La osservò entrare e studiare il covo del professore.
Chissà quale erano le sue impressioni, chissà se si sentiva a suo agio, chissà se riusciva a percepire l'essenza di Echo nell'aria della camera.
A vostra completa disposizione, signorina.Sibilò l'insegnante sorridendo alla studentessa.
Nel frattempo si diresse verso il tavolino e versò la bevanda nel calice, che poi agguantò delicatamente con la mano destra e lo servì alla donna che si era accomodata sulla scrivania.
Ma non appena il suo sguardo scivolò sulla creatura della notte che era andato a trovarla, accelerò il passo e invece di porgerle direttamente il bicchiere lo posò di lato sul piano di legno della scrivania.
Poggiò una mano sulla coscia della ragazza, facendole capire che poteva scioglierle da quella posizione e invece allargarle, accogliendovi all'interno Echo.
In questo modo Echo a gambe unite si trovava tra quelle della ragazza, le accarezzò il viso con un palmo e con l'altro cominciò a far cadere la giacca di pelle nera che la copriva troppo.
Non ho bisogno altro che di voi nella mia stanza.Le disse sussurrandole in un orecchio, cominciandola a baciare sul collo per scendere lentamente sul petto.
Poi spostò entrambi i palmi sulla sua schiena, ma presto scesero giù sul suo fondoschiena e la tirarono a sè, in modo che i due corpi si premessero a vicenda.
Allora, signorina, da dove vuole cominciare?Chiese languido, preparandosi prima o poi ad una richiesta legittima di rosso scarlatto, che di certo non le avrebbe negato se l'avesse soddisfatto. All'improvviso, in un flash di Dana, l'umana di cui si innamorò, gli tornò in mente il piacere carnale derivante dalle pratiche tipicamente umane, completamente diverse da quelle dei vampiri.
Quella notte Echo, aveva voglia di possedere completamente l'allieva e di concedersi il necessario come clemente professore.