suoi occhi e il suo sorriso… ormai spento per sempre.
«Se solo avesse compreso, se solo avesse ammesso le sue colpe… no, non avrebbe meritato la morte.»
Scostò leggermente la sedia e piano si adagiò su quel cuscino che, ormai, da tempo, non veniva più riscaldato, ma ancora, ancora portava l’impronta del suo possessore.
«Preside… prometto che il suo ideale verrà fuori. Non voglio più che i vampiri si nascondano, non voglio più che i nostri nemici ci guardino con superiorità… ora… ora siamo noi i più forti.»
Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta, qualcuno che non era stato fermato perché non considerato una minaccia, una vampira LivelloB che ancora doveva sapere, doveva scoprire e decidere di schierarsi.
Probabilmente si sarebbe aspettata una voce maschile e, invece, fu una voce vellutata e placida, dal timbro femminile, a dire: «Prego, accomodati.»; e non si sarebbe mai aspettata di entrare in un ufficio palesemente distrutto e mezzo ricostruito alla buona e lì, dove un tempo sedeva il Preside Cross, che aveva eretto quelle mura dal nome di Accademia Cross, per accogliere tutti i vampiri e cacciatori che aspiravano al cambiamento, trovare semplicemente una ragazza universitaria, con i capelli azzurri a caschetto ed un ciuffo più lungo che le scendeva sul naso, occhi rossi e pelle chiarissima… a prima vista un vampiro, ma in lei batteva un cuore umano, come scorreva sangue umano, ma in quei mesi, in lei, scorreva anche un potere tenebroso, derivante dalla BlackBox, sita nell’alloggio n°1 della DayClass.
Appena le due si sarebbero guardate in viso, Luce avrebbe aggiunto, con cordialità, queste parole: «Vieni avanti e siediti.»; indicando una delle due sedie di legno che sostituivano le vecchie poltrone distrutte.
 
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view post Posted on 25/12/2013, 21:07
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z4e7
Ah, okey, grazie del chiarimento, allora ruolerò di conseguenza!


Appena aveva sentito la voce di una donna era rimasta un attimo stupita, ma, senza farselo ripetere una seconda volta, aveva aperto la porta, ritrovandosi davanti la ragazza che le aveva gentilmente detto di entrare. Un viso carino, doveva ammetterlo, ma di certo non la persona che si aspettava, ovvero il preside Cross. L'ufficio presidenziale non si poteva sicuramente uguagliare all'ordine, più che altro per i segni di lotta in giro per la stanza e alcuni graffi profondi inferti alle pareti che però sembravano in via di manutenzione. C'era stata sicuramente una lotta.
Alle parole della ragazza che, molto probabilmente, aveva qualche anno in meno di lei, si era accomodata su una delle sedie che sembravano essere state risparmiate da quello che era successo o, molto più probabilmente, erano state sostituite con delle nuove.
Non si era fatta molte domande del perché una ragazza era al posto del preside, non erano affari suoi e sicuramente la cosa la metteva più a suo agio: parlare con Vampire Hunter le avrebbe sicuramente dato fastidio, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.

« Piacere di conoscerla, io sono Serael Krism. »

La voce che era uscita dalle sue labbra era sicura, senza ombra di esitazione nonostante il fatto che non aveva la più pallida idea di chi aveva davanti. All'inizio, dare del lei ad una persona che nemmeno si aspettava di incontrare, le sembrava il minimo. Ma c'era qualcosa che non andava, più la guardava e più non le sembrava una vampira anche se aveva gli occhi rossi, proprio come li hanno i vampiri quando sono affamati e di conseguenza, per niente umani. Non si sarebbe mai permessa di chiederlo ad alta voce, ma c'era una domanda che dal primo momento in cui aveva incrociato gli occhi con quell'altra ragazza, le vorticava in testa: chi era?
Ovviamente, però, questa non era l'unica domanda che aveva in testa, voleva capire anche il perché del fatto che la scuola fosse mezza deserta o anche il semplice motivo di tutto lo sfacelo in giro per l'Istituto Cross. Quando si era sentita alcuni mesi prima con un'amica che la frequentava, non le aveva menzionato assolutamente niente di tutto ciò. Voleva vederci chiaro.
 
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LuCe-90
view post Posted on 26/12/2013, 19:49




La ragazza era ovviamente disorientata ma Luce ne gradì la compostezza, fosse stata lei ad entrare in quella camera in condizioni simili, il suo primo giorno alla Cross, avrebbe immediatamente contattato la Vampire Hunter e ficcato il naso ovunque; ma fantasticare sul come la sua storia avrebbe preso pieghe diverse non le andava, ora si sentiva in grado di dominare quella situazione tanto da non temere di restare faccia a faccia con un LivelloB, d’altronde aveva avuto più d’un rapporto “intimo” con l’altra specie e dopo aver affrontato Ottavia ed ucciso Cross, quasi ricordava con ironia i giorni in cui temeva lo scontro con i vampiri, o meglio, temeva che la sua forza non fosse sufficiente a superare quella del nemico… era sempre stato questo il suo tarlo: non sopportava l’idea di vedere il suo corpo stremato, a terra, esangue, esausto e fin troppe volte era accaduto, troppe spesso, anche laddove i numeri le davano ragione, accadeva un incidente che la metteva al tappeto; nonostante la sua ombra ed il suo soprannome “Cacciatrice dagli occhi rossi” fosse diventata un qualcosa di mitico (pensò, per esempio, alla reazione che ebbero i tre cacciatori Lou, Rudy e Koichi, leggendo il suo fascicolo), puntualmente cadeva sulle ginocchia. Sembrava un po’ la maledizione che aveva il suo maestro, Michael Truth, la quale forza spropositata ed i suoi buoni ideali, avevano frenato la corsa ad eventuali promozioni. Forse Luce, un giorno, avrebbe avuto un allievo ed esso avrebbe provato (come lei fece per Michael) a spezzare questa catena maledetta che impediva il volo verso la vetta mistica dell’Olimpo.
Luce sorrise alla nuova arrivata che non spiccava in altezza, tanto che la stessa luce poteva superarla, ma non le serviva certo l’altezza per farsi notare; come tutti loro, d’altronde, era particolare… già, come ogni vampiro e quindi perfettamente normale per la sua specie.
«Piacere di conoscerti Serael… è un nome molto particolare il tuo. Ha qualche significato specifico?»
Si spinse verso lo schienale e la sedia dondolò cigolando leggermente, poi tornò in avanti e si alzò.
«Sono sicura che non aspettavi di vedere una ragazza ma… il preside ha, per così dire, dato le dimissioni ed io ho raccolto ciò che lui non era riuscito a fare.»
Iniziò a camminare. Addosso aveva la divisa dell’Università Cross, rossa con le strisce bianche, una vera bellezza, un vero colpo d’occhio al cospetto del bianco e nero delle divise delle classi superiori.
«Se sei qui saprai dell’ideale della scuola. Qui vogliamo che non ci siano più barriere fra umani e vampiri, qui desideriamo che le due razze si fondino, si parlino a vicenda amichevolmente e… perché no? Che si amino. Purtroppo con la partenza di Cross molti non ci hanno voluto seguire, perché vogliamo accelerare il processo: vogliamo che entro uno o due anni al massimo, almeno la città che ci ospita (Utsunomiya) sia conscia dell’esistenza dei vampiri e che tutti accettino questa realtà.»
Si avvicinò a lei e si sedette sulla cattedra, lasciando un piede penzolare nel vuoto e guardandola dall’alto continuò.
«E’ importante che ciò accada, quindi i nuovi studenti devono essere, per così dire… predisposti.»
Con ciò aumentò il richiamo dell’energia oscura della BlackBox e tentò di agguantare la “giovane” ragazza con il suo potere, se non aveva una forte volontà o se percepiva il desiderio di possedere questa forza che l’avrebbe fatta diventare molto più potente di com’era in quel momento, o fosse stato per qualsiasi altro motivo, personale e non, la BlackBox e quindi Luce, avrebbe preso anche lei, così da farla diventare un membro a tutti gli effetti di quella nuova scuola che sorgeva, come Fenice, dalle ceneri di quella vecchia.
Luce scaglionava Sarael, ma in superficie, ancora non le era permesso entrare completamente in lei e capirla e parlarle, comandarla, farle vedere che mondo meraviglioso aveva in mente! Luce aveva ben capito che per una pace totale bisognava agire di forza, i sotterfugi fra le varie organizzazioni non potevano più servire, anzi, questi avevano portato lunghe battaglie dove alla fine, si contavano solo i morti e si esultava per una vittoria più amara di un caffè non zuccherato.
«Permettimi di dare una svolta al Mondo, permettimi di far sì che nessuno uccida più vampiri, permettimi di far camminare liberamente i tuoi simili, quei simili che non ritengo diversi da me.»
Con quest’ultimo appello sperò che lei accettasse e che le arrivasse un chiaro messaggio: poteva aggiungere nuovi membri alle sue fila! Poteva veramente contare sulle sue idee e finalmente guardare in faccia la lapide del preside Cross, posta nel giardino, in linea con l’affaccio della presidenza, e dire: «Il mio progetto, funzionerà!».

Data la complessita della situazione se hai bisogno di chiarimenti chiedi pure
 
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view post Posted on 26/12/2013, 22:51
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Nonostante sembrasse seduta tranquilla su quella sedia, i suoi occhi continuavano a girare intorno, controllando tutto per cercare di capire com'era la situazione. Non aveva davvero idea di cosa fosse successo, ma di primo impatto la storia non le piaceva per niente. Appena sentì le sue parole, gli stessi occhi che prima continuavano a divagare per la stanza, puntarono quelli dell'altra ragazza. Rossi, quasi intrisi di sangue, proprio come i propri quando era in preda alla fame, ma tutto ciò non riusciva ancora a spiegarselo. Eppure, la divisa era quella di una semplice studentessa umana.
Le parole della ragazza le avevano fatto curvare le labbra verso l'alto, in quello che, molto lontanamente, doveva essere un sorriso. In effetti era consapevole del fatto che il proprio nome era abbastanza curioso, ma non c'era mai stato qualcuno che glielo avesse chiesto apertamente come lei.

« Sì, sono a conoscenza che è curioso, come nome. I miei genitori mi hanno sempre detto che deriva da qualche donna di non so che paese che aveva fatto qualche cosa di speciale. Il solo sapere che però quella donna è umana, non mi va tanto a genio, ma come nome non è male. »

Mentre parlava, notò che l'altra aveva iniziato a camminare e non la perse di vista nemmeno un attimo, in fondo non sapeva nemmeno il suo nome. In effetti era curiosa di come si chiamasse. L'avrebbe chiesto dopo, adesso non era il momento adatto, visto che aveva notato le labbra dell'altra ragazza dischiudersi, segno che stava per parlare di nuovo.

Un sorriso, questa volta più profondo, era riapparso sulle labbra della ragazza mentre sentiva che il preside Cross aveva dato le "dimissioni". Di certo non sapeva cos'era successo, ma non era così stupida da abboccare ad una balla del genere, soprattutto nella stessa stanza in cui doveva esserci lo stesso preside e che era semi distrutta.
Le parole che avevano ripreso a scorrere dalle labbra della ragazza dai capelli azzurri l'avevano fatta rinsavire dai suoi pensieri e tornò ad ascoltarla.
Annuì impercettibilmente mentre l'ascoltava, d'accordo con quello che stava dicendo, in fondo non era molto distante da quello che pensava lei. Gli umani avrebbero dovuto essere a conoscenza della loro esistenza, l'unico punto a sfavore è che avrebbero dovuto stare più attenti a quando giravano intorno, ma, in fondo, i loro poteri li avevano per qualche motivo.
Sentì d'improvviso una piccola fitta alle tempie che man mano si faceva più pressante, alzando così il proprio sguardo e puntandolo su quello dell'altra ragazza, fin troppo insistente per i propri gusti, iniziava a darle quasi fastidio. C'era qualche cosa che non andava.

« Sono d'accordo su quello che hai detto, gli umani devono sapere di noi e su qualche frangente devono anche temerci, ma penso anche che dobbiamo farcela con le nostre forze. »

Cercava di respingerla, in qualche modo. Era perfettamente a conoscenza che stava cercando di farle qualcosa, ma non gliel'avrebbe permesso, anche se condivideva il suo pensiero.
Stava per parlare di nuovo, ma venne interrotta da quella dell'altra e si zittì, ascoltandola attentamente. Man mano che l'altra ragazza parlava, stava decidendo, stava valutando la situazione e cercando di essere il più obbiettiva possibile, cercando di non pensare solo al fatto che con certe situazioni che si sarebbero venute a formare, magari avrebbe potuto trovare i due assassini che cercava, ma anche a tutti gli altri vampiri.

« L'idea mi piace e penso proprio che ti aiuterò, ma ad una condizione: niente stranezze. »

Aveva cercato di rimarcare il più possibile quel "ma", riferendosi a qualsiasi cosa stesse cercando di farle prima. Non era certo una vampira che si faceva abbindolare con poco, aveva imparato che se voleva qualche cosa, la doveva e voleva farla con le proprie forze. Certo, sicuramente l'idea che aveva messo in tavola era allettante e non poche volte aveva pensato a tutto ciò che l'altra aveva detto, ma ovviamente da sola non ci sarebbe mai riuscita. Al contrario, con quella ragazza, la percentuale si sarebbe alzata.

« In qualsiasi modo, potrei sapere con chi ho l'onore di parlare? Non vorrei essere scortese, ma se devo allearmi con qualcuno, vorrei almeno sapere con chi. »

Più o meno credo di aver capito la storia, al massimo, se nel mentre che ruoliamo mi sfugge qualche cosa, te lo chiederò sicuramente, grazie!
Spero comunque di non aver scritto sciocchezze nella ruolata (magari per il fatto che Serael sente una fitta alle tempie quando Luce cerca di attirarla a sé con la BlackBox)

EDIT.
Lo scrivo anche quì, così non sembra che ho abbandonato alla role: da domani, fino al 2 non ci sono perché vado in vacanza, quindi fino a quel giorno non potrò rispondere!
Ps - Buon anno nuovo! ^^


Edited by meonki - 27/12/2013, 19:11
 
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