Ecco un'altra persona che mi dà sui nervi...., Chocolà Van Tsumegi e Rin Shirohana

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Shëënn¥r@
view post Posted on 19/12/2013, 21:57




Una notte di luna piena, una notte prefetta per salire su una torre a cantare per tutti ciò che la affligge e la turba, per quella persona conosciuta qualche mese fa e che ha completamente sconvolto il suo piccolissimo mondo fatto di relativa innocenza e di desiderio di ritrovare la via maestra che ha perso quando era solo una bambina.

Così, mentre l'oscurità la avvolge e la luna schiarisce chiaramente la sua figura, Chocolà si trova non sa come in cima alla torre dell'istituto Cross. Quando se ne rende conto sente la pietra fredda di una notte d'inverno contro i suoi piedi scalzi perché i magnifici aperlai sono stati dimenticati in chissà quale angolo della torre che si affaccia su tutte le strutture scolastiche.
La luna è il suo unico amante oramai esistente sulla terra, l'unica "persona" che potrà sempre capirla e mentre pensa a queste cose, un canto di solenne dolore galleggia nell'aria ed è proprio la voce di Chocolà a volare per questa terrazzina fino a risuonare in tutto il resto del campus, alcuni la sentiranno solo come una piccola e strana nenia nella loro mente, mentre coloro che sono come lei percepiranno il dolore che quella nenia provoca alla povera Chocolà, sconsolata e titubante in questa magnifica notte di luna, e queste parole risuoneranno nell'aria, parole in una lingua sconosciuta forse a tanti, ma conosciuta chissà come dalla stessa Chocolà che, cantandola, riporta alla mente quei pochi ricordi che ha da prima di risvegliarsi dal suo lungo sonno senza sogni...

<< Méav Ní Mhaolchatha
Gura mise tha fo éislean
Moch sa mhaduinn is mi g'éirigh

Sèist:
Ò hì shiùbhlainn leat
Hì ri bhò hò ru bhì
Hì ri bhò hò rinn o ho
Ailein Duinn, ò hì shiùbhlainn leat

Ma 's e 'n cluasag dhuit a ghaineamh
Ma 's e leabaidh dhut an gheamainn

Ma 's e 'n t-iasg do choinlean geala
Ma 's e na ròin do luchd-faire

Dh'òlainn deoch ge b' oil le càch e
De dh'fhuil do choim 's tu 'n déidh do bhathadh

Translation:
Brown-haired Alan

How sorrowful I am
Early in the morning rising

Chorus (after each verse):
Ò hì, I would go with thee
Hì ri bhò hò ru bhì
Hì ri bhò hò rinn o ho
Brown-haired Alan, ò hì, I would go with thee

If it is thy pillow the sand
If it is thy bed the seaweed

If it is the fish thy candles bright
If it is the seals thy watchmen

I would drink, though all would abhor it
Of thy heart's blood after thy drowning...>>


E così questa nenia continuerà finché qualcuno non verrà a distrarre questa sola e desolata fanciulla...
 
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Mr.Hyde
view post Posted on 19/12/2013, 23:07




Non sapeva nemmeno lui come sentirsi.
Da un lato, la vita di semplice studente era quello che aveva sempre desiderato, aveva sprecato settimane intere a invidiare sua sorella, anche quando tornava a casa strillando contro i professori ingiusti, o, per cambiare un po', inveiva contro compagni di classe troppo stupidi per essere reali. Le dava volentieri una mano quando si trattava di studiare, anche se questo significava stare chino sui libri per ore, sacrificando preziose ore di sonno per non farsi cogliere impreparato, per corrispondere allo stereotipo che Selene aveva del fratello maggiore che sa sempre tutte le risposte, che non sbaglia mai.
Dall'altro lato, fin dal momento in cui aveva messo piede dentro l'accademia, aveva sentito crescere un'irrazionale preoccupazione, dovuta al fatto che con i rapporti interpersonali non era mai stato particolarmente brillante. Ora, non fatevi un'idea sbagliata, amava le feste e la compagnia, ma non aveva mai avuto molte occasioni per pensare allo svago, passava la maggior parte delle giornate allenandosi, oppure compiendo le missioni che suo padre adottivo gli affidava in vece della Vampire Hunter -il più delle volte gli chiedeva di fargli da spalla, lo trovava ancora troppo inesperto per uscire da solo.
Non aveva tutti i torti.
Nonostante la ferrea disciplina che Rin dimostrava in missione, aveva la brutta abitudine di lasciarsi andare all'ansia, accentuata da un retrogusto di sano pessimismo, che non lo abbandonava mai. Magari gli altri non lo notavano, ma per suo padre era un libro aperto, era inutile che cercasse di nascondere le sue preoccupazioni, in un modo o nell'altro riusciva sempre a coglierle.
Continuò a salire la lunga scalinata.
Aveva la netta sensazione che i polmoni gli stessero andando a fuoco, non si poteva certo dire fuori allenamento, ma l'agitazione per trovarsi in quel luogo nuovo, completamente solo, aveva avuto la meglio sulla razionalità e per salire sulla torre aveva corso tutto il tempo, salendo i gradini a due a due fin dalla base. Masochismo represso? Forse, ad ogni modo, non ebbe tempo per approfondire lati nascosti del suo carattere, ormai era arrivato in cima quando una melodia giunse alle sue orecchie. Continuò ad avanzare finchè non si fece più chiara.
In realtà era solo una voce femminile che cantava, non era accompagnata da alcuno strumento, eppure era così armoniosa che nemmeno un'intera orchestra le avrebbe reso giustizia. Continuò a salire con passo felpato, come incantato da quel suono, non riconosceva le parole, ma aveva come la netta impressione che non avrebbe comunque prestato attenzione al testo, anche se pronunciato in una lingua a lui nota. Socchiuse appena la porta che dava sulla cima della torre, non voleva disturbare.
Purtroppo quello che voleva e quello che faceva erano due cose ben diverse. Attese un momento di silenzio e iniziò a battere le mani, in un applauso completamente meritato.
Poi si rese conto di essere spuntato dal nulla e aver disturbato quella figura, difficile scorgerne chiaramente i contorni anche alla luce della luna.
Non tutti apprezzavano l'invadenza.
Io... ehm... ecco... Cominciò, senza trovare davvero le parole adatte. Poi sorrise radiosamente. Hai una voce magnifica. Ecco, in genere i complimenti funzionavano sempre, non c'era nulla di male nell'essere moderatamente ruffiani.
 
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Shëënn¥r@
view post Posted on 24/12/2013, 23:39




La musica scompare, la sua voce si dissolve nello stesso tempo di come si è "materializzata" quando ha iniziato a cantare. Un applauso squarcia il silenzio in cui lei spesso si rifugia, e Chocolà, relativamente spaventata, si volta velocemente e mette mano alle 4 picche che tiene custodite al sicuro legate alla coscia sotto la gonna dell'uniforme dell'istituto.

<< Io... Emh... Ecco.... >>

Un ragazzo. Capelli arancioni, abbastanza alto e probabilmente uno di quei tanti ragazzi insignificanti della Cross che Chocolà non prende neanche in considerazione, ma purtroppo per lei quel ragazzo non è un semplice ragazzo, ma bensì un Hunter. Chissà perché le sembrava quasi come quello che aveva incontrato per la prima volta all'entrata dell'accademia, sperò vivamente di no.
Un abbagliante sorriso e poi la voce del ragazzo ruppe di nuovo ciò che l'improvvisa comparsa aveva creato.

<< Hai una voce magnifica...>>

Chocolà quindi guarda con i suoi profondi occhi ancora leggermente tendenti al violetto il ragazzo, chissà, magari le potrebbe anche stare simpatico, ma non diciamo cavolate, lei oramai ha una sola cosa nella testa, scoprire chi è la ragazza dai lunghi capelli biondi che ha sempre incontrato al cancello della Night Class.
Ma per evitare di fare brutta figura, dopotutto ella fa parte dell'alta nobiltà vampira, ritira lentamente la mano dalle picche e si sistema seduta con le gambe accavallate e i piedi ancora scalzi che assaggiano il freddo vendo delle serate invernali, e poi con voce calma e un poco suadente chiederà al ragazzo qualcosa...

<< Come mai un Hunter è qui su questa torre e sopratutto a quest'ora??>>

E attenderà curiosa la risposta, anche perché lui ha ascoltato da vicino la sua canzone anche se non intrinseca del suo soave potere, ma comunque spera sia ancora un poco rintronato, così potrà magari farsi una cena, o colazione essendosi appena svegliata, con i fiocchi al posto di quelle pastine insapori e inodori...
 
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2 replies since 19/12/2013, 21:57   74 views
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