Antiche reliquie, Quest Mission per Yami Kori, Kibuki Onizuka, Rei Koyama, Chiaki Minoru

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LR-Fir
view post Posted on 10/5/2013, 08:45




CITAZIONE
Nome pg: Yami Kori e Kibuki Onizuka
Livello: 17.3 e 24,6
Quest richiesta: QuestMission
Link scheda pg: Una e Due
Link personal book: Uno e Due
Eventuale oggetto desiderato come premio: Rafforzamento del legame tra i due amici e Punti livello per entrambi.

CITAZIONE
Nome pg: Rei Koyama
Livello: 21.9
Quest richiesta: Quest Mission
Link scheda pg: Scheda
Link personal book: Book
Eventuale oggetto desiderato come premio:
Punti livello e una ruolata divertente. Mi piacerebbe anche qualcosa di gruppo, quindi se qualcuno ha voglia di unirsi a me è ben accetto/a!

CITAZIONE
Nome pg: Chiaki Minoru
Livello: 20
Quest richiesta: Quest Mission
Link scheda pg:Qui
Link personal book:Qui
Eventuale oggetto desiderato come premio: Punti livello

STORIA
Il preside Cross è stato molto comprensivo con Tuon, ultima della casata Molnar, quando gli ha chiesto di consengnare di persona il messaggio al vampiro Yami Kori. Era contento quasi, forse aveva intuito qualcosina sul rapporto, più profondo di quel che si direbbe, che la ragazza e il ragazzo condividono.
La macchia rosso vivo della chioma della bellissima vampira nobile ondeggia nei corridoi fino ad arrivare alle sale della Night Class, qualche studente cerca di capire chi sia, senza successo dato che è la prima volta che Tuon entra nella scuola. Le indicazioni che le sono state fornite sono però molto puntuali e non ha nessuna difficoltà nell'arrivare alla sua meta, gli alloggi di Yami.
Bussa rapidamente sperando di trovarlo ancora lì. In caso non ci fosse stato avrebbe infilato la lettera sotto la porta come stabilito con il Lord Drago.

Fortunatamente è ancora dentro!
Yami! allarga le braccia facendo aprire il gilet nero sopra un abitino bianco con una cravatta stampata al centro del busto, sotto lo scollo ampio, ma non tanto da lasciarla troppo scoperta. I leggins neri coprono le gambe affusolate che culminano in decollétée nere con il tacco basso, da giorno. Ha un bellissimo sorriso stampato sul volto luminoso ma...nemmeno un “Ciao” prima del calcio di punta sugli stinchi del povero ragazzo.
Maledetto, non sei venuto una volta a trovarci! Se non fossi qui per un altro motivo ti sculaccerei! ovviamente scherza...vero?
Comunque... sospira riprendendo il controllo di se non sono qui per farti la ramanzina, anche se mi piacerebbe, devo darti questa. estrae dalla taschina interna del gilet una busta di carta bianca e setosa con i bordi dorati e sigillata in cera lacca rossa con lo stemma del Drago.
Non so cosa contenga, se vuoi chiedermelo, ma ti posso dire che arriva direttamente da Lui. Ha insistito che fossi io a portartela, con tutto quel che ho da fare... sposta lo sguardo di lato facendo una leggera smorfia con le labbra carnose, Beh insomma, non potevo rifiutare. E poi volevo vedere se ti eri ambientato con...beh quello che è successo.

Dopo una breve chiacchierata del più e del meno, Tuon lascia Yami alla sua lettura anticipandogli che forse prima della conclusione definitiva di quella storia incontrerà ancora qualcuno della Famiglia.

La lettera:
Caro Yami,
Spero ardentemente che non ci abbia dimenticati. Rinnovandoti la nostra ospitalità, vengo subito al punto.
Devo chiederti un favore, qualcosa che io personalmente non posso fare e nemmeno gli altri di questa Famiglia. Non posso permettermi che vengano coinvolti ancora. Tu, invece, che sei ancora così al di fuori di certi fatti, sei la persona più adatta.
Occorre che ti rechi in un isola del Mar Mediterraneo, non la troverai sulle carte perché ufficialmente non esiste e non ci si più arrivare con mezzi normali. Ti basti sapere che una volta sul posto dovrai recuperare un oggetto, è molto importante per me e lo consegnerai ad una persona che manderò da te. Sempre questa persona ti darà aiuto per arrivare laggiù.
Se le mie previsione sono corrette non sarà un compito facile come sembra, sii prudente. Se desideri portare qualcuno potrai farlo, ma dovranno essere persone degne della tua fiducia incondizionata. Su questo ti lascio libertà d'azione. Domani, prima di sera, recati alle rovine del castello abbandonato di Lusthood. Il tuo contatto sarà là.

Rand.


La grafia è perfettamente leggibile e fluente, sebbene le lettere abbiano tratti spigolosi che non sminuiscono l'eleganza del tutto. Sembra scritto con una stilografica a giudicare dall'inchiostro.
Ora sta a Yami decidere cosa fare...forse è meglio portare qualcuno, forse no. Sta a lui la decisione.


Note del Narratore
Alla fine di questo turno deve formarsi il gruppo.


CITAZIONE
Ordine di postaggio:
- Yami Kori
- Kibuki Onizuka
- Rei Koyama
- Chiaki Minoru
 
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view post Posted on 14/6/2013, 11:06

Endymion: Every night i wait for my sweet Selene...

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Il mondo segreto sotto il pavimento...

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I don't know.


Non sapeva quanto tempo era passato, aveva perso il conto dei mesi, ma di giorno in giorno sentiva crescere dentro di sé il desiderio di riprovare quello strano sentimento di protezione e immunità, tipico di un embrione nella placenta materna. Ecco, Yami si sentiva così in quella dimora, e forse sentiva il bisogno di tornarci proprio perché non aveva mai avuto un bel rapporto con i genitori e dopo la scoperta che erano stati loro stessi a ucciderlo aveva capito quale era la sua vera famiglia.
Giaceva sul letto della sua stanza nel dormitorio Luna, la campanella era appena suonata, ma non aveva alcuna intenzione, tanto per cambiare, di prendere parte neppure alla lezione di quella notte.
Non poteva farci nulla, per quanto stimasse l’ideologia del preside Cross non l’aveva ancora perdonato per il suo trasferimento nella Night Class, anche se in cuor suo sapeva perfettamente che era la scelta più ovvia e giusta. Ma per Yami era davvero difficile, se non impossibile, ambientarsi in quel covo di mostri che gli lanciavano sguardi fulminanti come se fosse un intruso nella loro tana, senza contare che la sua vita come Yami Kori era ancora nella Day e nella camera numero 3 del Dormitorio Sole della quale conservava ancora in segreto e contro regolamento la chiave.
Se poteva stringere ancora tra le mani quella chiave tanto importante per Yami era anche merito di Rei il guardian che aveva incontrato e conosciuto nel cortile proprio quando tornò dalla residenza del suo salvatore.
Mentre rimuginava raggomitolato a simili pensieri stringendo il cuscino rosso sangue tra le braccia, sentì d’improvviso il profumo di Tuon solleticargli le narici, infiltrarsi veementemente all’interno e spandersi in tutto il suo corpo, ma sapeva che non poteva essere reale, probabilmente era solo il brutto di una sua illusione dovuta all’associazione del cuscino alla fluente chioma di lei.
*Toc Toc Toc* Yami si alzò dal letto, infastidito e sorpreso allo stesso tempo, chi poteva mai andare a fargli visita?
Aprì la porta senza chiedere specifiche, lentamente per vedere di chi si trattasse…non appena vide un primo scorcio la spalancò con tanta forza da far saltare la maniglia.
Appena la riconosce, i suoi occhi si spalancano e cominciano a sorridere insieme alle labbra,
Tuon!!
tenta di saltarle al collo e abbracciarla, stringerla e far sparire quella lunga lontananza, ma di risposta lei, gli pianta un potente calcio negli stinchi.
Yami è costretto a fare una smorfia di dolore e indietreggiare come un cane bastonato.
Ahi! Mi hai fatto male! Si affretta a informarla con il muso lungo.
Neppure un po’ di coccole al tuo Yami dopo tanto tempo, eh? Si avvicinò di nuovo con gli occhioni dolci come se stesse facendo le fusa.
Sarei voluto venire, non immagini quanto… ma non è facile giustificare un’assenza qui e poi rischierei di non trovarvi.. siete così pieni di impegni voi! Aggiunse scherzoso sbuffando.
Poi il suo viso si fece serio quando Tuon estrasse la lettera e non appena gliela porse
E’ di Rand? Indietreggiò ancora fino a che non cadde seduto sul letto, era felice che gli avesse scritto e che quindi poteva in un certo senso sentirlo dopo tanto tempo ma aveva un brutto presentimento.
Poi decise di riprendere un po’ di ilarità e cambia discorso posando la lettera sulle lenzuola, attento che non si sciupasse.
La leggerò dopo, ma dimmi Tuon è vero che hai sentito la mia mancanza? Disse per poi aggiungere più sommesso A me siete mancati molto tutti. Qui è diventato ancora più difficile vivere… Chissà che presto non mi trasferisca da voi…! Accennò sorridendole.
Ma Tuon mantenne il suo fare altezzoso e non si fece imbambolare da Yami, era così carina quando si arrabbiava!
Dopo una breve chiacchierata, furono costretti a salutarsi ma questa volta su richiesta la donna che gli diede il nome con il quale si presentava gli concesse un abbraccio, si perse per qualche secondo nei suoi capelli e poi ritornò nel mondo reale e le promise che la prossima volta sarebbe stato lui ad andare a trovarla.
Non appena le chiede di avere cura di sé e richiuse la porta si precipitò sul letto, aprì la lettera e lesse senza prendere fiato.
La richiuse rigido, riflessivo, Rand gli aveva chiesto un favore e lui l’avrebbe fatto incondizionatamente.
Non gli interessava sapere perché l’avesse chiesto a lui, di cosa si trattava, che oggetto o con che gente sarebbe entrato in contatto, sapeva solo che l’avrebbe fatto per Lui, come minima riconoscenza.
Si rese però conto che per quanta fiducia riponesse in se stesso e nell’impeccabilità con cui avrebbe svolto il compito per Rand, ricevere manforte da qualcuno non l’avrebbe che aiutato.
Kib! Schizzò via dalla finestra, gettandosi giù, portando con sé la semplice tracolla a scacchi.
Scavalcò freneticamente il cancello e attraversò furtivo il giardino della Day, si arrampicò alla finestra della sua vecchia camera, evitando di entrare con la chiave dalla porta per non dare nell’occhio e bussò al vetro perché l’amico si svegliasse e lo aprisse.
Una volta dentro e dopo che lo salutò affettuosamente gli spiegò tutto e gli chiese di accompagnarlo.
Kib, ho bisogno che mi accompagni, da solo potrei non farcela, ma so che con te al mio fianco…riuscirò a tornare sano e salvo!
Solo del suo fratello si fidava ciecamente e poteva accettare che lo seguisse in quel viaggio che in fin dei conti conteneva qualcosa di personale per Yami.
Sperò che l’amico non cercasse di fermarlo nel gettarsi in quell'avventura per paura che si facesse male o corresse pericoli perché non avrebbe rinunciato per nulla al mondo a partire, anche se avesse dovuto farlo da solo.
Tempo addietro gli aveva forse accennato qualcosa sul Lord e sulla Famiglia, ma in ogni caso se avesse voluto avrebbe dato maggiori spiegazioni più tardi adesso dovevano pensare a cosa portare e come recarsi alle rovine.
Tuttavia la sua fuga dalla Night non era passata inosservata, il guardian maschio lo aveva notato e seguito, ma non era stato lui a dirgli che l’avrebbe aiutato quando avrebbe voluto recarsi nel dormitorio Sole per rivedere i suoi amici?

Mi scuso per il terribile ritardo, ma come scritto varie volte in mp e tag la scuola non mi ha dato un attimo per rispondere nell'ultimo periodo e poi ciliegina sulla torta, il giorno prima che si chiudesse sono caduto dal motorino e solo ieri ho cominciato a riprendermi, infatti sto cercando di recuperare il più possibile.
Mi scuso ancora, prometto che da ora i miei tempi saranno ristretti al massimo!
In ogni caso ho lasciato spazio all'aggiunta degli altri membri, cioè ne ho deciso solo uno (Kib) e ho dato uno spunto per l'inserimento di Rei.
La vedo più difficile per Chiaki in quanto Yami non la conosce affatto, quindi cercate di essere convincenti perchè in quanto richiesta di Rand, Yami caccia subito gli artigli ahahahahah xD
 
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Shonen.DÅFunnyMan™
view post Posted on 14/6/2013, 14:07




Da quando era tornato all'Accademia aveva avuto la possibilità di incontrare solo Chiaki, un incontro abbastanza piacevole anche se inaspettato però ciò che davvero agognava con tutto il cuore era rivedere Edvige e Yami, le persone che prima della partenza gli erano state più vicine di chiunque altro, inoltre si era ripromesso che sarebbe riuscito a dire ciò che davvero provava a Edvige, dopo tutto quello che aveva passato si era convinto che l'avrebbe fatto!
Nonostante il suo fascino verso il sesso opposto non era assolutamente capace di manifestare davvero i suoi sentimenti, in questo caso ad Edvige che ormai da quattro anni la conosceva e da quattro anni la amava! per i primi giorni del ritorno alla Cross si esercitò davanti allo specchio pronunciando frasi del tipo:
Edvige!.. guardiamo la nuda e cruda verità!.. non possiamo più essere semplici amici! abbiamo passato troppe avventure insieme! io ti A.. e nel momento di pronunciare quella parola si rendeva sempre conto che quello che stava dicendo era un enorme cavolata e le smorfie che faceva erano terribili, quindi dopo qualche giorno di prova si arrese.
Da tempo ormai la numero 3. era vuota, non c'era più nessuno.. Kibuki aveva fatto lasciare il letto di Yami li al suo posto per due motivi, il primo era che così sarebbe riuscito a farsi un letto a due piazze quindi avrebbe dormito più comodo ed il secondo era che senza quel letto sarebbe riuscito a convincersi che era davvero rimasto solo..

Era mattina presto, circa l'ora in cui tutti i Vampiri andavano a dormire e i Ragazzi iniziavano a svegliarsi, quella volta anche Kib si era svegliato presto, si era vestito, lavato i denti, letto qualche volume di Bleach e guardato un Porno, così da trascorrere un pochetto la mattina.. ma senza Yami con il quale stava giorno e notte, senza il suo fratellino minore ogni cosa aveva meno valore, dal lavarsi i denti a guardarsi un porno!.. tornato dalla sua prigionia nel "labirinto di minosse" davvero gli mancava la voce di Yami tanto quanto la sua compagnia..
Quella mattina sembrava durare fin troppo, quindi pensò bene di uscire un pochetto, Indossò dunque la sua divisa Rossa, si raggomitolò le maniche ed uscì dalla porta tendendosi in tasca la chiave.
Non sapeva dove andare e nemmeno cosa fare, i ragazzi più giovani si incamminavano verso i corridoi che l'avrebbero portati nelle loro rispettive classi, alcuni della sua età andavano verso L'università e altri marinavano come solito fare le lezioni per svagarsi un pochetto mentre Kibuki non faceva assolutamente nulla.
Gli sembrava di essere rimasto davvero da solo, come se quello che Chiaki gli avesse detto si stava avverando.. in cuor suo sapeva che questi non l'avrebbero abbandonato però la noia gli faceva pensare queste cose.
Dopo un pochetto che stava camminando sotto il sole si stancò e arrivato alla fontana andò a sdraiarsi comodamente sulla panchina sulla quale andava sempre a sedersi quando si recava ai pressi della fontana, si coprì con un braccio perchè il sole lo infastidiva e incrociò i piedi e rimase li, sdraiato a non fare nulla..
rimaste zitto e tranquillo continuando a non fare nulla.. passavano i minuti e continuava a non fare nulla.. quella era la tipica situazione in cui si potrebbero fare tantissime cose ma tra tutte quelle non riusciamo a sceglierne neanche una così portandoci al rifiuto totale di tutte le attività e a catena portando la noia.. inoltre i pensieri spesso e volentieri tornavano su Edvige e Yami che non vedeva da davvero tantissimo tempo!
chissà.. chissà come stanno.. cosa fanno in questo momento.. dove sono.. beh.. probabilmente Edvige era all'università anche perchè non era una scansa fatiche come Kibuki ma quello non gli passò neanche nella testa..
Dopo una buona mezz'ora che stava li fermo, stravaccato sulla panchina e sudato come un bodybuilder si alzò mettendosi a sedere, guardava un punto fisso e non lo lasciava andare con lo sguardo senza un motivo logico e dopo che gli occhi iniziarono a frizzare distaccò lo sguardo chiudendo gli occhi e passandosi una mano sul volto pronunciando quelle famose parole che si dicono quando siamo annoiati
uff.. Che Palle..!
Dopo un pochetto, davanti alla sua vista passarono un gruppetto di ragazzine dei primi anni, per qualche secondo Kib rimase a guardarle il sedere con attenzione, poi si alzò, si tirò indietro i capelli che tornarono subito dopo a cadergli sul volto e iniziò a camminare velocemente verso di loro.
Bloccò di netto la loro strada mettendosi davanti e con un sorriso enorme disse
SALVE!


La Sera di quello stesso giorno:

"Tock Tock"..
Non ci fu risposta al primo "Tock Tock" che comunque persisteva quindi tock tock..
Quasi infastidito il cacciatore andò a guardare alla porta ma non c'era nessuno, quindi si rese conto che quel bussare non proveniva dalla porta ma bensì dalla finestra...
Rimase per qualche secondo fermo sulla porta pensando alla finestra.. chi era l'unico che poteva arrivare alla finestra e che lo voleva cercare..?
Si girò velocemente percorse tutta la stanza, saltò i due letti e arrivò alla finestra che era appannata, l'aprì velocemente e finalmente riuscì a vedere quel visetto che tanto gli mancava
YAMI! urlò con tutta la voce che aveva in corpo e poi, appena il fratello lo abbracciò Kibuki non esitò a stringerlo tra le sue braccia e non lo fece quasi parlare
Fratello mio!.. stai bene vero?! ho sentito che ci sono stati dei problemi anche qua mesi fa! iniziò ad esaminarlo ma, ovviamente era tutto apposto, anche perchè lo fece mosso solo dalla felicità nel rivederlo dopo mesi.
Comunque il ragazzo, spostato l'affetto e la felicità gli parlò del viaggio che avrebbe dovuto affrontare, e come fidato compagno avrebbe desiderato Kibuki al suo fianco..
"Kib, ho bisogno che mi accompagni, da solo potrei non farcela, ma so che con te al mio fianco…riuscirò a tornare sano e salvo! "
Non conosceva bene i soggetti con cui Yami sarebbe andato a lavorare ma come più volte nei suoi occhi vedeva la fiamma della volontà che ardeva, quindi anche se gli avesse detto le solite cose del tipo "No Yami è troppo pericoloso!" fece un sospiro.. del resto gli mancava talmente tanto la sua compagnia che non riuscì a dire altro che
Non permetterò mai a nessuno di toccarti.. lo giuro
La vista della Determinazione di Yami caricò anche Kibuki.
Non restare li! ti potrebbe vedere qualcuno lo invitò ad entrare ma si era dimenticato un piccolo dettaglio..
Kibuki stava in Boxer ed in sottofondo si sentivano voci femminili chiamarlo, la stanza era tutta sottosopra, lattine di birra biancheria intima e qualche rivista porno, infine si sentì
Kib?.. Allora? quanto ancora ci vuoi fare aspettare eh?.. hihi
Kibuki disegnò un sorriso sul suo volto guardando Yami..
beh.. diciamo che non hai beccato proprio il momento perfetto!, ma..
si avvicinò a Yami che stava ancora fuori e gli sussurrò
andiamo da qualche altra parte che ne dici?.. hehe non lasciò rispondere il Ragazzo che si catapultò velocemente verso l'armadio, non amava fare "Shopping" e raramente comprava roba nuova, anche perchè la maggior parte del tempo che trascorreva alla Cross stava con la Divisa, infatti il suo armadio era completamente pieno di divise, ne prese una e se la infilò velocemente sotto i richiami delle ragazzine rimorchiate qualche ora prima che ancora lo desideravano!
Comunque, appena finì non esitò a tornare da Yami di fretta e furia, mise un piede fuori dalla finestra e con un cenno della mano le salutò
Alla prossima, signorine!, afferrò Yami e si lanciò giù, non era molto alto quindi non si fece praticamente nulla.
Appena toccò terra lasciò il fratello e lo guardò grattandosi la testa
Hehm.. hehe.. perdonami Yami!..

Edited by Shonen.DÅFunnyMan™ - 14/6/2013, 15:39
 
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lošai
view post Posted on 16/6/2013, 10:27




-Bene, diamoci da fare!-
Quel giorno era una giornata speciale. La giornata che Rei aspettava impazientemente per una volta al mese, anche se certe volte era costretto ad agire prima, a causa della troppa velocità con cui si formavano quelle truppe nemiche.
Indossò la sua solita divisa, e prese le sue armi, aspettando che la sua stanza fosse propriamente vuota e che Keitaro fosse uscito a fare la sua passeggiata mattutina, o il suo momento in solitario, e poi iniziò la sua battaglia.
Fece tutto quello che andava fatto e lo fece egregiamente.
Per prima cosa, rifece i letti, poi sistemò il casino che regnava a terra, sbarazzandosi di cartacce, indumenti abbandonati da entrambi, e dopo aver fatto un mucchio sul letto di Keitaro con le sue cose, che non gli avrebbe sistemato, iniziò a mettere in ordine la sua roba, piegando i vestiti puliti, sistemando l'armadio (che era abbastanza vuoto da quando aveva fatto pulizia la volta prima buttando la roba che non gli entrava più), e infine riempì il sacco della biancheria e lo mise fuori dalla porta, certo che sarebbero passati a prenderlo per lavarlo la mattina dopo.
Pulì le mensole, passò l'aspirapolvere e lavò il pavimento. Finalmente, quando l'odore della stanza fu impregnato dal detersivo al limone, che era una cosa pessima, aprì le finestre e respirò una boccata d'aria fresca, felice di aver finito finalmente di fare quel lavoro che odiava. La cosa brutta era che non fidandosi degli altri, aveva finito per farlo lui anche quando dopo secoli che ormai aveva una singola, era arrivato Keitaro a dividere il suo spazio vitale.
Beh, non ce l'avrebbe mai visto con una bandana in testa, un grembiule mentre maneggiava l'aspirapolvere, o il piumino. In realtà odiava anche la sua figura in quelle condizioni, ma per lo meno, aspettava che non ci fosse nessuno in giro e lo faceva una volta al mese.
Scrocchiò il collo e si buttò sul letto. Erano da poco passate le 10, prima del pranzo avrebbe fatto un sonnellino, così che poi quella sare avrebbe potuto fare la sua ronda in tutta tranquillità.

Mentre, sotto la Luna nuova, camminava senza una vera e propria meta cercando eventuali trasgressori delle regole scolastiche, Rei s'imbattè in una figura familiare. I capelli scuri che aveva visto da lontano, così come il fisico slanciato e quasi esile, erano ciò che definiva la figura di un vampiro di sua conoscenza, a cui in realtà doveva delle scuse ed anche dei ringraziamenti per quanto successo l'estate scorsa, ma che ancora non aveva avuto modo di incontrare, frequentando corsi diversi e non vedendolo troppo spesso in giro ad eludere le regole.
Quindi per lui fu abbastanza strano vederlo sgattaiolare nel giardino della Day Class. Si ricordò improvvisamente di quando lo aveva fatto trasferire nella sezione della Night e sorrise tra se e se, sicuramente stava andando a trovare quel perdigiorno di Kibuki.
Non aveva intenzione di interrompere il momento toccante che ne sarebbe uscito fuori, ma di certo una supervisionata ad una cosa del genere, per evitare che succedesse chissà che cosa, era necessaria.
E poi aveva voglia di parlare con qualcuno. Interrompere una rimpatriata era proprio ciò che gli ci voleva, anche perchè non vedeva Kibs da troppo tempo, e aveva appreso cose che non gli piacevano neanche un po' da Edvige.
Se pensava che poteva fare il filo a quella che per lui era come una sorella, si sbagliava di grosso. Doveva passare sul suo cadavere, o farlo convincere che era adatto a stare con lei. Anche perchè da quello che aveva capito dalle parole di Edvige, alla ragazza non era così indifferente come invece sperava fosse.
Dopo essersi perso nei suoi pensieri, iniziò a correre dietro a Yami e non appena l'ebbe raggiunto lo vide alla finestra della camera numero tre, mentre bussava per farsi poi aprire da quello che da lontano era sicuramente Kibuki. Con uno sprint degno di un maratoneta entrò nel dormitorio e si diresse verso la stanza.
Purtroppo, centrò in pieno il sacco con la sua roba da lavare, e cadde a faccia avanti, facendo un rumore che fu sentito fino all'ala in cui alloggiavano le ragazze, e cadendo a terra fece sbattere le pistole che portava attaccate ai pantaloni, facendo un rumore alquanto equivocabile da qualsiasi cacciatore fosse in ascolto.
Si rialzò abbastanza a fatica, e continuò a zoppicare verso la stanza tre, incurante dei panni sparsi per il corridoio, facendo giusto in tempo a prendere un proprio paio di boxer che aveva visto a terra, e nasconderseli nella tasca dei pantaloni.
-Guarda che roba.-si disse mentre si guardava in giro, iniziando un lavoro con la serratura della stanza di Kibuki per aprirla senza dover bussare e fare una di quelle belle entrate ad effetto che gli piacevano particolarmente.
Una volta risolto con la serratura aprì con forza la porta e lo spettacolo che gli si presentò davanti non fu affatto quello che si aspettava. A parte il casino che aleggiava per la stanza, quelle due ragazzine che stavano recuperando i loro vestiti cosa cavolo facevano lì?
Un urlo di una di esse lo accolse in una maniera non propriamente elegante, e le ragazze recuperati un paio di indumenti, si rifugiarono in quello che doveva essere il bagno e si chiusero dentro, spaventate per la sua irruzione.
-Ah... Non sono una persona pericolosa.- cercò di spiegare bussando alla porta del bagno, avendo in cambio solo dei gridolini e delle parole che si avvicinavano al "maniaco", o "guardone" e che non gli piacquero neanche un po'.
Sbuffando, e decidendo di ignorarle, si avviò alla finestra e guardò in basso, vedendo i due ragazzi che si erano buttati da ormai un minuto che parlavano tra loro e fece un salto anche lui, raggiungendoli con una faccia tutt'altra che amichevole.
-Kibuki. Vuoi spiegarmi perchè la tua stanza è diventata un locale a luci rosse?-domandò una volta ripresosi dal salto, anche se non era poi così alto e non aveva avuto particolari problemi, dimenticandosi che l'argomento principale era ben altro:-E perchè di conseguenza non mi hai invitato?-concluse assumendo un'espressione divertita per poi allungare la mano verso il cacciatore, aspettandosi magari un saluto e una stretta di mano da parte dell'altro.
 
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Chiaki_Minoru
view post Posted on 8/7/2013, 16:31




Mattinata noiosa. Aveva perso l'orario giusto per alzarsi con il risultato di trovarsi mezza rimbambita fino all'orario di pranzo. Una delle cose che le danno più fastidio è avere le palpebre zavorrate per ore e nemmeno un caffè forte riesce a svegliarla completamente. Questa partenza indesiderata non l'ha aiutata ad affrontare la giornata con serenità e tutti attorno a lei se ne sono accorti, prima di tutti un'altra studentessa dell'Università, totalmente ignara dell'umore fosco di Chiaki.
Le era venuta incontro tutta sorridente, speranzosa di avviare una mattinata di relax...e si è vista ridimensionare l'animo con un borbottio simile ad un grugnito e un'occhiata affilata come un pugnale. A parte questo incipit, ha aiutato una ragazzina a studiare per un argomento non capito e che l'aveva portata ad una pessima valutazione alla fine dell'anno scolastico. Chiamiamola pure con il suo nome: ha avuto un debito. A settembre, quindi, avrebbe dovuto sostenere un esame per recuperare la materia perciò le aveva chiesto una mano...dietro un minimo compenso ovviamente. Quel pomeriggio è stata più dura del solito, l'ha rimproverata un paio di volte su alcune mancanze e imprecisioni, qualcosa che normalmente non avrebbe fatto ma a tutti capita si svegliarsi col piede sbagliato. La poverina si era giustificata dicendo che quella stessa mattina aveva incontrato un bel ragazzo assieme ad una sua amica e in quel momento aveva la testa tra le nuvole. Per carità, non può biasimarla ma se vuole passare l'esame di settembre e avere un buon margine per non ripetere l'esperienza ha bisogno di essere molto più concentrata. Inoltre, se seguirà il programma che ha predisposto avrà anche un margine considerevole nel primo quadrimestre dell'anno successivo. Anche per questo motivo, Chiaki, è stata un poco scorbutica: si sarebbe aspettata abnegazione ed impegno...e invece ha insegnato ad una ragazza con l'ormone impazzito.
Terminate le ripetizioni alla ragazza si è dedicata a se stessa. Lo stress del pomeriggio le aveva fatto venire voglia di una bella corsa, che ha contribuito a metterle sonno ad un orario che normalmente la vedrebbe ancora sveglia, magari ad uscire con qualche compagna di corso, oppure in missione a ripulire le strade da qualche vampiro un po' troppo audace. L'unica cosa che riesce a fare quella sera è una doccia calda e tanto, tanto stretching per mobilitare tutto il corpo. Se Dio vuole l'indomani sarebbe stato migliore.

Si trova in camera in tenuta da notte, ovvero una maglia di due taglie più grande e sotto un minimo di biancheria, niente reggiseno naturalmente dato che nessuna ragazza vuole un ferretto conficcato nelle costole dopo essersi rigirata nel letto, che leggicchia una rivista scientifica. Oddio, qualche dubbio sulla scientificità di certi articoli le viene: quando si parla di antichi alieni e intelligenze superiori venute dallo spazio sembra sempre tutto troppo assurdo... Se solo parlassero di Vampiri crederei che qualcuno di loro abbia messo lo zampino nella storia calcando troppo la mano... lettura interrotta da rumori molesti. A quell'ora dovrebbero essere quasi tutti a letto quelli della Day Chi cavolo ha deciso di fare baldoria adesso? il fastidio è per la giornata da insufficienza grave, non per il rumore in se stesso.
Posa con malagrazia la rivista sul comodino e inforca la porta della camera da letto, scalza, con la maglia che svolazza e a tratti aderisce al busto per via della camminata spedita. La sua stanza non dista tantissimo dal dormitorio maschile, sai che problemi?, ma quella volta l'udito pare guidarla proprio in quella direzione. Vede con la coda dell'occhio una persona varcare una porta, un ragazzo probabilmente, così si avvicina e vede che è niente meno che il Guardian! Che fa...? non ha tempo di elaborare altro dato che vede niente meno che Kibuki, torna con la memoria al sonoro ceffone che gli ha dato con un leggero imbarazzo, e un altro giovane che gli trasmette una sensazione strana, non come gli altri due almeno.
Sorpresa delle sorprese! Nel letto che si intravede dalla sua posizione solo in parte, ci sono due ragazze e una è proprio la sua “allieva”!

Il controllo di Chiaki va in vacanza per qualche momento.

Che cavolo fate?? Tre ragazzi e due ragazze nella stessa camera? Perché non si è svegliata all'ora giusta quel mattino? Si ode un gridolino provenire dalle due giovani pulzelle Prova a venire ancora a ripetizione e vedrai! il dito indice punta come un giudizio divino alle giovani, troppo giovani, studentesse e lo sguardo di Chiaki passa sugli altri.
Ora prenderò le due sgu...studentesse e le caccerò fuori. Poi mi spiegherete. Oggi lei fa il capo, se non si fosse capito abbastanza Soprattutto tu. avanzando punta il dito sul Guardian. Lui dovrebbe vigilare sul dormitorio non darsi ai festini assieme ad altri. È più che certa che ci sia qualche regola contro la “socializzazione spinta” tra studenti...sicuramente non è permesso nulla di quel genere!
Prende di peso le due fanciulle e sospingendole le rimanda in corridoio, in biancheria, “raccomandandosi” che non escano dalle loro camere da letto. Che si arrangino..

Con passo pesante si riaffaccia alla stanza e nota che Kibuki e l'altro ragazzo si sono volatilizzati. Uno sguardo interrogativo molto eloquente si conficca su Rei, è una tacita richiesta di spiegazioni, per le ragazze in desabilleé e per la fuga dalla finestra degli altri due ragazzi, scena degna di un film di spionaggio.
 
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lošai
view post Posted on 16/7/2013, 13:21




STORIA
La faccenda è andata complicandosi fin troppo. Alla fine Yami è stato quasi costretto a dare una sommaria spiegazione di quello che è successo, così come Kibuki e Rei, pressati dalla cacciatrice Chiaki, e per uno scherzo del destino il gruppo è diventato forse più grande di quello che Yami pensava. Nel recupero dell’oggetto infatti sono stati trascinati anche gli altri cacciatori. I ragazzi si separano dopo aver ricevuto una spiegazione e un appuntamento la sera dopo davanti al cancello della scuola, per poi arrivare tutti insieme al castello Lusthood ed incontrare il contatto.

Lui è già al corrente della situazione. Le sue ombre gli hanno riportato tutto quello che è successo, e nascosto tra le rovine non può fare a meno di sogghignare pensando allo strano gruppo che si è andato a formare. Non si fida di Yami, ma ha una cieca fiducia nel purosangue del suo gruppo, e non può fare a meno di prendere la missione di quei ragazzi come un gioco, un gioco che gli avrebbe fatto fare un paio di risate.
Attende. Non si accorge dello scorrere del tempo. È come in letargo, in attesa del momento giusto per mettere in scena la sua entrata, e mostrarsi ai giovani che arriveranno al suo cospetto ormai a breve. Inizia a preparare il palcoscenico, decidendo per la spettacolarità. L’oscurità è la sua musa, per far giungere il gruppo fino a lui opta per qualcosa di semplice ma di grand’effetto. Un sentiero oscuro, con un denso fumo nero che si spande omogeneo dieci centimetri sopra il terrreno, guiderà i giovani verso di lui, che li attende immobile vicino alla rovina di una colonna divelta al suolo, fermo, con la lancia stretta tra le mani e l’immancabile sorriso sarcastico sul volto.
Ad attendere il gruppo è Matt Devlon, della famiglia Bashere, contatto designato a dare le dovute spiegazioni del caso a Yami e il suo eventuale gruppo. La prima cosa che risalta della sua figura, completamente oscura, è la lancia nera come il carbone, e come tutto il resto del suo vestiario, che tiene dritta a toccare il terreno, decorata da figure di corvi, da cui appunto deriva il nome con cui è più spesso conosciuto dagli altri esseri immortali e non: Il Principe dei Corvi.

-Vi stavo aspettando.- inizia alzando appena la lancia e facendo un passo verso il gruppo che ormai si trova fermo in sua presenza:- Io sono il Principe dei Corvi, lieto di incontrare il tanto chiacchierato Yami e… i suoi aiutanti.-per lui non ci sono amici. Ci sono solo persone utili, persone potenti e persone inutili:-O forse dovrei definirvi il suo “spuntino” per il viaggio?-domanda sarcastico agli altri ragazzi che lo hanno accompagnato, come se stesse chiedendo se hanno dormito bene. Al momento solo Yami rientra in una categoria che lui sott’intende come “interessante”, proprio perché è come un giocattolino nuovo, appena scartato dopo una festa e ancora inutilizzato. Vuole sapere se veramente può essere degno di fiducia da parte sua e la famiglia. E portare dei cacciatori, sebbene della scuola Cross, non è proprio una delle cose più acute che potesse fare, almeno a suo dire.

Dopo le presentazioni, passa subito alle spiegazioni. Non ama perdersi in convenevoli, per cui, allargato il sorriso sarcastico sul volto dopo il malcelato malcontento degli “spuntini” alle sue parole, inizia a dare le indicazioni.
Si rivolge solo a Yami, non avendo intenzione di parlare a dei cacciatori:-Come saprai, sei qui per recuperare qualcosa che Lui considera importante. Immagino tu sia già stato messo in guardia sulla situazione, quindi non mi dilungherò troppo nel darti avvertimenti. Sappi che io sono qui soltanto per condurti velocemente su di una costa di una qualche penisola del mediterraneo e poi sarete voi a dover trovare la strada verso l’isola. Non sono stato assoldato come babysitter o per salvarvi il didietro, quindi fate attenzione a non lasciarci le penne o sarà stata tutta fatica sprecata per me arrivare qui e darvi queste informazioni. –si sistema una ciocca dei capelli dietro l’orecchio destro e il volto esprime tutta la noia che prova nel dover dare queste informazioni a qualcun altro invece che occuparsi lui direttamente della faccenda:-Comunque… sulla costa, troverete una barca. Sarà facile individuarla, dato che sarà l’unica imbarcazione che troverete ormeggiata in quel luogo. Una volta sulla barca dovrete seguire delle indicazioni.-

Inizia a frugare nella camicia scura per tirare fuori un foglio non proprio tenuto perfettamente. Si avvicina al gruppo di qualche metro, e ne approfitta per osservare meglio lo strano quartetto, puntando i suoi occhi grigi in ognuno di loro, come se volesse scavare in fondo la loro anima. Alla fine, mostra la mappa, girandola verso gli altri:-Questa è una mappa che uno dei nostri è riuscito a recuperare affrontando varie difficoltà.- e sa bene di cosa parla poiché ha seguito la storia se non da vicino, da una distanza adeguata per poi recuperare dal cadavere del vampiro la mappa, sepolta sotto uno strato di cenere:-Come potete vedere ha una strana composizione.-indica quello che sembra un mulinello d’acqua e poi un’isoletta dall’altro lato, descritta con punti essenziali e zone appena abbozzate:-Sta a voi come trovare il passaggio per arrivare in questo luogo.-un nuovo ghigno divertito sul volto:-Una volta arrivati lì. Se riuscirete a essere ancora vivi, dovrete trovare questo punto.-indica sul piccolo abbozzo di isola una specie di caverna o montagna, o un altro strano luogo:-E recuperare un oggetto.-si ferma di nuovo ma non dà tempo per eventuali domande. -Non preoccupatevi, capirete quale oggetto sarà non appena lo avrete davanti.-
Il suo sguardo tagliente si posa verso uno degli “spuntini” di Yami, quello che gli pare più prelibato, una giovane dagli occhi dorati e un bel davanzale, e le fa intendere che vuole che si avvicini per prendere la mappa. Le ficca poi senza tanti complimenti la mappa in mano, senza degnarla di un altro sguardo e si allontana da loro di parecchi metri, ritornando vicino la colonna su cui aspettava il loro arrivo, senza dare alcuna spiegazione.

Alza in maniera teatrale la lancia, pronto a dare sfoggio dei suoi poteri e con un gesto degno di un chirurgo taglia nettamente l’aria in due, creando un’apertura proprio sopra la colonna divelta, che lascia intravedere un ambiente completamente differente. Una costiera rocciosa si spalanca alla loro vista e una luce accecante filtra attraverso l’apertura. Sul Mediterraneo infatti ci sono otto ore in meno rispetto il Giappone, quindi, si trovano ancora agli albori del pomeriggio. La lancia è ancora in posizione orizzontale, e si gira appena verso il gruppo spronandoli a passarvi attraverso.
-È il momento di separarsi.-dice invitandoli a passare oltre l’apertura.
Quando anche l’ultimo di loro è passato dalla falda spazio-temporale, un sorriso appena più sinistro si allarga sul volto di Matt, e dà ai ragazzi le ultime indicazioni:-Tra due giorni, dovrete farvi ritrovare in questo stesso luogo con la reliquia. Badate bene. Due giorni. Non aspetterò un’ora di più, quindi o vi ritrovo, oppure vi lascio al vostro destino.-la lancia viene lentamente riposizionata in posizione verticale e durante il movimento la faglia inizia a chiudersi:-Vi augurerei buona fortuna, ma non penso abbiate molte speranze.-

Il gruppo può solo vedere il sorriso del vampiro allargarsi sempre di più e poi si ritrova isolato su di una costa sconosciuta.
Matt, ritorna a dormire tra le ombre delle rovine del castello, attendendo il passaggio di quei due giorni, pronto a seguire le avventure del gruppo grazie a una piccola spia d’ombra che ha inserito in una delle ombre degli spuntini.


Note del Narratore
Fallen dai le informazioni dovute a tutti, Kibuki e Sai (LOL), spiegate la situazione a Chiaki, tutto questo abbastanza in breve, e infine separatevi per poi darvi appuntamento la sera dopo al cancello per arrivare insieme al castello. Descrivete l’arrivo e l’incontro con Matt. Non avrete molto spazio per interagire con il vampiro, ma fatelo se volete. Se farete delle domande, non vi risponderà, spiegandovi lo stretto necessario. Chiaki terrà la mappa. Dell’ombra spia non preoccupatevi, è un surplus che ho pensato di mettere giusto per far divertire Matt seguendovi passo passo (dovrebbe averla messa nell’ombra di Rei, ma tanto è indifferente dato che non si nota la differenza). Descrivete l’arrivo sulla costa e poi fermatevi non appena individuate con gli occhi un’imbarcazione in lontananza. A voi la descrizione dell’imbarcazione. Non sarà ovviamente niente di maestoso, ma nemmeno una zattera. Interagite pure tra di voi, ma non iniziate ancora a muovervi verso la barca.

Questa è una specie di mappa che forse può esservi utile per orientarvi meglio. Ovviamente la mappa in questione non è disegnata con uno stile da bambino di cinque anni.
Mappa


CITAZIONE
Ordine di postaggio:
- Yami Kori
- Kibuki Onizuka
- Rei Koyama
- Chiaki Minoru


Edited by lošai - 16/7/2013, 14:54
 
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view post Posted on 1/8/2013, 22:23

Endymion: Every night i wait for my sweet Selene...

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mi scuso nuovamente per il ritardo, ma come avrete letto in tag ho avuto vari rallentamenti, tra problemi personali, Mq, altra quest e role, ma ecco qua, alla fine ce l'ho fatta!


Il mare e l'acqua in generale aveva sempre dato un senso di protezione e rilassamento a Yami.
I suoi occhi color del mare non erano di meno, era forse per questo che al suo fianco si sentiva praticamente invincibile?
No, oltre agli occhi blu intenso, Yami adorava Kib come fratello amggiore, con lui aveva passato parte della sua esistenza alla Cross, era cresciuto, caduto e si era rialzato.
Era stato il suo compagno di stanza, il suo confessore e talvolta il ragazzino a cui badare.
Era buffo in quanto era Yami il più piccolo ed era lui che cercava sicurezza nell'altro, ma a volte Kibuki si mostrava così infantile e incapace di badare a se stesso che era Yami con un fare da ragazzo -troppo- vissuto lo rimetteva in riga.
Proprio come in quel momento.
Dopo che l'altro lo ebbe finalmente aperto e abbracciato -quanto gli mancava quella stretta!- non potè non notare il caos che regnava nella sua (ex)stanza.
Lattine di birra e altri vari alcolici gettate alla rinfusa per terra, vestiti pendenti dalle testate dei letti, cassetti straboccanti di roba inserita disordinatamente che vomitavano calzini e boxer vari ai lati, il cestino coricato sul pavimento e praticamente colmo, un odore pungente e decisamente fastidioso, polvere e disordine ovunque. Giurò di aver visto qualche capo anche sul lampadario!
Si guardò velocemente intorno con un'espressione quasi inorridita, poi si fermò sui tanto amati occhi blu e li guardò severamente.
Kibuki Onizuka, ti sembra questo il modo di tenere la stanza!? lo rimproverò col tuo tono serio e imperioso che cacciava solo in queste occasioni, puntandogli un dito contro.
Dopo avergli datao questa veloce strigliata, che fu appunto veloce solo per la circostanza urgente, passò a spiegargli il motivo della visita e il desiderio che aveva che lo accompagnasse in quella missione.
Come sperava ed aveva immaginato Kib prontamente si schierò dalla sua parte senza neppure sapere alcun dettaglio, se ne uscì solo con una delle sue frasi che tanto voleva sentire Yami.
Grazie, fratellone. gli sussurrò in un orecchio piombando di nuovo in un abbraccio.
Hai ragione, è meglio andare via di qui, sento degli strani rumori provenire dal corridoio! nemmeno il tempo di dirlo e cercare di tirare giù Kibuki che entrarono uno dopo l'altro il guardian che un tempo gli aveva promesso di non impicciarsi nel caso a Yami fosse venuta voglia di fare un scappatella nel Dormitory Sun e una ragazza in tenuta da notte dai capelli nerissimi.
Finalmente saltò, tentando di rompere quella situazione decisamente inaspettata e sfavorevole, trascinandosi Kibuki, furono all'istante raggiunti dal guardian che blaterò qualcosa sulle ragazze che erano state scovate nella stanza.
Non aveva tempo per sgridare Kibuki anche su quel punto, lo sguardo di Yami distante dagli altri due era verso il suo dormitorio, non potevano dilungarsi in futilità simili, la questione a cui ora doveva badare era molto seria.
Poi ridiscese alla realtà e salutò calorosamente Rei.
Ciao Rei, mi spiace aver creato scompiglio nel dormitorio, andrò via subito.
Si giustificò mentre gli sorrideva, e a causa della sua timidezza non allungò la mano ma fece un leggero inchino di saluto.
Il guardian però non l'avrebbe fatto scappare via così facilmente nè avrebbe tollerato un'assenza improvvisa di Kibuki, per cui gli balenò in mente l'idea di svelargli il motivo della visita alla numero 3.
Nel frattempo giunse anche la donna e Yami fu messo alle strette.
Sentite, un purosangue ha chiesto il mio aiuto ed io glielo darò. Domani mi incontrerò con un contatto che mi fornirà maggiori informazioni sull'oggetto da recuperare e il luogo, è una missione delicata e perciò ho chiesto il supporto della persona di cui mi fido di più, Kib. A questo punto, essendomi trovato costretto a svelarvi queste informazioni, dovrete accompagnarmi tutti e tre. L'appuntamento è domani alle 7 al cancello dell'accademia, portatevi il necessario e siate puntuali! Ricordate, non è una gita scolastica.
Spiegò rapidamente, con tono sicuro e determinato, non lasciava spazio ad obiezioni o ulteriori domande, se ci doveva essere qualche interrogativo a riguardo, doveva aspettare alla sera dopo. Yami si ritrovò a fissare la ragazza che comprese fosse anche lei hunter, in quanto non conoscendola non sapeva se potersi fidare veramente di lei, ma ricevette consensi taciturni da Rei e Kibuki che evidentemente la conoscevano e si fidò. Più tardi avrebbe comunque chiesto conferme al fratello e si sarebbe riservato di considerarla immediatamente parte del gruppo.
Sgommò via tornando al dormitorio Luna e il tempo passò velocemente fino all'ora dell'incontro del giorno successivo.

Bene, ci siamo tutti, possiamo partire!
annunciò Yami non appena rivide i tre visi della notte prima, gli unici che erano informati sulla questione.
L'incontro si sarebbe svolto alle rovine del castello Lusthood, dove più volte si era già recato, ma quella sera il sentiero che vi conduceva sembrava alterato.
Questione di sensazione o forse di reale modifiche del luogo, ma aveva un quaclosa di oscuro e misterioso, inoltre le loro ombre sembravano esser donate di vita propria, quasi gli facevano paura, come se li fissavano dall'esterno. Presto verrà corredato da una leggera coltre nera che darà la conferma a Yami di essere sulla strada giusta, avendo temuto di essere caduto in una qualche illusione e aver sbagliato strada.
Ragazzi, continuiamo a seguire questa nebbia scura, sono certo che ci condurrà dal nostro contatto. rassicurò gli altri e se stesso, in fondo le opzioni erano due: o qualcuno era già sulle loro tracce e tentava di depistarli oppure era un modo per condurli alla giusta destinazione.
Alla fine si imbatterono in una strana figura, una figura avvolta dalla notte, una figura tenebrosa e armata, un vampiro.
-Vi stavo aspettando. Io sono il Principe dei Corvi, lieto di incontrare il tanto chiacchierato Yami e… i suoi aiutanti.-
Yami che si era posto come apri fila, si fermò, arrestando l'intera marcia a scrutare la strana figura. Rimase inespressivo alle sue parole. Ci si poteva fidare di lui? In fondo poteva anche trattarsi di una trappola, di una fazione nemica che voleva probabilmente evitare il recupero di quello strano oggetto.
Piacere di fare la vostra conoscenza. incalzò Yami, notando come l'altro sapesse già il suo nome e probabilmente non solo quello.
Sorrise sarcastico alla battutina dell'altro, un sorriso che sottintendeva un certo rancore, non poteva rischiare di rispondere e attaccare brighe con quel tizio per dei motivi così futili rispetto al loro obiettivo, semplicemente si cominciava a legare al dito le cose che lo infastidivano ma prima di reagire doveva capire se l'uomo fosse o meno dalla loro parte.
Questa è la mia squadra. si limitò a controbattere secco il ragazzo, sottolineando i diversi punti di vista.
L'accuratezza con cui descriveva la situazione e la sicurezza e il rispetto celato con cui si rivolgeva parlando di Rand convinse silenziosamente Yami che fosse il contatto di cui parlava la lettera e che quel Principe dei Corvi non stava cercando di ingannarli.
Sappiamo, anche se non il motivo preciso, perché siamo stati chiamati, e abbiamo tutti intenzione di tornare alla nostra vita.
Puntualizzò con la sua acquistata fierezza Yami, parlando a nome di tutto il gruppo.
Acoltò le precise indicazione che diede loro il vampiro, cercando di memorizzarle tutte perfettamente come un nastro in mente, in modo da non trovarsi in qualche guaio più avanti.
Se le avessero seguite, senza fare di testa loro, forse sarebbero riusciti nel loro intento, altrimenti, badando ai toni con i quali il tizio parlava, forse non avrebbero mai più visto la Cross.
Fu Matt a scegliere a chi affidare la mappa su cui vi erano gli schizzi del loro tragitto, Yami rimase un pò contrariato perchè tra tutti i membri, Chiaki era l'unica che non conosceva e se fosse stato per lui non gli avrebbe mai affidato un documento tanto importante in quel momento, ma questo spinse il vampiro a convincersi ancor di più che poteva fidarsi di lei, in fondo se un discepolo di Rand l'aveva reputata affidabile, doveva esserlo sicuramente.
Tutto chiaro. pronunciò in conclusione, dopo la consegna della mappa.
Chiaki allora a te è affidata la mappa che ci guiderà a destinazione, abbine cura. si limitò a riferirle, anche cercando di farle capire che avrebbe messo da parte il suo sospetto e dal momento che la missione stava per iniziare, l'avrebbe considerata automaticamente parte integrante della squadra.
La strana lancia poi sfoggiò uno strano potere, tagliò l'impalpabile aria, dividendola e aprendola, in modo che in essa si formasse un varco spazio-temporale. Per esclusione Yami dedusse che si trattasse della costa del Mediterraneo, del resto si era chiesto mentalmente come avrebbero fatto a raggiungere l'Europa da lì, ed ora era tutto chiaro.
Guardò sfuggevolmente Matt Ho capito. Due giorni. ripetè. Poi incitò i membri a varcare quella soglia invisibile e per primo si gettò in essa, venendone risucchiato e scomparendo alla vista altrui. Per un attimo sentì come se le sue membra venissero scomposte e vagassero in uno spazio indefinito, senza forza di gravità, che aleggiassero vicino a lui, anche se non sarebbe mai stato capace di raggiungerle. Questa sensazione durò qualche secondo dopodichè si ritrovò catapultato in un ambiente completamente diverso da quello da cui provenivano. Il sole brillava sulla sua vacua pelle e la famosa costa padroneggiava.
Si portò sul punto più alto che ci fosse e aguzzando la sua vista già ampliata da vampiro riuscì a scorgere l'elemento che gli donava tanta leggerezza d'animo, l'elemento in cui rivedeva Kibuki e il suo colore, l'acqua!
Attraccata una sola macchia scura, si trattava sicuramente dell'imbarcazione di cui parlava Matt.
Si riunì al gruppo e comunicò le notizie:
Ho avvistato la barca, non è poi molto lontana, ma la strada è ripida e tortuosa.
Inspirarono aria nei polmoni e coraggio nel cuore e si diressero verso il mezzo di trasporto.
 
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Shonen.DÅFunnyMan™
view post Posted on 2/8/2013, 16:39




Appena Yami lo sgridò non riuscì a fare altro che un semplice sorriso.
Per alcuni poteva essere appunto un semplice sorriso, ma in realtà descriveva un'emozione. Si sentiva in sintonia con il ragazzo, si sentiva responsabile ed irresponsabile quando stava con lui, ma soprattutto si sentiva un fratello, comunque Yami non aveva tutti i torti nell'arrabbiarsi vedendo come Kibuki teneva la stanza...

Riuscirono comunque a "scamparla" per il momento, non vide bene chi stava dietro di loro, era troppo preso nel fare la sua uscita di scena che non ci fece molto caso, sapeva solo che si stava creando un bel casino.
Appena scesi, Kibuki fece un sospiro di sollievo.
Guardò Yami per qualche secondo, il suo sguardo era incentrato in quello di Yami. Sapeva che non era più un ragazzino, che non era più "il piccolo Yami", quello sguardo infatti gli dava la conferma della sua idea.
Era molto felice, vedeva una serietà che sbalordiva Kibuki, la stessa serietà che lo portò a fare la scelta di seguirlo.
Probabilmente non aveva senso ma sentì che doveva dirlo.
Afferrò la mano di Yami e la strinse portandosela davanti a se.
Yami!... disse con fare deciso
devo prometterti una cosa... sarà il mio imperativo morale!, io ti proteggerò!, non lascerò che qualcuno osi farti del male!
Non avrò paura se saprò che al mio fianco ci sarai te!
Chi oserà colpirti... lo colpirò mille volte più forte!
io non avrò Paur...

D'un tratto sentì piombarsi qualcuno accanto, probabilmente si era lanciato anche lui dalla sua camera, comunque spezzò la frase di Kibuki in quel preciso momento, che sentendolo arrivare fece un salto enorme di paura, quasi gli si alzò il pelo come i gatti, poi si avvinghiò a Yami, tutto in pochi millesimi di secondo...
Lo sguardo era fisso su quella persona che si rivelò essere Rei che subito iniziò a fare la sua solita predica, quella volta, giustificata:
Kibuki. Vuoi spiegarmi perchè la tua stanza è diventata un locale a luci rosse?

Fece un sospiro deluso, come se nulla fosse si distaccò da Yami e si avvicinò al Guardian.
In quella situazione non sapeva proprio cosa dire, doveva ammettere che era stato beccato a fare una cosa più che illegale.
Doveva ammetterlo, gli mancava Rei, era da ben un anno che non sentiva la sua voce, anche se in quel momento sarebbe stata l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.
"Fortunatamente non c'era Edvige" pensò tra se e se... era la persona che desiderava di più al suo fianco, però vedendo cosa stava facendo in quella camera, probabilmente l'avrebbe strizzato come un panno bagnato.
Comunque, non trovava scuse.
Rei... io... beh...
Abbassò la testa. Quello era il tipico momento in cui ci si pentiva di fare determinate cose... ma ovviamente Kibuki non l'avrebbe fatto!!
Aprì la bocca per dire qualcosa che neanche lui sapeva a cosa sarebbe servito ma...
E perché di conseguenza non mi hai invitato?
Lo sapeva!... Conosceva quel ragazzo... non era il tipico ragazzo punitivo o severo, anche se la sua persona lo poteva sembrare.
Quest'ultimo, comunque con un espressione divertita allungò la mano verso di lui, ma questa volta fu Kibuki a precederlo e, avvicinandosi ancora lo strinse in un abbraccio amichevole.
Doveva ammetterlo, amava quella parte giocherellona di Rei che si manifestava sempre in quelle occasioni.
Ahhh.. bastardo!, sei il Guardian meno Guardian che si possa avere! disse quella frase con tono divertito e contento, del resto quelle persone che lo stavano circondando non le reputava semplici amici ma bensì la sua famiglia, e amava quei soggetti.
La stretta durò non più di pochi secondi, infatti dopo poco lasciò Rei
Facevo tanto casino?... si grattava la testa mentre lo domandava al Guardian.
Più volte lo faceva ma mai era stato pizzicato o sentito, per quanto ne poteva sapere lui...
Fece l'ennesimo sospiro, questa volta più profondo ma anche più tranquillo.
Lasciò il tempo a Rei e a Yami di parlare un pochetto, poi, comunque si ricordò perché Yami era li, dunque si avvicinò al fratello e con voce bassa gli chiese
cosa facciamo adesso?...
Se si fossero dileguati senza dire nulla avrebbero sicuramente suscitato l'attenzione del Guardian, quindi lasciò decidere a vampiro.

Probabilmente era il caldo, ma quando arrivò anche Chiaki, inaspettatamente, balzò di nuovo dalla paura avvinghiandosi, questa volta a Rei, la ragazza non sembrava felice, anzi sembrava un vulcano pronto ad esplodere.
Non riuscì a pensare ad altro che "oh merda".
In un primo momento guardò Rei incitandolo a chiarire le idee della ragazza.
R...Rei!, cioè Guardian!, prenditi le tue responsabilità e spiega per filo e per segno perché c'era tutto quel casino... in... camera... mia.. ehem!
Ok si era fregato da solo, non poteva nascondersi dietro il guardian, quindi "affrontò" lo sguardo della ragazza, si allontanò da Rei avvicinandosi, dunque a Chiaki
Sa... Salve!... cercò comunque di non guardarla negli occhi, probabilmente gli avrebbe dato fuoco!
Senti!, non ti preoccupare per quello che è successo la sopra ok?... Rei voleva divertirsi con due ragazze in camera mia, io da grande amico quale sono gli ho risposto con un bel "si!"... io non ho fatto nulla ti giuro! era molto bravo a dare la colpa agli altri, soprattutto a Rei, finita quella sua fittizia spiegazione si allontanò di qualche passo da Chiaki.


Dopo tutto il casino, comunque si trovarono in quattro nello stesso posto, e Yami si decise a raccontare tutto.
Fu molto preciso anche se in qualche parte un po' vago, però era una cosa seria, non sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare ma se, in quella storia, ci stava anche un livello A, sarebbe stato molto pericoloso.
Appena finì, Yami si dileguò dando appuntamento ai ragazzi alla sera dopo.
Poteva essere molto strano per i due ragazzi che erano stati appena "reclutati", ma per Kibuki era una cosa molto importante...
Non voleva deludere Yami e quel viaggio probabilmente sarebbe servito a far maturare i due fratelli ancora di più!

La stanza di Rei era abbastanza vicina a quella di Kibuki poiché la sua era la numero 1, mentre quella di Kibuki la numero 3.
Infatti la strada per tornare al dormitorio era la stessa per i due.
Era tardi ormai, e probabilmente anche Rei aveva finito il suo turno di guardia, infatti, Kibuki salutò Chiaki cercando di non guardarla negli occhi, probabilmente era ancora arrabbiata con lui, e poi andò via trascinandosi con se Rei.
Perché lo fece?... semplice, teneva a Rei e quella faccenda, secondo Kibuki non doveva prendere anche lui.
Vicino al dormitorio, infatti si fermò, fermando anche Rei, fece una pausa silenziosa, poi iniziò a parlare.
Lo sai che non devi farlo per forza vero?... è una cosa molto seria, è una cosa "da lasciarci le penne"...
Basta che tu non venga domani sera.

Era diventato molto serio.
Non fece quel discorso anche alla ragazza perché aveva avuto modo di conoscerla meglio qualche sera prima, e sapeva che era impossibile scheggiare la sua determinazione, quindi lo disse solo a Rei, non perché non aveva fiducia in lui, anzi, lo stimava molto, ma quando stava con lui, si sentiva vicino ad Edvige, e non voleva che quella sensazione egoista fosse in qualche modo distrutta da qualcosa.
Inoltre, se Rei si fosse ferito a causa di questo viaggio, probabilmente Edvige non lo avrebbe mai perdonato... in quella situazione riconobbe il suo egoismo e lo tirò fuori del tutto.
Se succedesse qualcosa... non voglio che Edvige stia male a causa di questa cosa...
non aggiunse altro, si avvicinò a camera sua e, aprendo la porta entrò.
Solo dopo un buon quarto d'ora si accorse che la serratura era stata forzata, infatti la porta non si chiudeva bene, spesso si apriva sbattendo contro il muro.
Comunque, Kibuki non dormì quella notte, ma rimase a guardare le poche stelle seduto su una sedia.


LA SERA DOPO:

Era arrivato il momento. Doveva andare al luogo del ritrovo, quella volta non intendeva arrivare in ritardo o in anticipo, ma bensì in orario. Non aveva sonno, ma in compenso aveva una grandissima fame, infatti verso le 6.30 si mangiò una confezione intera da 6 di Ramen in scatola comprato qualche giorno prima, poiché doveva stilare un rapporto per la Vampire Hunter, e non poteva uscire prima di averlo finito.
Appena finì la sua "Merenda" o cena, si diresse da Yami.
Con grandissimo stupore vide che c'erano già tutti e tre i componenti e l'unico che mancava era proprio Kibuki
Vide Chiaki, e vide anche Rei...
Non riuscì a fare altro che un grandissimo sorriso, anche se la questione era molto seria il coraggio di quei ragazzi era enorme, quello rendeva felice Kibuki.
Si avvicinò a Rei dandogli una pacca sulla spalla, e riferendosi a tutti disse
Andiamo!

...

Dovevano arrivare presso le rovine del castello Lusthood, poche volte prima ci era stato per qualche missione, ma non si ricordava bene la strada, infatti seguiva silenzioso Yami, nel tragitto si limitava ad infastidire Rei con qualche scherzetto e basta.
D'un tratto, però, la zona venne oscurata da una fitta nebbia scura, talmente fitta che non poteva vedersi i piedi, comunque si fidava di Yami, infatti continuava a seguirlo.
Dopo poco, comunque arrivarono al famoso castello LustHood e, senza troppe sorprese trovarono un tizio, brutto, losco e armato che sembrava conoscere già Yami, quindi evitò di dire qualcosa.
Comunque questo "principe dei corvi" non gli piaceva affatto, anzi gli stava proprio antipatico!
Gli dava l'idea del tipico tizio vanesio di qualche film di serie B.
Prima di affidare la mappa a Chiaki, però, quell'individuo diede una palese occhiata al sedere di Chiaki, anche Kibuki lo faceva, più volte!, ma per istinto, appena il vampiro tolse lo sguardo dalla compagna si mise davanti a Chiaki come per "proteggerla", quell'individuo non gli piaceva per nulla, comunque la cacciatrice lo superò e afferrò la mappa che le venne affidata dal nobile.
Il principe dei corvi, infine, con stupore dei ragazzi, fece un netto squarcio nell'aria invitando il gruppo ad entrare.
Kibuki era diffidente, non ci si gettò subito, però vide, che al contrario Yami corse dentro venendo risucchiato, quindi, lanciata una occhiata non molto "simpatica" al vampiro si lanciò anche lui...

Aprì gli occhi che erano quasi accecati dalla luce.
In una frazione di secondo si erano trovati dal buio totale all'alba, chissà in che strano luogo erano finiti?!
Comunque, Yami che sembrava ancora più disposto a prendere quello strano oggetto, urlò al gruppo che aveva trovato una barca.
Sembrava abbastanza entusiasta della scoperta, ma Kibuki no, anzi era molto, molto preoccupato.
Non aveva visto molto bene la mappa, poiché la prese Chiaki ed evitò di andare a guardare, ma aveva intravisto, nel passaggio della mappa tra il vampiro e la cacciatrice, strani disegni, come un "ciclone" al centro della mappa, quello non lo rassicurava sicuramente.
Chissà cosa succederà...
 
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lošai
view post Posted on 5/8/2013, 11:59




Porca paletta.
L’arrivo di Chiaki non ci voleva proprio. Rimase come trafitto dal suo sguardo, e senti quasi di tramutarsi in pietra, come se la cacciatrice fosse Medusa, e l’avesse appena ucciso con i suoi occhi dorati.
Deglutisce mentre non riesce a spiccicare parola e decise di svignarsela, anche perché Kibuki e Yami sono scesi di sotto e lui per primo è quello che deve capirci qualcosa. Chiaki non c’entra nella storia, doveva solo che andarsene a letto.
Gli basta ripensare a quello sguardo per decidere che quello che ha appena pensato non uscirà mai dalla sua bocca e che la cosa migliore è ignorare il fatto e magari dargli una spiegazione quando sicuramente lo raggiungerà di sotto.
Alzò appena le spalle e le sorrise, quando ritornando, lo guarda buttarsi dalla finestra del primo piano per raggiungere i due studenti, ma non dice niente, e non aspetta che scenda per parlare a Kibuki e sorridergli divertito chiedendogli il motivo del casino che aleggia nella sua camera, fissando quella strana posizione che ha assunto quando è sceso di sotto, come fosse un animaletto spaventato.
-Siamo arrivati al punto in cui ti faccio paura ora, Kib?-domandò sorridendogli prima di chiedergli del perché quel festino senza il suo invito.
Poco importa che Yami sembra avere qualcosa d’importante da dire al cacciatore, e che lui da bravo intermezzo li ha interrotti forse sul più bello a giudicare dalla sua espressione.
Salutò il giovane neo vampiro e sorrise:-Oh, no, nessuno scompiglio. Sono io che volevo semplicemente fare una chiacchierata e ti ho seguito fin da Kibuki.-rivela, prendendosi la sua parte di responsabilità per quell’accaduto e specificandogli che non ce l’aveva di certo con lui per la sua visita alla stanza del dormitorio sole, dato che era stato il Guardian a dirgli di andarci quando voleva, a dispetto delle regole che lui stesso proteggeva.
Si fissò su Kibuki, che tentava al momento di mettere su qualche scusa per giustificare il bordello che ha trovato nella sua stanza, che a proposito, un giorno avrebbe obbligato a sistemare con un bel po’ di olio di gomito. Dopo che gli ha rivelato che non ce l’aveva affatto con lui per il casino, e che voleva solo essere invitato, cosa non proprio vera dato che Yuri l’avrebbe ucciso nel caso, gli tese la mano e l’altro sembrò calmarsi o per lo meno smettere di cercare una scusa per ciò che aveva combinato.
Ricambiò l’abbraccio del cacciatore forse un po’ troppo improvviso, dato che Rei non era un particolare amante del contatto fisico, e sorrise, battendogli una mano sulla schiena in modo amichevole.
-Sono il Guardian migliore che potevate avere. Se c’era qualcun altro a quest’ora eravate davanti allo studio del preside pronti per una bella strigliata.- sorride divertito e si stacca dall’altro.
-No. Non hai fatto casino. Però datti una sistemata a quel porcile che è diventata la tua stanza. Credo che ci manchi poco prima che diventi un ritrovo di scarafaggi e animaletti simili.- forse scherzò, o forse no, ma di certo Kibuki doveva in qualche modo provvedere.
Si rivolse poi a Yami e gli sorrise, sperando che la pensasse allo stesso modo. Non credeva che volesse che la sua ex stanza diventasse un ritrovo per scarafaggi.
Sentì lo spostamento d’aria dietro di lui e l’espressione muta subito da allegra che era. L’avvinghiamento di Kibuki non facilita le cose ovviamente.
Che poi lasciasse a lui il compito di spiegare cose che nemmeno lui sapeva, era assurdo. Gli avrebbe fatto una bella ripetizione del corso “Prenditi le tue responsabilità e sii uomo.”
-Ah-ehm. Chiaki. Ciao.-ridacchiò nervoso, quando quel maledetto traditore gli diede tutta la colpa di ciò che era successo, e pensò che forse gli avrebbe dato una bella ripetizione di “Prendi la pistola e spara in fronte al traditore.”
Maledetto Kibuki. Dare a lui la colpa per il suo macello.
-Ah, ah, ah.-una risata nervosa enfatizzata dalle ultime parole di Kibuki, che vennero interrotte da una sua spallata “amichevole” e uno spostarlo da davanti a Chiaki, per mettercisi avanti.
-Devi sapere che la verità, è che…-fantasia del cavolo, perché non aiuti chi ha bisogno?
-… quelle ragazze ehm.-ormai Kibuki l’aveva messo in mezzo altrimenti di scuse ce n’erano a bizzeffe:-Beh, lo sai no. Certe volte, in vacanza si organizzano dei festini in compagnia.-stupido Rei.:-Io pensavo di fare una sorpresa a Kibuki e Yami e… beh. Non succederà più. Abbi pietà.-alla fine rinuncia al suo piano di cavarsi dai guai e supplica la giovane cacciatrice di lasciarlo vivere.

Forse fu fortunato che Yami iniziasse il suo strano discorso su un vampiro purosangue, una cosa da riprendere e simili.
L'unica pecca al suo discorso era che sembrava un po’ troppo vago, forse. Magari gli sarebbe piaciuto fare per un momento lo gnorri, e poi iniziare a fare domande, ma Yami non lasciò alcuno spazio per eventuali obiezioni.
Il suo sguardo si concentrò su Chiaki. Yami non la conosceva di certo, ma lui aveva avuto modo di lavorare con lei in un’occasione, con i Secret Warriors, e la stimava particolarmente, oltre a trovarla dannatamente attraente anche vestita da notte. Ma adesso non era questo il punto.
-Dannazione Yami. Se non ti avessimo scoperto te ne saresti andato tutto solo con Kibuki. Ringrazia che ci siamo anche io e Chiaki.-disse sorridendo rivolto alla giovane, ormai aveva dimenticato che la ragazza avrebbe potuto ucciderlo con lo sguardo:-Sarà divertente.-giusto perché il vampiro aveva appena detto che non sarebbe stata una gita scolastica. Ma per Rei ogni missione era divertente, almeno finchè non doveva vedersela con bombe e terroristi per una stupida ricetta di biscotti.
L'altro però si dileguò in fretta. Chissà, forse non aveva nemmeno sentito la sua risposta alla sua missione, ma il suo tacito accordo mentre parlava, doveva essergli arrivato di certo. L’avrebbe accompagnato. Anche perché era da parecchio che non faceva qualche missione. E la compagnia gli mancava abbastanza.
Sospirò girandosi verso Chiaki, attendendo dicesse qualcosa e poi se ne andasse a letto, per tornare in stanza, dato che aveva finito di girovagare per la scuola, con Kibuki.
-Chiaki, mi dispiace tu sia finita in mezzo tutto ciò. Ma, vedrai, un po’ di allenamento ci farà bene.-dice sorridendo mentre si separava dalla ragazza con l’altro cacciatore che sembrava voler parlare con lui dal modo in cui si separarono dalla donna.

-Kibuki. Non serve che ti scusi per il fatto di avermi dato la colpa. Tutto passato.-disse quando lo vide fermarsi, prima che l’altro dicesse qualcosa.
E invece l’argomento di conversazione non era affatto quello che credeva. Ci rimane di sasso nel sentirgli dire quelle cose. A lui. Kibuki. Le stavi dicendo a Rei. Che diavolo ti passava per la testa?
Quando gli sentì nominare Edvige qualcosa si spezzò dentro di Rei.
Rimase a bocca aperta. Non disse niente, e si limitò a guardarlo andare via.

Aprì la porta della propria stanza e si buttò sul letto osservando prima la zazzera rossa del compagno di stanza, che presto sarebbe finito nella stessa condizione di Yami e l’avrebbe abbandonato come l'altro vampiro aveva fatto con Kibuki. Anche se continuavano a vedersi e a parlare tra loro, cosa che era certo, non sarebbe successo tra lui e Keitaro.
Ripensò così alle parole di Kibuki. Non si domandò quale assurdità gli era passata per la mente nel fargli un simile discorso, né si chiese se lo ritenesse una persona debole o non degno della propria fiducia. Si girò a pancia in sotto e aprì le braccia abbracciando il cuscino.
Stupido di un cacciatore.
Dire una cosa del genere a Rei era come spronarlo nel venire. Se non si fidava delle sue capacità, l’avrebbe convinto del contrario. Non si sarebbe fatto nemmeno un graffio. Ed Edvige non avrebbe sofferto di niente, dato che non ci sarebbe stato niente da raccontare.


La sera dopo, si preparò con forse troppo largo anticipo. Doccia, vestiti adatti all’occasione. Ovviamente, non troppo stressanti dato che il caldo doveva essere fin troppo pressante, e l’immancabile zaino con provviste e oggetti vari che avrebbero potuto essere utili nel corso del viaggio, come quella volta al mare con la Cross. Rei era un tipo previdente, mica come Kibuki, che ci scommetteva, se arrivava in orario era già un miracolo. Quando fu il momento di prendere le armi il suo sguardo si posò sulla spada di cristallo nero che gli era rimasta dopo l’ultimo combattimento per la scuola. La sfiorò appena, provando il filo della spada, osservando la goccia di sangue spuntare dall’indice e sorrise, scostandosi dalla lama e andando a prendere la sua arma da fuoco. Ormai gli era rimasta solo Tenshi, ma per fortuna, era stato nuovamente equipaggiato dal preside con due nuove pistole, e quale migliore occasione se non quella strana missione per provarle ufficialmente? Afferrò le due pistole e le mise nelle fondine, nascondendole con gli abiti, per poi afferrare anche Tenshi e attaccarla al solito gancio dei pantaloni. Con i proiettili abbondò, ma non si era mai troppo prudente.
Una volta preparato, scrisse un biglietto a Keitaro che partiva per un viaggetto per andare a trovare i suoi e uscì dalla stanza arrivando al luogo dell’appuntamento.

Attesero Kibuki per un po’ ma arrivò puntuale nonostante tutto. Doveva tenerci alla cosa. Al suo sorriso nel vederlo, Rei non potè che sfoggiare un’espressione forse troppo seria e dura. Ma cosa ci poteva fare? Rei non era nella mente di Kibuki, quindi la frase della sera prima gli aveva dato non poco fastidio.
“E andiamo.” pensò dopo che Yami e Kibuki mostrarono la loro voglia di partire, iniziando a camminare seguendo Yami verso il castello.
Più volte dovette sgridare Kibuki per qualche scherzo che continuava a fargli. Era pesante.
-Kibuki e basta.-concluse esasperato prima di notare quella strana nebbia scura che s’innalzava sul terreno come un sentiero che li guidava verso il loro punto d’arrivo.
Annuì rivolto a Yami e alle sue parole. Di certo quella nebbia non era stata messa per caso.
Poco più avanti una voce squarciò l'oscurità, e la figura di un vampiro completamente vestito di nero apparve davanti al gruppo.
Si fermò dietro a Yami sbirciando il tipo che aveva appena parlato e sorrise divertito. Li aveva appena definiti aiutanti, o sbagliava? Li aveva presi per elfi di Babbo Natale quel dannato principe?
Non disse niente, si limitò a incrociare le braccia e assumere un cipiglio infastidito per il discorso.
-O forse dovrei definirvi il suo “spuntino” per il viaggio?-
Lo avrebbe ucciso. Alla minima occasione propizia. Una vena di rabbia incominciò a pulsare sulla fronte. Si limitò a non dire niente, anche perché già sapeva che sarebbe stato inutile e lasciò che Yami sistemasse la questione, anche se magari poteva farlo un po’ meglio.
La definizione squadra non gli piacque nemmeno. Ma che ci poteva fare? Rei sebbene agognasse la compagnia non era il tipo adatto al lavoro di squadra dato che preferiva lavorare da solo e prendersi i meriti di quello che faceva per proprio conto.
-Piacere. Io sono il contorno.-si decise a dire, dato che almeno una volta la sua voce infastidita voleva farla ben comprendere a quel tipo dalle battutine sarcastiche.

L’unica cosa buona che fece fu dargli qualche spiegazione in più. Bene. Era felice di questo, almeno avrebbe potuto comprendere per bene tutto.
Non gli piaceva per niente il suo tono e quello che credeva di essere, ma non ribattè a nient’altro e si limitò ad ascoltare, pentendosi di non aver portato con lui la sua ciambella adorata, dato che c'era di mezzo l'acqua. Rei non era il tipo che nuotava. Per cui sperava che la barca avesse tutte le carte in regola per una traversata decente.
I suoi avvertimenti però gli misero un pochino d’ansia, o forse era proprio quello che l’altro voleva che accadesse in loro.
Era ovvio fosse preoccupato. E che provasse un po’ di paura per la missione, ma sentire che i rischi non erano pochi era abbastanza inopportuno. Ma ci scommetteva che quel dannato lo stava facendo apposta.

Lo vide tirare fuori una mappa e iniziare a descriverla. Non pareva una navigazione particolarmente difficile, quello strano mulinello lo preoccupava non poco, per non parlare degli scogli che sono vicino la riva e che avrebbero causato non pochi problemi.
Per l’oggetto, sperava veramente lo avrebbero subito riconosciuto.
Osserva di traverso Chiaki e la vide prendere la mappa dalle mani del principe. Per poi fissare di nuovo il suo sguardo sul principe, guardandolo fare il suo numero di magia.
Inutile dire che è esterrefatto da un simile potere. Non può fare a meno di fischiare e assumere uno sguardo divertito. Il tipo era fico dopotutto. Anche se non era proprio un simpaticone.

Guardò Yami e Kibuki attraversare il campo che aveva creato e poi attese lo facesse anche Chiaki, per rimanere per due secondi solo con il Principe, fissandolo per bene, per poi fare il suo salto verso l’ignoto e la costa abbagliante.
Pensava a qualcosa sullo stile di “Ritorno al Futuro”, ma non sentì praticamente niente di strano attraversando il passaggio. Un po’ di fastidio allo stomaco e come una specie di risucchio, ma nient’altro.
Sbattè le palpebre abbagliato dal sole dell’altro lato dell’emisfero e sorrise.
-Meglio del teletrasporto.-disse rivolto a Kibuki, sorridendo divertito, ormai immerso nella modalità “gita scolastica” dato che quel damerino in pelle e piume se n’era praticamente andato con le sue ultime raccomandazioni e belle parole, che avevano trovato semplicemente una fulminata di sguardo da parte del Guardian.
Si avvicinò a Yami, e poi guardò dove lui aveva avvistato la barca e non notò niente. Provò con gli occhiali, ma niente di nuovo, a parte una macchia scura e una distesa azzurra.
-Come cavolo fai a vedere fin lì?-domandò a vuoto, dato che non aveva pensato alla vista da vampiro di Yami:-Beh, spero che almeno quella bagnarola galleggi.-concluse riponendo gli occhiali nel fodero per poi rinfilarseli in tasca.
Tornò da Chiaki e le sorrise, per poi mettere un braccio intorno al collo di Kibuki:-Credevi non sarei venuto disgraziato?-domandò all’altro non manifestando apertamente che il suo discorsetto gli aveva dato non pochi fastidi.
 
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Chiaki_Minoru
view post Posted on 17/9/2013, 10:47




Ripensandoci...è in camera da un ragazzo con altri ragazzi, in mutande e maglietta. La rabbia resta, è scontato, ma un velo di rossore compare sulle guance. Nonostante la larga maglietta nasconda le sue forme, che stranamente si sono fatte leggermente più generose nell'ultimo anno parlando di seno, e dire che non ha sgarrato troppo nel mangiare o altro, si sente più nuda di prima.
Lo sguardo di Rei non la aiuta per niente.
Porci porci porciii!!! sbraita ai ragazzi Non mi stupisco più di tanto di Kibuki...ma tu dovresti essere d'esempio! Cavolo! le mani sollevate come artigli fanno capire che la ragazza vorrebbe assestare a tutti un sonoro scappellotto...anzi forse è più adatta l'espressione “sverniciargli la faccia con uno schiaffo”.
Improvvisamente ha una voglia di dormire spaventosa ma ascolta la spiegazione di tutti i presenti, anche le più improbabili e contraddittorie in confronto alla situazione reale.
Non mi interessa perché o come, non si fa e basta! Oh! dice per un'ultima volta. Vedrò se comunicare tutto al preside, spero per voi di riuscire a dormire bene e forse sarò buona! se ne va di gran passo, accaldata dopo tutto quel trambusto e quell'incavolatura. Varcato l'ingresso della propria camera vorrebbe sbattere la porta ma, con grande sforzo, si trattiene per non svegliare l'intero dormitorio. Ma tu guarda...che cose mi tocca fare a quest'ora... certo che l'idea del festino, per quanto fastidiosa e irregolare aveva un suo fascino, ma Chiaki è troppo stanca ed arrabbiata per pensarci. Va a letto togliendo quella maglia che è stato il suo unico scudo contro i maschietti e finalmente riesce a riposare e anche bene. La differenza rispetto alla serata prima è talmente lampante da lasciare stupita persino la cacciatrice che accoccolata tra le lenzuola si gode la sensazione del cotone sulla pelle. Mmm... mugugna quando la sveglia suona. L'ha puntata più tardi del solito dato che la giornata prima è stata molto complicata per lei e ha deciso di concedersi più riposo, ogni tanto ci vuole. Con la faccia affondata nel cuscino si stiracchia come una gatta lanciando uno sguardo storto all'ora sull'orologio digitale. Nove e mezzo... si lascia andare completamente sul cuscino e a fatica trova la voglia di scoprirsi e alzarsi dal materasso caldo. Dalla finestra entra una calda luce che sembra rimproverarla per essere rimasta a letto troppo a lungo.

Per svegliarsi completamente si concede una doccia fresca che in contrasto con il calore del giaciglio le fa venire un piacevole brivido per tutta la pelle. Il riposo ha giovato molto al suo umore che ora è molto migliorato dato che si sente quasi felice di seguire quei tre scapestrati. Più che altro vuole sapere dove vogliono andare viste le vaghe indicazioni ricevute.
L'incertezza accresce, però, il senso di avventura che di per se dovrebbe esserci in ogni impresa pericolosa. Il pericolo è stato sottolineato anche dal ragazzo con i capelli neri e non ha motivo di dubitare di quell'avvertimento. Un gruppo di quattro persone per una sola missione deve per forza avere qualcosa di estremamente interessante o molto pericoloso...

La mattina passa in maniera rilassata preparando un bagaglio leggero con qualche provvista e giusto un cambio di biancheria. La tuta da cacciatrice sarebbe stata il suo unico vestito in quelle circostanze, non potrebbe pensare a nulla di più adatto ad una missione se non alla protezione offerta da quegli indumenti. Spero solo non ci sia da morire di caldo. Il pomeriggio lo occupa nella manutenzione delle armi: la pulizia delle spade e l'affilatura del nuovo coltello sono la parte più laboriosa. Mette sempre estrema attenzione quando maneggia l'acciaio di un'arma da taglio, è come entrare in intimità con una persona. Conoscere la curva della katana e del wakizashi, ogni voluta dell'hamon, la forma perfetta della tsuba...è qualcosa che ha imparato ad apprezzare ed amare, in un certo senso. Per Chiaki è un po' come prendersi cura di se stessa.
Con la sua bambina, la pistola, è molto diverso. Nonostante il nomignolo che le ha affibbiato quella specie di cannone portatile che spara proiettili in grado di abbattere un cavallo, è virile, rude, come un uomo tutto d'un pezzo che nasconde il suo lato più fragile. Ecco, la pistola è proprio così: se non funziona bene dentro non servirà a nulla ma una volta pulito e lubrificato ogni meccanismo può facilmente cambiare le sorti di uno scontro. Apprezza di meno il combattimento impersonale con le armi da fuoco ma ha imparato a stimarne l'efficacia.
Per quanto riguarda quel coltello non ha ancora compreso a fondo la sua natura ma c'è tempo: l'uso intensivo le darà le risposte che cerca.

Non si rende nemmeno conto che ormai sono le sei del pomeriggio e solo il sole calante la avverte di non fare tardi visto che la sveglia ha le pile scariche Maledetta...e che l'avevo pure puntata per non fare tardi.. In fretta riempie varie tasche con caricatori già pronti e mette qualche scatola di munizioni nella sacca da tracolla che ha scelto per il viaggio. Si veste rapidamente infilando i pantaloni neri attillati con la fondina della pistola e del coltello già al loro posto. Sotto la giacca nera tiene la classica canottiera di cotone che da sola lascia ben poco all'immaginazione, fortuna che è coperta da più di un sottile strato di stoffa. Nonostante non sia così ansiosa di mostrare le sue grazie non chiude completamente la giacca, morirebbe di caldo in quel caso!

Non appena è tutto pronto chiude la porta e inforca le scale di corsa. Le spade al suo fianco sbatacchiano leggermente ma cerca di tenerle ferme con una mano mentre arriva al pianterreno. Nessuno in vista per fortuna altrimenti avrebbe dovuto spiegare un bel po' di cose all'interessato.
Per evitare guai non passa nemmeno per le strade più usate per raggiungere il cancello bensì taglia per sentieri secondari, a volte per la vegetazione dei giardini lasciati un po' a se stessi durante l'estate, fino ad arrivare in vista della grande cancellata di ferro. I ragazzi sono già tutti lì tranne Kibuki, ma non si stupisce tanto,Oddio spero di non essere in ritardo. pensa salutando con un cenno della mano i due. Gli conviene non fare più festini nel dormitorio...
Dopo poco arriva anche Kibuki che si becca una bella occhiataccia, anche se non è più irata come ieri non può esimersi dal ricordargli che doveva stare in riga.

La spiegazione di Yami è abbastanza vaga ma capisce che per lui è importante questa “missione”. Non che debba interessarle, solo che ormai si è trovata invischiata quindi andrà fino in fondo alla faccenda.
Le scuse di Rei arrivano inaspettate ma risponde tranquillamente Non scusarti. Alla fine della fiera sono curiosa, e vedere un posto nuovo è bello. Forse no sarà proprio una gita ma meglio essere positivi.
Il tragitto verso il castello è tranquillo, con Kibuki che intrattiene il gruppo con qualche buffonata ma tutto si fa più serio quando alle porte delle rovine uno strano nastro di nebbia nera crea un percorso lungo il sentiero e non fino a raggiungereun luogo non ben precisato.
Non ci resta che entrare ora... l'oscurità a terra contrapposta al sole calante crea un'atmosfera spettrale, se poi si è dentro le rovine di Lusthood...ci vuole un po' ma alla fine il gruppo raggiunge il famoso “contatto” che li avrebbe ragguagliati sulla missione.
Principe dei Corvi, che strano appellativo. pensa mentre il vampiro abbigliato di nero spiega, troppo sommariamente per i suoi gusti, il loro compito. Le battute poi...Spuntini? Ma chi crede che siamo, le prime persone raccolte dalla strada? quando però lui elegge Chiaki a custode della mappa, approssimativa come tutto il resto, resta spiazzata. I suoi occhi dicono chiaramente “perché io?” ma non si tira indietro. Sente gli occhi di tutti su di se mentre afferra il lembo di carta disegnata dalle mani del Principe. Vedremo di capirci qualcosa di più di quello che ha disegnato la mappa allora... commenta facendosi indietro e studiando i vari elementi. Uno scarabocchio attira la sua attenzione e la preoccupa Cosa cavolo sarebbe? Non si capisce nulla...e non sapere cosa significhi mi rende nervosa. Essendosi sconnessa un attimo dalla conversazione perde un paio di frasi ma lo squarcio nell'aria, come se quel tizio misterioso avesse tagliato una tenda con la sua lancia. Al di là del passaggio si vede il mare e una costa. Deglutisce un pochino troppo rumorosamente ma sta pensando a cosa potrebbe fare un'arma del genere se usata su un nemico. Senza troppo indugiare la cacciatrice segue il gruppo volgendo lo sguardo un'ultima volta alle rovine che ora le paiono distanti chilometri anche se basterebbe un solo passo per tornarci.
Dove sarebbe questa barca? domanda ingenuamente, ma i suoi occhi non si sono ancora abituati alla diversa luce di quel luogo in riva al mare. L'imbarcazione però c'è sul serio e fortunatamente...Sembra proprio che regga. commenta valutando la situazione il fatto è che siamo in quattro, magari entriamo con cautela e vediamo come va. ha inaugurato la missione, in un certo senso, ma qualcuno doveva pur farlo. Mentre aspetta gli altri, Chiaki estrae ancora la mappa e per la prima volta ha l'impressione che quel viaggio sarebbe stato molto più difficile del previsto.
 
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LR-Fir
view post Posted on 19/9/2013, 10:02




STORIA
Il pomeriggio batte sulle teste degli avventurieri le quali sono piene di interrogativi ed animate, al contempo, da desiderio di mettersi alla prova o semplicemente aiutare un amico bisognoso. Quella barca è decisamente strana: ci si aspetterebbe che fosse una classica imbarcazione di legno dipinta di bianco con qualche colore acceso e un bel nome dipinto sul retro o la fiancata, ma non è così. Il legno è nero, come se fosse intriso di pece, ed un osservatore attento potrà scorgere, incise su ogni tavola dell'imbarcazione, delle minuscole rune verdi emanare un fievole bagliore. Già questo dovrebbe far intuire che non si tratta di una semplice bagnarola nonostante le apparenze.

Al loro arrivo la cacciatrice dagli occhi dorati effettua subito un test per valutarne l'affidabilità e, non appena termina la frase che la conferma, il guscio inizia a muoversi in linea retta secondo la direzione della prua. Sia ringraziata la cima che assicura la barca alla costa, altrimenti sarebbero tutti rimasti li sulle rocce mentre Chiaki si allontanava.

[…]

Salpati, finalmente, i giovani incontreranno pochissime difficoltà a manovrare il loro mezzo dato che non occorrono remi ma solo saper governare il timone. La velocità è inoltre molto sostenuta per una bagnarola del genere. Il tratto di mare è dei più tranquilli e per alcune ore tutto fila liscio, tanto che il gruppo potrebbe pensare che sia tutto una passeggiata.
Le onde non sono alte abbastanza da preoccupare e l'isola inizia a comparire oltre l'orizzonte come se prima fosse coperta da una foschia leggera ma spessa abbastanza da non permettere loro di vedere effettivamente dove fosse.



Note del NarratoreProseguendo scoprirete che la vicinanza dell'isola è tutta una finzione e non sarà possibile per voi cambiare strada all'ultimo. Un'illusione nasconde degli scogli irti che modificano le correnti, rendendole impervie, e rischierete di danneggiare seriamente la vostra imbarcazione. In questo caso la barca reggerà anche se subirà degli urti. Definite voi quanti danni e altri imprevisti del caso.
 
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view post Posted on 8/12/2013, 13:14

Endymion: Every night i wait for my sweet Selene...

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Il mondo segreto sotto il pavimento...

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I don't know.


Ok, mi sto rendendo conto di quanto sia difficile una role di gruppo ._.


devo prometterti una cosa... sarà il mio imperativo morale!, io ti proteggerò!, non lascerò che qualcuno osi farti del male!
Non avrò paura se saprò che al mio fianco ci sarai te!
Chi oserà colpirti... lo colpirò mille volte più forte!

Quali parole potevano dargli una maggiore carica? Sentì un brivido scorrergli nelle vene, era simile all'adrenalina che si prova in una situazione d'emergenza, di pericolo in cui bisogna prendere una decisione prima ancora che ci si possa arrivare razionalmente. Era felicità e la risposta arrivò subito, infatti posò un palmo sulla spalla dell'amico e disse caldamente:
Grazie Kib, so che se ci sarai tu con me, sarò più forte e andrà tutto per il meglio.
Poi furono interrotti dal casino che si stava verificando per quella sua intrusione fuori legge.
Pensava di essere stato silenzioso, doveva essere furtivo e invece quasi tutta la scuola adesso sapeva che si trovava lì.
Apprezzò il fatto che il guardian li coprì e gliene fu silenziosamente grato, non essendo in simili situazioni molto bravo con le parole soprattutto con uno stato d'animo così alterato.
Ascoltò nel mentre che tagliava la corda la definizione che Rei diede alla missione "divertente".
Yami, combattuto se dedurre ingenuità di Rei nel minimizzare una missione così importante e pericolosa o spirito sarcastico e consapevole della realtà e troppo preoccupato e scosso dalla velocità con cui avanzava il tempo decise semi-consciamente di non rispondere e procedere nel ritirarsi al dormitorio.
Sperò tanto che l'altro sfoggiasse un pò di comprensione e non se la prendesse con lui fraintendendo il suo comportamento assente.

Il tragitto fu tranquillo e Yami a parte qualche indicazione organizzativa fu silenzioso e assente, in testa gli frullavano uno sciame chiassoso di pensieri disparati, l'aver coinvolto poi più persone del previsto non aiutava affatto a tranquillizzarlo, infatti da un momento all'altro avrebbe potuto scaricare una crisi di nervi probabilmente suscitando incomprensione da parte degli altri che, giustamente, sentivano più tenue il peso della missione.
Perchè Rand aveva chiesto così urgentemente il suo aiuto?
Cos'era quest'oggetto e perchè andava recuperato?
Yami per carità era felice di servire suo "Padre" ma tutta la situazione gli sembrava molto strana e non era troppo felice del fatto che il loro primo contatto dopo la sua trasmutazione era stato così violento.
Quel Matt poi non fu di alcuno aiuto alla situazione ed in quel momento Yami comprese anche che non tutti i componenti della famiglia avevano lo stesso calore.
Solo due giorni.

Non credo ti serviranno a molto quelli... fece riferito alle lenti di Rei trattenendo una risatina; poi indicò le sue pupille terra di Siena lasciando intendere che la sua vista era evidentemente ampliata e solo in quel momento Yami si rese conto che era l'unico vampiro del gruppo.
O meglio lo sapeva fin dall'inizio ma adesso vi fece caso e stranamente non sentì una bella sensazione.
Solo due giorni.
Scese dall'altura e raggiunse gli altri quindi li incitò
Se ci sbrighiamo nel pomeriggio saremo già in viaggio. Non abbiamo molto tempo, per di qua seguitemi!
Solo due giorni.
Si pose come apri fila del gruppo e indicò la strada che gli era evidentemente chiara dopo la perlustrazione di prima.
Il tempo sembrava passare sempre più velocemente e così Yami aumentava sempre di più il passo nonostante il terreno scosceso e poco praticabile, sentiva come se una clessidra gravasse su di lui e sentisse il cadere di ogni granello pulsare nelle orecchie.
Solo due giorni, pensava e aumentava la gittata dei passi sul sentiero, tanto che a un certo punto tutti avevano un grosso fiatone e furono costretti a rallentare la marcia per non collassarci.
La sosta fu breve; solo due giorni.
Arrivarono a riva ed una barca scura era attraccata lì per loro, come aveva predetto Matt.
Eccola, siamo arrivati.
Esultò il capofila che per un attimo tirò un sospiro di sollievo, quantomeno avanzavano nel viaggio, ed era un dato positivo.
Constatando quanto fosse lecita la preoccupazione della giovane esortò qualcuno a controllare, in quanto Yami non ne sapeva nulla di stabilità di una struttura.
Dunque la giovane si offrì come testatrice del mezzo e dopo pochi minuti espresse il verdetto favorevole a salpare.
Una volta sopra Yami esordisce Rei vuoi occuparti tu del timone insieme a Chiaki con la mappa?
Kib, ti dispiace invece fare da vedetta mentre io cerco di velocizzare l'escursione in acqua?

Solo due giorni.
Probabilmente nessuno inizialmente capì che cosa intesse Yami con il compito che si era autoassegnato e probabilmente qualcuno avrebbe pensato che lui se ne sarebbe stato con le mani in mano quando invece si sarebbe stancato effettivamente più di tutti.
Sciolse la cima e la barca cominciò il lento avanzare, ma la sabbia continuava l'incessante discesa e la clessidra si riempiva più veloce del previsto così Yami, mettendosi a poppa creò una corrente d'aria, non esageratamente potente, che li facesse muovere più velocemente, altro che motore.
Scusate, errore mio. disse non appena sfoggiò il suo potere con eccessiva forza provocando una partenza violenta che aveva fatto inclinare la barca e rise un pò, per un attimo, perchè sentiva quel peso al cuore?
Poco dopo stabilizzò il getto d'aria che dava velocità al mezzo e procedettero ad andatura costante. L'impazienza di Yami venne smorzata dal comparire dietro una coltre di panna l'isola che Chiaki vedeva segnata sulla mappa.
Tuttavia oltre il momento iniziale di esultanza nella ciurma, Yami sentì come un aggrovigliarsi di nubi sopra di loro, e un agitarsi nelle acque, non seppe se era frutto della sua immaginazione o se stesse davvero accadendo ma in un caso o nell'altro non c'era da aspettarsi nulla di buono.
Aumentò la potenza della corrente in modo da raggiungere prima la destinazione e stare il meno tempo possibile in quel mare che gli dava l'impressione di una trappola per topi, ma nonostante si sforzasse a far acquisire velocità alla barca malgrado i quattro pesi non indifferenti dei passeggeri, non notava un altrettanto progressivo diminuire delle distanze.
Come una galleria senza fine, la luce rimaneva statica e immobile al termine del tunnel, era solo la barca a muoversi.
Presto la preoccupazione divenne universale e Yami comprese che non si trattava più di un mero presentimento frutto dell'agitazione.
Qualcosa cambiò improvvisamente la rotta della barca.
Yami cessò a causa del cambiamento improvviso di elargire carburante e benchè giunsero imperiosi gli avvisi dal nocchiere e dal timoniere andarono in balia delle onde.
Il primo urto. Yami scivola a causa dell'acqua che avevano imbarcato in seguito a delle onde più alte del previsto e batte al bordo dell'imbarcazione.
Sto bene... rassicura.
Mentre intorno a loro si verificava la devastazione più totale e tutti erano impegnati nel limite delle proprie possibilità ad evitare che la barca si ribaltasse o a gettare via l'acqua che continuava ad entrare velocemente a causa di falle dovuti ad urti ripetuti, Yami chiude gli occhi per una trentina di secondi rimanendo immobile a poppa della nave, elimina qualsiasi suono o grida dei compagni di squadra, ascolta il movimento delle onde e come il vento circostante modificava il proprio galoppare scontrandosi con gli irti scogli.
La vista in quel momento lo distraeva e perciò cominciò a fare quella che poteva sembrare una specie di danza, in cui muoveva gli arti in modo leggiadro e armonico, ruotava i polsi o stava in equilibrio su una sola gamba mentre con scatti violenti poi voltava la testa e puntava i palmi tesi. Gli effetti in realtà poi erano visibili e percepibili. Da un lato respingeva delle onde troppo alte, che li avrebbe travolti, dall'altro allontanava la barca dagli scogli che riusciva a percepire o quantomeno diminuiva la velocità d'impatto in modo da non provocare più eccessivi danni al loro mezzo di trasporto.
Solo due giorni.

Come già scritto in mp a Sai, mi dispiace per il ritardo, ma a causa di problemi vari (vedi topic assenze) non ho potuto rispondere prima... gomen! Spero vi aggrada la mia risposta!
 
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Shonen.DÅFunnyMan™
view post Posted on 21/12/2013, 15:36




Doveva essere sincero, anche se non era affatto entusiasta di ciò che aveva davanti:
Una tenebrosa barca scura, aveva una certa curiosità, voleva vedere ciò che stava dietro tutto quello assieme ai suoi amici e sperava di riuscirci!
Non era una missione commissionata dalla Vampire Hunter ma poco gli importava, se in ballo c'era Yami allora tutto il resto era aria e polvere.
Dopo un breve ma accurato collaudo il gruppo monta sulla barca e Kib ha il compito di fare da vedetta.
La barca non era enorme ma neanche troppo piccola, questo permetteva al cacciatore di avere una mobilità abbastanza elevata.
Non ci mette molto a salire sulla parte più alta della barca poiché sapeva arrampicarsi molto bene su ogni cosa perché sapeva praticare il free running un'arte marziale che permetteva una corsa acrobatica e grande prontezza dei riflessi.
Il mare è tranquillo e il sole era alto, infatti faceva abbastanza caldo, quindi il cacciatore afferrò la sua fascia verde che teneva sempre con se, e se la legò sulla fronte.
Non s'intendeva molto di Imbarcazioni e di certo non poteva conoscere il tipo della barca ma aveva un'albero maestro e le vele che non erano state aperte poiché Yami utilizzando il suo potere da vampiro li portava molto più velocemente alla loro destinazione.
Stava sopra l'albero a guardare il mare e veniva cullato dal vento che gli arruffava tutti i capelli.
Quella era opera d suo fratello.
Ripensandoci, Kib aveva visto pochissime volte il potere di Yami, da quando lo conosceva aveva visto pochissime volte ciò di cui era capace lo Yami vampiro.
Beh, per il cacciatore quel ragazzo rimaneva lo Yami umano del passato e spesso e volentieri si dimenticava che ormai era un vampiro capace di fare cose molto più sviluppate di un semplice umano...
Nonostante tutto non gli era mai interessato, Umano o vampiro rimaneva Yami!
Per quasi tutto il tragitto canticchia fischiando una canzoncina "da pirata", già! quella situazione gli sembrava tanto da film piratesco dunque perché non fischiettare come facevano loro?

Sembrava andare tutto tranquillo, Rei stava guidando perfettamente, Yami manteneva una velocità puntuale ma all'orizzonte non sembrava uscire nulla di interessante, solo la linea che divideva il mare dal cielo e basta.
Navigano per un paio di ore fino a quando tutto il gruppo nota qualcosa:
finalmente terra!
Non c'era bisogno di urlarlo, anche se lo aveva sempre desiderato urlare da buon pirata, ma rimase zitto con un bel sorriso sulle labbra.
Anche se era felice rimaneva un po' timoroso, chissà cosa sarebbe successo appena sbarcati, che prove avrebbero dovuto affrontare?, che nemico avrebbero dovuto sconfiggere?...
Affidò tutto il suo coraggio a Yami e rimase con il suo solito sorriso.
Comunque, nonostante la presunta vicinanza all'isola non sembrava che quest'ultima si volesse far raggiungere, se ne accorse Kib forse prima degli altri poiché era rimasta a guardarla per tutto il tempo dalla sua comparsa dall'orizzonte.
Sospira un po' annoiato per qualche altro minuto.
Appena anche gli altri, pochi secondi dopo di lui, se n'erano iniziano vari interrogativi, ma prima delle risposte ecco che appare una foschia che copre l'isola.
Avrebbe voluto gridare un sonoro "NO!" ma sarebbe stato inutile, erano caduti in una trappola e presto ne avrebbero pagato le conseguenze.
Non fa in tempo a scendere che una gigantesca onda travolge l'imbarcazione ma per fortuna non la ingoia nel mare.
La foschia intorno a loro si dissolve abbastanza da mostrare ciò che li circonda.
Il mare era mosso e voglioso di sfida!, quel maledetto vampiro li aveva condotti in una trappola mortale!
Comunque non si lascia sconfiggere così facilmente, dopo il primo colpo guarda se tutti stanno bene, primo fra tutti Yami, non sembravano essersi fatti troppo male, era stato più lo Shock inaspettato, comunque la nave viene colpita da altre onde, non sembrava facile tenere il timone, quindi Kib, alternandosi tra i colpi e i momenti di "calma" raggiunse Rei e cercò di aiutarlo a governare la nave, ma nel momento in cui la barca si sollevava sulle onde timone era durissimo, neanche Kibuki che vantava di avere una forza nelle braccia molto elevata non riusciva assieme a Rei a tenerlo, un'altro urto e Kibuki casca all'indietro, alzarsi è difficile in seguito ai colpi tremendi, non essendo mai stato su una barca del genere non sapeva cosa fare, ma uno dei tanti pregi di Kibuki era il saper abbozzare nei momenti più difficili, quindi abbozzò!
Aspettò l'ennesimo urto e poi corse, fece un salto e arrivò presso l'albero e afferrò le drizze, cercò di tenerle con le mani più forti possibile, poi, prima di un'altro scontro, con una fatica bestiale tira dritto correndo fino a che non viene fermato dalla pressione che le cime avevano creato aprendo la randa ed il fiocco, aveva fatto una cosa abbastanza pericolosa aprendole così assieme ma sembrò funzionare.
Aiutato da Yami che teneva lontano la maggior parte delle onde più grandi, Kibuki teneva le vele in pressione dal con una fatica inumana, fortunatamente presero molto vento e la barca si inclinò verso destra evitando le onde che Yami non riusciva a tenere.
Comunque tenere le vele in tensione non serviva a salvarsi, avevano bisogno che Rei guidasse, con le vele aperte sarebbe stato molto più facile ma tutto adesso era nelle sue mani e nella sua abilità!
Si accorge stupidamente soltanto dopo che il mare è pieno di scogli appuntiti che alimentavano il pericolo, la maggior parte dei colpi erano dovuto a quelli, ma adesso che le vele erano aperte Rei sarebbe potuto riuscire a evitarli.
Non vedeva li scogli per via della sua posizione quindi oltre a tenere le vele era alquanto inutile, serviva un gioco di squadra e subito!

Finalmente fuori dalla tempesta si torna a vedere il mare e la foschia svanisce, Kibuki lascia le cime che slittano via e lasciano dei lividi quasi viola sulle braccia, Kib cade in ginocchio facendo grandi respiri di fatica.
Comunque sembrava andare tutto bene, e che tutti fossero salvi e senza grandi ferite, era stata dura e da un semplice presentimento, il timore divenne un mal'essere probabilmente generale, cosa avrebbero dovuto affrontare se quella era soltanto la prima prova...?

Il post è piccolo, perché vi giuro che oltre a Kib anche io ho dovuto abbozzare! xD
Non sapevo proprio cosa scrivere :C, inoltre non sono sicuro che ciò che ha fatto il mio PG sia umanamente possibile ma era davvero l'unica cosa che mi era venuta in mente!
Comunque mi rifarò! sicuro! è-é
 
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12 replies since 10/5/2013, 08:45   493 views
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