stanza numero 7, Echo La Notte - professore Night Class

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lošai
view post Posted on 2/7/2013, 11:03




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Echo La Notte

 
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view post Posted on 5/8/2013, 23:13

In erba

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La notte era ormai calata.
Echo era ormai sveglio.
Non le aveva detto il numero della sua stanza, ma era certo che non si sarebbe persa, del resto quel dormitorio era quasi del tutto deserto già di suo, poi ora che c'erano i corsi di recupero estivi e i corsi di potenziamento, tutti gli altri docenti si affannavano a preparare progetti o comunque a cercare di far ottenere risultati migliori ai propri allievi.
Da un altro punto di vista, Echo non stava facendo di meno, del resto formalmente almeno, aveva invitato una studentessa a prendere lezioni nella sua camera, cosa c'era di sbagliato?
Poteva sempre uscirsene con la scusa di aver notato la sua alta attitudine nell'arte e di averla invitata per un confronto a prendere un tè da lui, e che arte!
Due seni sempre turgidi, messi in evidenza da una scollatura molto vistosa, un vestitino, del colore dell'ombra molto attillato che enfatizzava tutte le sue belle curve e dei capelli albini che lo facevano impazzire.
Ma quel che contava di più era il suo sangue delizioso.
L'aveva assaggiato la notte prima e per fortuna nessuno se n'era accorto in quanto dall'alto della torre l'odore difficilmente scendeva a terra.
Echo sedeva sulla poltroncina nella sua camera, aveva già posato due bicchieri sul piccolo tavolino ornamentale e una bottiglia di champagne, quello sarebbe stato solo il benvenuto.
Aya Mikage... si inumidì le labbra ripensando alla sera prima e pregustando gli intensi momenti che si sarebbero consumati quella stessa sera nel suo covo oscuro.
 
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Guenevere
view post Posted on 6/8/2013, 00:13




Pensando all'appuntamento che quella notte avrebbe avuto con il suo insegnante, non era riuscita a prendere sonno. Difatti non faceva altro che girare e rigirarsi nel letto. Così si era alzata, si era fatta un bel bagno e si era vestita in maniera veramente sexy rispetto alla sera prima; infatti si era messa una minigonna, un top aderente, sopra ad esso aveva una giacchetta in pelle nera e per completare il tutto indossava un paio di collante attaccate a delle auto reggenti. Per non dare nell'occhio, prima di dirigersi nella stanza dell'insegnante, si era portata a dietro i libri di arte così, anche se era vestita in quella maniera e avesse incontrato un professore, una scusa poteva trovarla. In quel momento si stava dirigendo verso la stanza del professor Echo e, mentre camminava, pensava a ogni singolo momento che aveva passato con lui la sera prima ma, più che altro, pensava al suo tocco. A metà strada si fermò mettendosi una mano prima sul suo collo dove vi erano presenti ancora i canini di lui, giacchè il morso che le aveva fatto era stato bello forte, poi scese giù fino al suo interno coscia: senza rendersene conto arrossì. Chiuse gli occhi togliendo la mano da dove l'aveva posata e scuote il capo pensando

Aya, Aya... Ma che ti sta succedendo? Quel professore ti ha dato alla testa!

Fece un sospiro, si strinse i suoi libri in mano e riprese a camminare. In quel momento era arrivata al dormitorio degli insegnanti e, fortunatamente, non c'era nessuno quella sera: da una parte perché molti insegnanti erano in vacanza e dell'altra faceva lezioni private con gli studenti. Arrivata al centro della stanza si fermò, socchiuse gli occhi e si mise ad annusare l'aria: il professore non gliela aveva detto il numero e quindi la cercò così. La trovò e vi si avvicinò. Dopo di che bussò e rimase lì fuori attendendo una risposta.
 
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view post Posted on 6/8/2013, 16:23

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Echo sedeva comodo sulla sua poltrona, con gli occhi chiusi, aspettando di sentire l'odore pungente della donna pervadergli le narici.
Infatti lo si poteva definire un tipo paziente, e non avendole dato un orario preciso si era preparato per aspettare anche tutta la notte, in fondo non gli interessava l'attesa ma il momento in cui avrebbe potuto riposare le sue grinfie su di lei.
Si versò dello champagne nel bicchiere e cominciò a sorseggiarlo debolmente, quando un sorriso si dipinse sul suo volto, un pizzicore gli aveva solleticato l'olfatto, a quanto pare la donna non aveva intenzione di farsi attendere poi troppo, prova che anche lei aveva voglia di scoprire più a fondo l'arte.
Aspettò che bussasse prima di alzarsi e dopo un paio di tocchi raggiunse subito la porta, sbloccando la serratura e aprendola.
Aveva il gomito appoggiato al muro e la mano dello stesso braccio era stretta nel bicchiere colmo di champagne, mentre l'altra era sul pomello della porta aperta ora a metà.
I suoi capelli neri gli ricadevano sulla fronte come al solito, al collo il collare a borchie del giorno prima ma questa volta non indossava il giaccone di pelle a maniche lunghe ma una variante a maniche a giro e collo a V.
Anche questo scendeva fino alle ginocchia, stette qualche secondo immobile a fissare la studentessa, poi sorrise e disse:

Vedo che ha voglia di studiare sodo, signorina Mikage.

Si scostò quindi, finendo di aprire la porta e con la mano ora libera fece segno verso l'interno della camera dicendo:

Prego, si accomodi.

Non si sbilanciò troppo, in quanto qualcuno dal corridoio poteva comunque vederli o sentirli, perciò aspettò che lei fosse dentro per richiudere la porta e far correre la sua ombra verso la finestra che si materializzò e chiuse le tende.
Si avvicinò quindi alla ragazza, di spalle, fece aderire praticamente il suo corpo a quello di lei cingendola con un braccio alla vita e con l'altro accarezzandole il mento e costringendola a voltarsi verso di lui.

Non vedevo l'ora che arrivassi.

le confessò nell'orecchio, leccandole il lobo dell'orecchio e stringendola ancora di più.
Dopo questo antipasto si allontanò e disse tutto sorridente:

Gradisci dello champagne?

indicando il tavolo e la bottiglia.
Echo adorava i giochini, avventarsi e spolpare la preda tutto di botto era noioso, amava provocare ma soprattutto essere provocato e la sensualità della donna quella sera messa in risalto dall'abbigliamento aveva già fatto ribollire il sangue nelle vene.
 
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Guenevere
view post Posted on 6/8/2013, 21:53




Non vedeva l'ora che arrivassi... Non sarà mica rimasto anche lui alzato tutta la mattina a pensare a quello che è accaduto ieri notte?

Pensò tra sé mentre si lascia prendere da lui e farsi leccare il suo lobo dell'orecchio. Ormai lei era praticamente diventata una sua preda, ed era decisa più che mai di dirgli che poteva fare qualsiasi cosa con lei anche perché ormai non aveva più le forze di allontanarlo. Anzi, ripensandoci, era stata lei, ovviamente con fare sicuro, far si che lui facesse ciò che è accaduto l'altra notte e non si era affatto pentita. Il suo tocco le piaceva: era accattivante, eccitante del tutto differente da quello del fratello. Prima di posare i libri sulla scrivania del professore si guardò intorno: per lei è la prima volta che entra nella stanza di un insegnante e a guardarla bene, si capiva che non era un tipo che faceva entrare delle persone se non era strettamente necessario. Dopo averlo visto chiudere di botto le tende, posò i libri sulla scrivania accennando un sorriso e rispose

Diciamo che avevo voglia di sapere di più riguardo la vostra materia

Queste parole le dice con fare sensuale mentre si siede sulla scrivania, accavallando le gambe mettendo in bella mostra le calze a rete con l'auto reggente, poi annuisce prendendo il bicchiere con all'interno lo champagne

Si, grazie lo accetto volentieri

Ad essere sincera, non è che aveva proprio voglia di quello. Lei voleva assaggiare il sangue dell'insegnante ma non era sicura che lui approvasse ciò che aveva in mente. Era da molto che non prendeva sangue umano e quindi, per farsi passare la sete che aveva in quel momento, bevve un sorso di champagne. Dopo aver bevuto, per curiosità gli chiese

Voi non siete il tipo che fa entrare le persone nella vostra stanza vero?
 
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view post Posted on 8/8/2013, 11:50

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Scusa il ritardo!


La osservò entrare e studiare il covo del professore.
Chissà quale erano le sue impressioni, chissà se si sentiva a suo agio, chissà se riusciva a percepire l'essenza di Echo nell'aria della camera.

A vostra completa disposizione, signorina.

Sibilò l'insegnante sorridendo alla studentessa.
Nel frattempo si diresse verso il tavolino e versò la bevanda nel calice, che poi agguantò delicatamente con la mano destra e lo servì alla donna che si era accomodata sulla scrivania.
Ma non appena il suo sguardo scivolò sulla creatura della notte che era andato a trovarla, accelerò il passo e invece di porgerle direttamente il bicchiere lo posò di lato sul piano di legno della scrivania.
Poggiò una mano sulla coscia della ragazza, facendole capire che poteva scioglierle da quella posizione e invece allargarle, accogliendovi all'interno Echo.
In questo modo Echo a gambe unite si trovava tra quelle della ragazza, le accarezzò il viso con un palmo e con l'altro cominciò a far cadere la giacca di pelle nera che la copriva troppo.

Non ho bisogno altro che di voi nella mia stanza.

Le disse sussurrandole in un orecchio, cominciandola a baciare sul collo per scendere lentamente sul petto.
Poi spostò entrambi i palmi sulla sua schiena, ma presto scesero giù sul suo fondoschiena e la tirarono a sè, in modo che i due corpi si premessero a vicenda.

Allora, signorina, da dove vuole cominciare?

Chiese languido, preparandosi prima o poi ad una richiesta legittima di rosso scarlatto, che di certo non le avrebbe negato se l'avesse soddisfatto. All'improvviso, in un flash di Dana, l'umana di cui si innamorò, gli tornò in mente il piacere carnale derivante dalle pratiche tipicamente umane, completamente diverse da quelle dei vampiri.
Quella notte Echo, aveva voglia di possedere completamente l'allieva e di concedersi il necessario come clemente professore.
 
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Guenevere
view post Posted on 8/8/2013, 15:30




Ogni gesto che fece il professore non faceva che aumentare il piacere che Aya tenta in ogni modo di nascondere. La donna posò entrambe le mani sui bordi della scrivania nel frattempo che il professore si posò in mezzo alle sue gambe, e quando lui era lì, lasciò che le togliesse la giacca, posare le mani di lui sulla sua schiena fino ad arrivare al fondo schiena e baciarle il collo. Facendo questo lei aveva chiuso gli occhi e inspirato l'odore che il professore possedeva e, grazie a ciò, le aveva fatto diventare gli occhi rossi; senza rendersene conto posò una mano sul collo dell'insegnante, avvicinò il viso ad esso e dopo aver socchiuso gli occhi iniziò a leccarlo. Mentre fa ciò sussurra

Da quando vi ho conosciuto non so che mi è successo... Io dovevo essere solo di mio fratello ma... Siete davvero crudele

Ovviamente la parola crudele l'aveva detto in senso buono perché, non faceva altro che ripeterlo, le piaceva e la mandava praticamente in estasi.
 
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view post Posted on 8/8/2013, 22:35

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Se in quel gioco di provocazioni doveva essere decretato un vincitore, il professore era decisamente in testa.
La studentessa, furbescamente aveva cercato di guadagnare punti indossando abiti provocanti e praticamente invitandolo a saltarle addosso mettendosi a sedere a quel modo sulla scrivania, ma si dica quel che si dica ma era Echo a condurre il gioco.
Se alla donna piace provocare, all'uomo piace essere provocato e cadere nella trappola della seduzione.
Percepì il desiderio dell'altra di affondare i denti nella sua carne e succhiargli il prelibato nettare rosso, ma non gliela'avrebbe resa così facile.

La crudeltà è il mio forte...

fece seguire a questa affermazione un violento movimento, ovvero afferrò la donna dal fondo schiena, stringendo più forte e la tirò a sè fino a che questa non potesse tastare un certo turgore all'altezza del pube dell'insegnante.
In questo modo la donna si allontanò inevitabilmente dal suo collo, colta di sorpresa dalla spinta ed Echo non perse occasione per sprofondare col viso nel prosperoso seno di lei.
Una mano quindi risalì dal basso e si fermò al petto, subito dopo tastò il seno destro, palpandolo delicatamente.

Che cos'è che la manda più in estasi, signorina Mikage?

Era deciso a farle ricordare quella lezione nella sua camera, per cui avrebbe accontentato la ragazza anche con una sua fantasia perversa, volevo farla godere e costringerla ad aggrapparsi alle sue grinfie e a ritornare a trovarlo.
Nel frattempo si sbottonò il giaccone di pelle, lasciando intravedere sotto di esso il petto scolpito praticamente nudo.
 
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Guenevere
view post Posted on 8/8/2013, 22:50




Più ci pensava, più capiva che l'uomo che aveva di fronte era veramente crudele. Voleva assaggiare il suo sangue ma in quel momento, purtroppo, l'insegnante non glielo concesse tant'è che fece dei gesti sul suo corpo alquanto spinti ma al tempo stesso eccitanti. Sentire il pube dell'insegnante contro la sua intimità aveva fatto scattare in lei una sorta di eccitazione ormai abbandonata e anche per il palpeggio era la stessa cosa. Il visto della ragazza era rosso ma non per l'imbarazzo e i suoi occhi erano ancora rossi. Per quanto ancora avrebbe aspettato per assaggiare il suo sangue? Sperava non troppo... Appena sentì quella domanda, aspettò a rispondere: prese il calice con dentro lo champagne e ne bevve un sorso, giusto per riuscire a far passare un po' la sete di sangue che aveva in corpo e infine disse a bassa voce

La cosa che mi fa mandare di più in estasi...?

Rimase per un pò in silenzio. Voleva dire che era il professore a farla mandare in estasi ma voleva aspettare. Sì perché non voleva dargliela vinta. Però, senza rendersene conto accennò un sorriso, assomigliante di più a un ghigno.
 
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view post Posted on 8/8/2013, 23:00

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Esatto, signorina.

Disse, facendo scivolare via l'intero giaccone che si infranse al suolo.

Che cos'è che la fa eccitare?

richiese in un sussurro che sapeva quasi di un mugugno.
Premette il suo petto ormai nudo contro quello della donna per ristabilire il contatto con i suoi seni perfetti.
Notò che bevve dal calice, ulteriore dimostrazione, che in effetti aveva desiderio di sangue, ma non l'avrebbe ancora accontentata, ad Echo piaceva far soffrire le sue vittime.
D'altro canto quel leggero sorriso, lasciava capire che in estasi c'era già e sarebbe bastato che il professore continuasse con i suoi giochetti per farla avvampare.
Non cercava di meglio.
Immediatamente posò una mano sulla sua coscia che si trascinò piano piano verso l'interno, infilandosi facilmente sotto la minigonna e deviando improvvisamente verso dietro, tastando adesso a mani nude il didietro della ragazza.
Palpeggiò qualche istante mentre con l'altra mano tentava di sfilarle il top.
La donna poteva sentire qualcosa muoversi nei pantaloni dell'insegnante.
Ma per tirare ancora di più la corda le lecco il collo con la punta della lingua.

Lo sa, quando si è eccitati, il sangue diventa più dolce.

Disse visibilmente pieno di desiderio.
 
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Guenevere
view post Posted on 8/8/2013, 23:34




Ormai Aya era del tutto priva di energie. Non ce la faceva più... tutte le volte che la toccava era qualcosa di inebriante per lei e tutte le volte avvampava di piacere. Ormai sembrava anche il professore, oltre a desiderare il suo corpo, e questo lo si capiva dal suo pube, desiderava enormemente anche il suo sangue giacchè sentiva la sua lingua sul suo collo mentre tentava di toglierle il top che indossava. Facendo così metteva in bella mostra il reggiseno in pizzo che indossava e i suoi capezzoli che erano già in tiro. Dopo aver bevuto lo champagne riappoggia il calice sulla scrivania e, facendo ciò, una goccia di esso le uscì dal labbro. Quando l'insegnante le aveva infilato la mano oltre la sua mutandina, molto probabilmente, deve aver ben sentito che la sua intimità era già bella che bagnata. Alla fine, comunque, rispose al professore ciò che lui le aveva domandato

Siete voi che mi fate eccitare professore
 
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view post Posted on 10/8/2013, 11:42

In erba

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E voi fate eccitare me, signorina.

Rispose languido il prof, che percepiva perfettamente come la donna fosse inebriata dal suo tocco, in fondo vedeva come il suo corpo si contorceva alle sue carezze, sentiva il turgore del seno premergli al petto nudo, sentiva la mano sotto la minigonna umida e sentiva il suo respiro sui capelli.
D'altro canto anche lei probabilmente doveva sentire l'eccitazione di Echo, per quella escrescenza che nasceva nei pantaloni.
Vedendo quel sensuale reggiseno di pizzo, Echo fu colto da un desiderio di possederla, quindi la afferrò per i fianchi e la alzò come un peluche, in modo che quella si avvinghiasse a lui in piedi e potessero stare attaccati come due cozze. Le mordicchiò il albbro inferiore in modo da aumentare la sua libidine e poi la fece stendere sul suo letto, mentre lui, sopra di lei, le tolse definitivamente il top e cominciò a sfilare anche le calze.

Mi dica, da dove vuole che cominci, signorina?

Ovviamente si riferiva al piacere carnale umano e a quello vampirico. Echo aveva intenzione di coronare quella notte con la doppia esplosione di piacere, per cui lasciò che decidesse l'altra l'ordine nel quale avrebbe voluto sentire quelle due godurie diverse.
 
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Guenevere
view post Posted on 10/8/2013, 12:23




Dopo essersi lasciata sdraiare sul suo letto, Aya rimase praticamente immobile, con gli occhi semi chiusi mettendosi ad annusare ancora l'aria. Quel letto era pieno del suo odore e ancora non ci credeva di essere li, sul letto di un insegnante della Cross. Posò un suo dito vicino alla bocca e piano se lo mordicchiò, facendo entrare nella sua gola qualche goccia di sangue anche se era sicura che Echo glielo avrebbe tolto. Ormai conosceva i suoi metodi, che tra l'altro adora. Quando sentì dal professore che lei lo faceva eccitare ne era sbalordita e contenta: per lei era la prima volta che faceva eccitare un uomo più grande di lui. Poco dopo, sentendo la domanda, guardò in volto l'insegnante e rispose

Voglio sentire il piacere Vampirico
 
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view post Posted on 11/8/2013, 22:01

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Su, signorina, non sprechi così il suo nettare.

Disse prontamente il professore il quale, non appena sentì il frizzante odore di sangue nell'aria che incalzò nelle narici, cominciò a sentire la gola secca e a desiderare di possedere quel corpo sotto di lui.
Ma da gentiluomo decise di dare precedenza alla ragazza e di accontentarla nel suo desiderio, in fondo non poteva pretendere di non farla godere del suo sangue.
Prese il dito ferito della donna e se lo portò alle sue labbra, lo leccò ripulendo l'ultima goccia di sangue e lo baciò, poi si avvicinò, sdraiandosi su di lei.

Le concedo l'onore di cominciare.

Le sussurrò, scostandosi da sè i capelli dal lato destro del collo, era lì che voleva essere morso, dopodichè, dopo averle concesso un pò della sua linfa, sarebbe passato all'attacco e avrebbe ripreso il gioco in mano.
 
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Guenevere
view post Posted on 11/8/2013, 22:14




Immaginava che non le avrebbe lasciato finire di bere il suo sangue. Aya lo lasciò fare, guardandolo ancora con gli occhi rosso cremisi: sembrava che per lui il suo sangue fosse una prelibatezza perché non gliele lasciava fuori neanche una goccia. Quando il professore si posizionò per bene sopra di lei e con il suo collo rivolto alla sua bocca, non ci credeva. Era sorpresa. Pensava che non gliel'avrebbe lasciato perdere fino a quando il rapporto non sarebbe finito e invece... Guardalo adesso. Lei sorrise compiaciuta, con un braccio avvicino di più il suo collo e arrivato a debita distanza prese a leccarglielo. Dopo non molto lo morde, andando molto più a fondo con i canini e così facendo inizia a bere con golosità il suo sangue. Appena il suo sangue entrò nel suo corpo lo gustò appieno: era dolce, saziante.
 
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