Università Cross: Un passo nel mondo, x Lamia

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LR-Fir
view post Posted on 27/2/2013, 14:17




Quanto tempo è passato? Il buio non da alcuna indicazione sullo scorrere del tempo, la sua cassa oscura gli è diventata familiare, conosce ogni linea delle pareti, ogni anfratto e crepo, i contorni dello strappo che da all'esterno sono stati ripercorsi dai suoi occhi decine e decine di volte. Non si è mosso di un centimetro da tutto quel lasso indefinito di tempo e le membra reclamano, mandano dolori dovuti all'immobilità e alla scomodità della posizione. È accovacciato a terra, con le ginocchia al petto, seduto sulla nuda roccia, umida e scivolosa. Solo le iridi, tinte di cremisi, si muovono lentamente cercando una nuova ragione di vita, un nuovo pretesto per esprimere entusiasmo, una scintilla di vita.

Lei se n'è andata per sempre, che altra vita può esserci senza di lei? No, non è possibile che la sua esistenza possa proseguire come prima, gli hanno portato via metà della sua anima, strappato il cuore dal petto, hanno ridotto in polvere l'unica persona che lo ha fatto sentire vivo appieno...quindi in un certo senso ora è morto, una parte di lui è morta assieme a Chandal.

Scioglie le braccia dalla loro stretta attorno alle gambe e posa i palmi a terra, i bordi ruvidi della pietra gli fanno pensare a ossa sbriciolate. Distende le gambe, finalmente, le anche gridano di dolore quando si torce per puntellarsi e rimettersi in piedi. Della sua stanza non resta niente. Se ne rende conto adesso quando guarda il punto dove avrebbe dovuto esserci il letto, la scrivania è un cumulo di legnetti davanti a lui. Sente il volto fermo, incapace di una qualsiasi espressione, neppure di dolore. Ha già pianto tanto, continuamente, e ha quasi pensato di seccare il proprio corpo prima di aver smesso. Poi è successo tutto naturalmente, ha smesso. Che non abbia più lacrime? Sì, sarà questa la ragione, ha smesso di piangere perché i suoi occhi sono diventati secchi come un deserto dove non piove mai. Sente ancora una ferita dentro di lui, è dolente, infetta di sofferenza, rabbia, rancore, vendetta ma lui non riesce più a bagnare le proprie guance per quelle sensazioni.
Per più di due anni ha tentato di allontanare dal suo cuore sentimenti del genere ma ora che un cuore non ce l'ha più stanno tornando, solo il futuro gli dirà se permanentemente o no.
Non ha alcuna speranza a riguardo, non importa...nulla importa.

Muove i primi passi incerti verso il grumo di legno deformato all'entrata della grotta. Da qualche fessura si intravede una luce giallognola filtrare dentro, debolissima tanto che non riesce ad illuminare cose dall'altro lato dell'alloggio.
Devo uscire da qui. un imposizione che da a se stesso nella disperata ricerca di un cambiamento, di una reazione. Barcolla all'inizio, ma poi riprende sicurezza nei movimenti, non fanno più così male le ossa anche se il fastidio permane, non è nulla di importante.

La destra spinge l'uscio privo di sostegno che cade con un tonfo secco all'esterno. La luce lo investe con prepotenza e si trova costretto a stringere gli occhi ardenti. Lì fuori ci sono calcinacci e i muri sono segnati da crepe, anche il pavimento e il soffitto, a cui mancano tasselli piuttosto grandi. Deve essere colpa sua. All'inizio del corridoio e alla fine un nastro bianco e rosso a strisce oblique delimita l'area.
 
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Lamia Saki
view post Posted on 27/2/2013, 21:59




"Ridi e il mondo riderà con te; piangi e piangerai da sola."
Le era stato detto, o forse l'aveva sognato?
Ormai il confine tra realtà e sogno era diventato così flebile da essere completamente intangibile, ormai neppure il tatto di qualcun altro poteva infondere energia alla barriera che separava i due mondi e renderli distinti e separati.
Barriera che si era progressivamente incrinata, fino a spezzarsi e permettere quindi un eccessivo e incontrollato flusso di pensieri tra sogno e realtà, senza alcun filtro, senza alcuna protezione.
La sua mente era stata assediata da uno sciame impazzito e rumoroso di pensieri che le facevano passare notti insonni, che le impedivano di recarsi a lezioni o di capire cosa leggesse.
Pensieri che la facevano rimanere chiusa in camera, che la corrodevano giorno dopo giorno, in quelle quattro mura sature della polvere nociva che emanavano, ogni respiro, era un'inalazione di veleno che andava ad intaccare gravemente il cervello.
L'aria era diventata irrespirabile, ma seppure avesse aperto la finestra, nemmeno un filo di ossigeno sarebbe trapelato all'interno, tutta la sua determinazione e la sua fiammeggiante forza si erano spente in quella bolla senza ossigeno.
Anche quella notte era sola in camera.
Anche quella notte si ritrovava seduta sopra il piumone rosso del letto con la sua Flower of Evil tra le braccia, l'accarezzava affettuosamente, a tratti vi si confidava, a tratti cominciava a maledirla e ad incolparla, riversando su di essa tutte le ragioni del suo malessere.
Ma da quando il segno del confine era stato cancellato?
Facile, dall'ultimo duello nel campanile!
Quando aveva spento l'ennesimo livello E, una ragazzina questa volta, ed aveva tradito la sua migliore ed unica amica Miku, la notte in cui mostrò la vera, odiata, se stessa all'unica persona che avrebbe desiderato non lo scoprisse.
Quando automaticamente aveva portato nelle ombre anche quella lucciola innocente, che prima di allora risplendeva del suo naturale bagliore, e che probabilmente non avrebbe avuto più motivo o il coraggio di fare luce, in un mondo intriso di tenebre.

All'improvviso sentì la testa tremare, inizialmente credeva che fosse un'altra, nuova conseguenza delle ferite che si erano aperte dentro di lei, tuttavia quando l'armadio cadde su se stesso, la tenda uscì dall'asta e cadde a terra e i Double Soul sul comodino vibrarono, comprese che stranamente stava accadendo realmente un terremoto.
Per quanto novellina potesse essere, anche se poi tanto novellina non era, non aveva mai registrato un terremoto alla Cross prima di allora e la cosa non potè che insospettirla.
La terra, lo sapeva, poteva tremare per tanti altri svariati motivi, ancor di più se si considerava che almeno due dei vampiri della Night Class ne avevano il dominio.
Sporse le gambe oltre il letto e poggiò i piedi a terra, le sembrava una cosa così insolita da fare visto che non aveva alcun bisogno primario come mangiare o andare in bagno, considerando che negli ultimi tempi erano gli unici motivi per i quali si muovesse.
Si era ridotta ad una vita da vegetale, ma quel che era peggio è che non gliene importava molto, anzi era l'unica "soluzione".
Riuscì a mettersi in piedi senza barcollare a causa delle ulteriori scosse e a raggiungere la porta, appena fuori rimase alquanto perplessa, si aspettava paura e delirio, ragazzi in preda al panico e corse disperate, urla. Invece tutto taceva, qualche vetro rotto ma nessun'anima in giro, i corridoi erano deserti.
Ciò non potè che alimentare i suoi dubbi, forse la Lamia umana era morta, ma la se stessa cacciatrice riusciva ancora a mantenere il controllo.
Esplorò cautamente e poco attenta i corridoi e le aule della Day Class, non notò nulla fuori dall'ordinario, nessun danno grave, nessun ferito, nessun indizio sospetto, nessun'emozione.
Tornò strisciante in camera, richiuse la porta alle spalle, e si fiondò nuovamente sul letto, quell'uscita imprevista l'aveva davvero stancata.

Erano ormai passati dieci giorni da quello strano evento, dieci giorni dal terremoto, dieci giorni dall'ultima uscita di Lamia, dieci giorni che sospetti e strani presentimenti l'avevano infastidita.
Perchè la terra aveva tremato? E perchè sembrava che nessuno l'avesse sentito?
Imbracciò la Flower e decise di dover far luce sul caso, alla fine, l'unica cosa positiva era che avendo trovato un nuovo grillo in testa, usciva nuovamente dalla camera.

Edited by Lamia Saki - 28/2/2013, 21:39
 
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LR-Fir
view post Posted on 1/3/2013, 17:40




Il primo passo nel mondo sembra...strano. Un mondo alieno che non conosce, non ri-conosce. In quel mondo strano manca qualcosa, è vuoto in modo terribile, potrebbe essere il posto più bello sulla terra ma ci sarebbe comunque qualcosa di sbagliato, un vuoto incolmabile.
Fa un secondo passo ma è ancora tutto sbagliato. Anche al terzo e al quarto passo.
Valeriy sa cosa manca ma non vuole pensarci, non deve farlo altrimenti sarebbe come richiudersi nuovamente nella grotta a contemplare il buco, con tutto il dolore che ne deriva e le lacrime che gli ha portato.

Oltrepassa il nastro che delimita il corridoio e si volta indietro a guardare. Dove c'è la sua stanza sembra che il muro sia stato quasi sfondato, la porta a terra accresce quella sensazione. Proprio quel punto avanza verso il mezzo dello spazio comune deformando il muro, il soffitto e il pavimento. Dovrebbe fare qualcosa almeno per ridurre il danno al minimo, sì dovrebbe. In fondo i muri non hanno alcuna colpa per il suo dolore.
I calcinacci iniziano a fluttuare nell'aria andando a rinsaldarsi al loro posto, le crepe tornano a combaciare e il muro rientra ritrovando una integrità. Resta solo la polvere in giro a segnare quel luogo. Così è abbastanza. Torna, quindi, a girarsi lontano dalla sua grotta e prosegue. Forse uscire sarebbe la cosa migliore, respirare aria nuova, oppure no? Potrebbe solamente peggiorare le cose e renderlo più fragile.
Eppure dentro di se cova un focolaio malefico, un fuoco che corrode e si ciba del dolore che ha nell'anima.
La cosa strana è che saprebbe esattamente come spegnerlo! Gli basterebbe avere tra le dita il collo di quell'assassino, spezzargli le ossa con le proprie mani e smembrarne le carni...anzi no, farlo soffrire prima...e molto, tantissimo! Tanto da ottenebrare ogni pensiero razionale e poi lasciare che si riprenda per poter ricominciare. Sì gli basterebbe fare questo e quell'incendio pronto a scoppiare si placherebbe subito. Lo lascerebbe in pace libero di riconsegnare alla terra la sua amata.

La finestra davanti a lui è semi-aperta. La spalanca e guarda fuori, laggiù ci sono gli alloggi della Day Class, sono distanti ma vede bene l'edificio. Chissà cosa hanno pensato quando c'è stato il terremoto? chissà che qualcuno ha sentito il suo strazio gridato al mondo?...chissà?
 
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Lamia Saki
view post Posted on 8/3/2013, 20:50




Prima di mettere piede fuori dalla camera, ispezionò il corridoio controllando da entrambi i lati con leggeri volteggi del capo, poi si decise ad uscire, chiuse la porta dietro di sè.
Fece un grosso respiro, per riempire bene i polmoni come se stesse per andare in apnea, quando invece doveva solo percorrere il corridoio che fino a un mese prima percorreva naturalmente e in cui ogni studente lì abitualmente vi passava.
In effetti al di fuori dalla sua stanza le sembrava come immergersi sott'acqua, i suoni erano percepiti confusi e cotonati, la vista annebbiata e scrutarsi attorno provocava un bruciore agli occhi vergini e l'impossibilità di respirare.
Tutti i muscoli erano contratti, era tesa, molto tesa e camminava in modo robotico e scoordinato.
Ogni passo era una fatica di Ercole. Incontrò una studentessa, stupidamente aveva posto la Flower sulla spalla, come quando andava a caccia, non contando il fatto di trovarsi ancora nell'Accademia e del fatto che gli altri studenti non sapevano dell'esistenza dei vampiri. Fortunatamente la studentessa neppure incrociò il pallido volto di Lamia nè tantomeno il tagliente giocattolo che trascinava con sè.
Decide allora di lasciare la Flower un istante e raggiungere la coppia di studenti che più in là chiacchieravano animatamente. Si avvicinò cautamente alle due figure e si intromise nella conversazione:
Scusate.... Per caso ci sono stati feriti nel terremoto di dieci giorni fa?
I due ragazzi smisero all'istante di parlare, si scambiarono un'occhiata imbarazzata e sembrò che gelassero in volto, poi immediatamente si rilassarono e assunsero un atteggiamento confuso:
Terremoto? Quale terremoto? disse il primo.
L'altro indugiò ancora qualche istante, ma sentendosi in dovere di rispondere anche lui aggiunse:
Noi non abbiamo sentito niente.
Lamia rimase impassibile e disse con un fil di voce:
Capisco... chiese consiglio per un attimo al pavimento, poi tornò alle iridi degli interlocutori: Grazie comunque! girò i tacchi, svoltò all'angolo e tornò nella penombra del corridoio in cui aveva riposto la Flower, sentì quei due farfugliare qualcosa sottovoce, tanto da non farsi sentire e poi andare via frettolosamente.
E' chiaro che è successo qualcosa che non si vuole si sappia in giro...
La Day Class sembrava deserta, pertanto l'unica possibilità che Lamia poteva avere era quella di eludere la sorveglianza dei Guardian e cercare informazioni nel dormitorio Luna.
Il vento all'esterno smuoveva forte i rami degli alberi, era agitato.
Nell'aria c’era qualcosa di strano e pungente.
 
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LR-Fir
view post Posted on 14/3/2013, 12:07




Nessuno nei paraggi, ne nel cortile di sotto. La lontananza non gli permette di vedere se qualcuno sia affacciato alle finestre ma di certo nessuno è in vista all'esterno.
Il vento è agitato, non tanto da essere una preoccupazione ma abbastanza da risultare fastidioso per chi avesse camminato contro il suo flusso. Quel vento gli da l'impressione di una corda tesa che aspetti di essere suonata con forza. Spira deciso ma non è così che vorrebbe essere, vorrebbe sradicare tutto e invece si limita a far ondeggiare i rami e frusciare le foglie degli alberi sempreverdi. Questo gli è rimasto dagli anni passati. Identificarsi con gli umori del vento è una cosa che non riesce a dimenticare, soprattutto quando sono così vicini al suo stato d'animo attuale. Di fuori un controllo glaciale, tenuto forzosamente troppo stretto attorno ad una tempesta sommersa che potrebbe essere devastante per chiunque si trovasse malauguratamente nelle vicinanze. Proprio come quel vento irrequieto.

Le iridi rosso vivo non si spengono, non sente la fame però, nonostante sia digiuno da troppo tempo. È tutto soffocato dall'ira.
Chiude la finestra e prende la decisione di uscire e andare in un luogo isolato, un posto dove entrare in sintonia con la natura e provare a raffreddare la sua anima arroventata come un pezzo di acciaio lasciato troppo tempo in una forgia. Se non fosse riuscito a riprendere il controllo delle proprie emozioni sarebbe diventato proprio come quell'acciaio troppo caldo. Si sarebbe ritrovato molle e poco tenace, inservibile anche per un banale lavoro negli orti. Ecco, Valeriy rischiava di trovarsi con un'anima debole se avesse lasciato troppo spazio alla rabbia e alla vendetta. Questo non toglie che il carnefice di Chandal non sarebbe diventato polvere lui stesso, presto o tardi. L'avrebbe ucciso senza pentirsene...in fondo, se Dio giudica l'anima degli uomini, un vampiro che non può aspirare a questo lusso deve trovare il giudizio in questa vita.
Valeriy sarebbe stato il giudice, e il suo martello avrebbe schiacciato il peccatore fino a ridurlo poltiglia, un ammasso sanguinolento, un'ombra di quello che era. Poi cenere.

Le mattonelle tremano leggermente sotto le scarpe del vampiro quando ripensa al suo nemico, a sua sorella e ai suoi intenti...non può farne a meno e forse non se ne rende nemmeno conto tanto è concentrato su se stesso.
Ora, arrivato nell'atrio, si accinge ad uscire.
 
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Lamia Saki
view post Posted on 16/3/2013, 23:16




Scese nell'atrio del dormitorio Sole, alle poltroncine non c'era nessuno, generalmente vi era sempre qualche gruppetto di studenti intenti in studio gruppo, coppiette del dormitorio maschile e femminile che si incontravano lì e perchè no qualche professore che faceva un salto lì...
Lamia rimase molto colpita, sembrava che un'epidemia avesse colpito tutti gli studenti costringendoli a rimanere in camera e a non uscire o peggio a tornarsene a casa o a stare fuori dall'accademia.
Sbirciò al di là delle finestre tentando di individuare la posizione dei guardian e quindi trovare una strada sicura per non essere scoperta.
Ma dall'interno la visuale era molto ristretta, e dei guardian non c'era l'ombra.
Uscì cauta dall'ingresso, cercando di mantenere un'aria il più normale possibile, del resto il coprifuoco non era scattato per cui non c'era nessuna ragione per cui essere furtivi.
Certo, era proibito a qualsiasi ora intrufolarsi del dormitorio Luna ma sarebbe stata rapida e scaltra, tanto da passare inosservata.
Giunta davanti il cancello chiuso, diede un'ultima occhiata in giro e sulle torri, non avvistando alcuno, lanciò la Flower al di là delle sbarre, poi scalando rapidamente il cancello si trovò dall'altra parte, nella terra dei vampiri.
Non appena fu dall'altro lato delle mura l'atmosfera mutò di colpo, d'un tratto l'aria si fece più rarefatta e pesante, o forse era solo una sua impressione.
Procedette lentamente, del resto era in territorio nemico ed inoltre doveva stare ben attenta a non cacciarsi nei guai, altrimenti avrebbe rischiato severe punizioni da parte del preside Cross.
Avvistò la porta d'ingresso e vi si precipitò, la aprì con estrema lentezza e sfilò all'interno silenziosamente.
Dopo qualche passo, arrestò la su avanzata di botto, ruotò il busto di circa 90 gradi e delineò la figura che emanava un'aura così potente e negativa.
Un vampiro dai capelli lunghi e dal viso severo vagava nell'atrio nel quale si era intrufolata.
I suoi occhi erano rosso vivo e brillavano nella scura sala comune.
Lamia istintivamente, senza potersi controllare strinse un pò la Flower of Evil, era pronta a difendersi nel caso le cose si fossero messe male e quello strano soggetto avesse improvvisamente attaccato la donna liberando l'odio che lo stava divorando.
Poi Lamia riflettè e decise di procedere verso il suo obiettivo e rivolgere la parola anche a quel vampiro apparentemente poco socievole.
Scusi, ha per caso sentito il terremoto di 10 giorni fa?
I ragazzi della day finsero di non aver avvertito alcun movimento del terreno e quelli della night?
 
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LR-Fir
view post Posted on 18/3/2013, 15:17




La sua mente vaga, disorientata e incapace di concentrarsi più di pochi secondi su un pensiero, tutti sanguinosi, violenti, colmi di vendetta e rancore. Ogni passo viene accompagnato dallo scricchiolio delle piastrelle del pavimento, le fughe resistono per puro caso alle scosse.
Non è così quando si ritrova a fermarsi. Qualcuno sta entrando di soppiatto dal portone d'ingresso del dormitorio. Non sarebbe strano se fosse qualche vampiro uscito prima, tuttavia non percepisce alcuna presenza di un parirazza...dunque un umano, o un'umana sta cercando di entrare nel covo delle creature della notte? Uno stolto solamente farebbe una cosa tanto azzardata. Nel caso sappia della vera natura degli studenti della Night è semplicemente stupido buttarsi nella bocca del leone, nel caso non lo sapesse quantomeno dovrebbe avere paura delle ripercussioni disciplinari...

Questi pensieri comunque non attraversano nemmeno per caso la mente di Valeriy. Resta a guardare incuriosito per vedere chi sarebbe entrato. Respira profondamente sentendo solo ora un vuoto al centro del busto, una fame che pian piano si risveglia. Il suo corpo sembra percepire la vicinanza di una possibile preda ma appunto è qualcosa di istintivo, non razionalizzato ancora.
Quando la giovane dai capelli rosei entra completamente lui resta a fissarla fermo. È umana, è armata...è una cacciatrice allora. Deve essere doppiamente stupida, oppure ha solo preso una botta in testa. Per quanto i vampiri di quel dormitorio non siano aggressivi di certo non sarebbero amichevoli con un cacciatore.

Le mattonelle emettono un sono “CRAK” dovuto alla permanenza di Valeriy nello stesso punto per troppo tempo. Le crepe si allargano pian piano con il loro caratteristico rumore a raggiera.
Terremoto...? ripete come se avesse un significato particolare e, soprattutto, il fatto che il pavimento si stesse rompendo non avesse alcuna relazione all'avvenimento della decade passata.
Valeriy ritorna in se per un poco e il pensiero che le sue azioni involontarie abbiano causato dolore ad altri lo preoccupa ma non più di tanto. La sua anima sta soffrendo così tanto che non gli riesce proprio di crucciarsi per gli altri. Non...è successo e basta. liquida così l'argomento superando con passi decisi la ragazzina e uscendo nel cortile. Sperava di attirarla fuori, almeno per evitare qualche suo simile reagisse all'intrusione in modi poco appropriati.
Da parte di Valeriy c'è pochissima attenzione verso l'armamentario della studentessa, non lo avrebbe attaccato, forse. Passare così vicino alla tenera carne di una ragazza è una tentazione che non può ignorare, per questo i suoi passi sono così rapidi. Non devi cedere alla tentazione, nemmeno ora che la fame è sempre più insistente.
 
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Lamia Saki
view post Posted on 29/3/2013, 20:06




L'espressione di Lamia era abbastanza innocente e gentile in quel momento, visto che era in cerca di informazioni e non poteva non far finta di essere ingenua e innocua, in netto contrasto col suo portamento, deciso, determinato e ferreo.
Del resto non poteva essere altrimenti, era una cacciatrice ed era in territorio nemico.
Neanche una falsa maschera di pacifismo sarebbe bastata in quel covo maledetto dalla notte.
Prima di poter udire il timbro dell'uomo dai capelli lunghi, un altro suono si propagò nell'aria, erano le mattonelle del pavimento che si spezzavano e allontanavano tra di loro.
Lamia si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, se in quel momento ci fosse stata Miku, avrebbe di certo capito e notato quel suo gesto abituale.
In genere lo faceva quando si perdeva nel vasto mondo dei sogni e delle illusioni, quando il ramo dell'immaginazione si intrecciava a quello della realtà, ma soprattutto quando l'amaro aroma del reale riconquistava i suoi sensi.
Quel fatidico gesto che decise fu costretta a trattenere quella notte, prima del rintocco, che segnò l'inizio della sua reclusione in accademia, l'inizio della crisi che l'aveva accompagnata per tutto quel tempo, quella notte in cui il rapporto con Miku aveva fatto lo stesso suono della mattonella poco prima, un suono così doloroso da far appassire qualsiasi fiore di speranza o gioia.
Adesso lo aveva fatto per nervosismo o meglio perchè l'aiutava a pensare e rimanere concentrata, la reazione del tipo era piuttosto insolita ed era palese che fosse il suddetto vampiro a provocare quelle crepe.
Pertanto per deduzione logica, se il solo ascoltare la parola "Terremoto" il suo animo è stato scosso al punto da reagire danneggiando il pavimento, era chiaro che vi era implicato.
Poteva trattarsi di nervosismo nel dover nascondere un segreto e far finta di non essere a conoscenza di nulla, senso di colpa per non averlo potuto impedire o... per averlo scatenato!
Non...è successo e basta. sentì quelle parole e non appena le elaborò,
Beccato! e a quel punto non perse tempo e seguì l'uomo fuori dal portone.
Ciò era molto pericoloso e avventato, le probabilità che i guardians la individuassero erano aumentate ed una punizione ora come ora non poteva di certo permettersela.
Ora come ora che aveva scoperto l'origine del terremoto!
Quel che doveva fare adesso... era scoprire perchè era successo e trovare il modo di strapparglielo di bocca.
Girare in tondo alla questione non avrebbe aiutato nessuno, il vampiro, alquanto instabile si sarebbe spazientito e sarebbe potuto fuggire via e Lamia avrebbe rischiato di essere scoperta o comunque di perdere se non l'unica, un'occasione preziosa si far luce sul caso.
Pertanto mise da parte i mezzi termini e le maniere persuasive, e fu diretta e concisa.
E' chiaro che l'hai sentito... replicò stando qualche passo dietro di lui.
E probabilmente non è stato un terremoto naturale... non è vero? aggiunse, seria.
Non aveva un tono minaccioso, tuttavia i suoi riflessi erano pronti ad agire nel caso il soggetto avesse avuto un'insolita reazione.

Edited by Lamia Saki - 29/3/2013, 20:21
 
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LR-Fir
view post Posted on 25/4/2013, 12:44




Trae un lungo sospiro per portare calma nei suoi istinti. Non nella sua ira ma nel suo bisogno di sangue o un surrogato. Non ha affatto voglia di prendere subito quelle pasticche ma nemmeno vuole cadere in fallo aggredendo qualche umano, perciò vuole camminare: per schiarirsi le idee e tentare di tornare in se.

Il cortile è deserto fortunatamente, si scorge per un attimo una figura in lontananza ma scompare subito. Forse uno studente che marina le lezioni o chissà chi altri.
Al di fuori dell'edificio si sente meglio, più libero, senza il peso della grotta attorno a se, sebbene ne fosse uscito da qualche tempo. Vedere bene il cielo e gli alberi, sentire il vento vero e non quello che fischia dalla fessure nel muro, è appagante, ritempra l'animo di Valeriy.
Davvero una bella atmosfera, rovinata dall'insistenza della ragazza.
Naturale, in che senso? È successo tutto secondo le leggi della natura ovviamente. Ma che sia successo per volere della Natura...sospende la frase lasciando aperta la conclusione. Perché ti interessa? dato che l'ha seguito tanto vale parlare a quattrocchi.

Non è strano che lei voglia sapere la verità, si stupisce solo che si sia spinta fino ad entrare di notte nel dormitorio della Night Class. Vista la natura dell'evento dovrebbero aver divulgato qualche spiegazione ufficiale, non veritiera naturalmente, per mettere a tacere le domande. Forse la ragazza non l'ha sentita o non ci ha creduto, probabile anche questo. La polvere sul lastricato davanti l'edificio si muove, mossa dai sentimenti turbolenti di Valeriy, anche questo un effetto involontario e poco percettibile se confrontato con le mattonelle rotte di prima. Stare all'aperto alla fine gli fa veramente bene, tanto che gli occhi ancora rossi sembrano di una tonalità più spenta rispetto a prima.
 
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Lamia Saki
view post Posted on 26/5/2013, 22:35




La terra non aveva smesso di muoversi sotto i piedi dei due studenti e ciò non poteva che avvalorare la tesi di Lamia che stava pian piano diventando una certezza.

I movimenti erano a mala pena percettibili ma più che scosse di assestamento sembravano movimenti indotti e per nulla naturali.
...Leggi della natura un corno!...
Uscendo fuori dal dormitorio però si erano affievoliti ancora, probabilmente perchè lo spazio aperto era più dispersivo e quindi gli effetti si propagavano in uno spazio più ampio riducendone automaticamente gli effetti, inoltre era completamente deserto, nessuno studente, alquanto insolito visto che il sole stava tramontando e quindi sarebbe dovuto esserci una gran confusione di studenti vampiri a quell'ora per l'inizio delle lezioni.
Nel senso che dubito che sia stato un terremoto... La mia teoria è che qualche studente di questo dormitorio abbia fatto, volutamente o meno, muovere la terra.
Disse seria e impassibile, non facendo trapelare il sospetto che fosse proprio lui l'artefice di tutto.

Poi si concentrò sulla seconda domanda, decisamente lecita e prevedibile.
In effetti sarebbe compito dei guardian occuparsene, ma in qualità di cacciatrice sentendo puzza di bruciato, vorrei capire di che si tratta. In fondo è per il bene di tutta la Cross, non credi? Chiunque al posto mio avrebbe fatto lo stesso...
Sorrise, cercando di allentare la tensione e raggiungere qualche risultato.
Sull'ultimo punto ci sarebbe stato da ridire, non proprio tutti avrebbero avuto il coraggio a quell'ora, in quella situazione, da soli di intrufolarsi nel dormitorio Luna e interrogare un vampiro nobile la cui aura raggiungeva quasi quella di un purosangue.
 
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LR-Fir
view post Posted on 5/6/2013, 13:38




La terra si muove naturalmente. A volte di più altre di meno, qualche volta è eclatante altre volte non possiamo accorgercene se non nel lungo periodo. è questo che Valeriy ha fatto, in pratica. Ha liberato energie immanenti nella terra attorno alla Cross causando la scossa.
Il sole sta scendendo gli ultimi scalini verso il luogo dove avrebbe riposato fino al mattino seguente. Tra poco li ci sarebbero stati molti studenti...la scelta, per la giovane umana, è semplice: rimanere e andare in guai grossi oppure chiudere la discussione. In verità una scelta ulteriore sarebbe andare altrove con Valeriy...ma siamo sicuri che una cacciatrice sarebbe disposta a fare tanto?

Comunque...la tua teoria è esatta. Sono stato io a cantare alla terra perché si muovesse. il termine cantare gli esce inconsciamente. Molte volte quando ha utilizzato i poteri donatigli dalla Terra stessa, o da Dio, o da qualunque altra entità superiore, gli è sembrato di suonare una chitarra con infinite corde. Ad ogni suono corrispondeva un significato e una conseguenza, un elemento e una percezione diversa del tutto. La voce della Terra lo ha sempre affascinato da che è diventato capace di sentirla.
Quel giorno quella stessa voce ha urlato con lui il dolore che lo sta straziando.

Forse, se nessuno ha indagato è perché gli è stato detto di non farlo. Attorno alla...stanza, c'era del nastro per tenere lontani gli studenti. Probabilmente la Nobile Ottavia ha deciso che quella misura fosse sufficiente e di conseguenza nessuno, ne il Preside ne i Guardian sono intervenuti. Credi sia plausibile? Una ragazza curiosa, questa cacciatrice. Se non fosse l'oggetto di questa smania di indagare apprezzerebbe questa caratteristica, invece gli risulta sgradevole. L'instabilità delle proprie emozioni certo non aiuta ma per ora è capace di controllare i propri impulsi. A testimonianza di ciò la terra sotto i suoi piedi sussulta una volta ancora, leggermente, e poi si ferma. L'aria aperta fa davvero bene ai suoi nervi.

Edited by LR-Fir - 13/6/2013, 17:32
 
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Lamia Saki
view post Posted on 13/6/2013, 15:49




Beh, era vero, nel discorso del vampiro non c'era nulla di inesatto ma per una cacciatrice arguta era chiaro capire come stesse cercando una scappatoia o meglio una giustificazione a quel che era accaduto che lo discolpasse.
Era assolutamente vero, e nessuno lo metteva in dubbio, che la terra talvolta tremava, ma le circostanze in cui si verificò alla Cross e il silenzio da parte di tutti che ne seguì erano inevitabilmente sospetti.
Lamia scorse gli ultimi raggi solari all'orizzonte e il battito del suo cuore accelerò
Diamine, devo sbrigarmi o questa volta finisco davvero in guai seri.
Va bene che nessuno studente della Day l'avesse vista lasciare il dormitorio, va bene che i guardian non avessero notato la sua intrusione nel giardino della Night, va bene tutto ma se fosse rimasta lì nell'orario in cui cominciavano le lezioni oltre all'espulsione rischiava di essere aggredita da qualche vampiro irascibile.
Neppure a farlo apposta, mentre tali congetture si formulavano nella testa di Lamia il vampiro vuotò il sacco, rivelando di essere il colpevole e confermando la tesi della donna.
cantare??? probabilmente è un termine specifico di una sua tecnica, o forse la mente malata di alcuni soggetti poteva alterare la percezione di qualsiasi cosa, pensò la cacciatrice, poco incline a leggere dietro quando di mezzo vi era l'incolumità di altra gente.
E perchè mai avresti dovuto? incalzò subito la ragazza ingenuamente.
Più che plausibile! si affrettò a rispondere con un sorrisetto. A dire il vero era stata la mia ipotesi iniziale, che un vampiro avesse causato una simile scossa e che per questioni di sicurezza e per non alimentare sospetti era stato infangato tutto. Tuttavia non sono affatto d'accordo con il sistema utilizzato, venendo qui a indagare ho incontrato due ragazzi i quali avevano addirittura paura di parlare. Credo che negare che sia accaduto sia inutile, invece omettere che sia stato causato da un non morto più che comprensibile. Si guardò attorno, il buio calava sempre più velocemente, doveva inventarsi qualcosa!
Dunque, essendo arrivata fin qui, credo valga la pena di proseguire l'indagine... ma credo che questo non sia il posto più adatto, a breve sarà affollato e potrebbe sentirci qualcuno...
 
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LR-Fir
view post Posted on 12/7/2013, 09:19




Dovuto... ripete quella parola quasi sconsolato. La ragazza certo non può capire i motivi che hanno causato quell'avvenimento eccezionale. Se a ciò si aggiunge anche che lui, Valeriy, non l'ha fatto coscientemente bensì lasciando libera la sua rabbia e il suo dolore...la terra ha semplicemente risposto al suo grido gridando lei stessa. Ha sofferto assieme a lui come una cara amica.
Non sta a te decidere cosa sia giusto fare, soprattutto se è stata una decisione della Nobile Ottavia. quella ragazzina lo sta irritando. Dai per scontate troppe cose ragazza. ora che ci pensa non sa il nome dell'umana, della cacciatrice visto che questa gira armata.
I primi rumori di odono da dentro l'edificio, vampiri che si preparano per le lezioni o comunque attività serali, qualche voce più distinta trasmette toni di stupore. Che abbiano sentito l'odore di un umano? Può essere benissimo così.

Valeriy si muove, defilandosi dal percorso principale e passando per il prato si dirige verso gli alberi che attorniano il dormitorio Luna. Lì sarebbe stato tranquillo, lontano dai doveri e dalle preoccupazioni, per lo meno non se ne aggiungeranno altre.
Mentre supera le prime fronde basse si può notare un fruscio caratteristico, simile a quello prodotto dal vento tra gli alberi. La brezza che avvolge il luogo è troppo debole per causare tutto quel movimento però. I rami si spostano indipendentemente per agevolare il passaggio di Valeriy come per rispetto alla sua venuta. Il bosco lo accoglie come un ospite benvoluto.Potrei dirti, al massimo come è successo, più nello specifico...ma non perché. Non ti riguarda, perciò non fare domande su questo. Non è brusco anche se le parole lasciano capire che il vampiro non intende cedere su quel punto. Fa questo più per togliersela di torno che per soddisfare la sua curiosità.

Forse le disposizioni di Ottavia sono state travisate da qualche intermediario e gli studenti più emotivi hanno frainteso ancor di più l'accaduto. Se nessuno avesse interpretato non sarebbe in quella situazione
 
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Lamia Saki
view post Posted on 12/7/2013, 11:49




Ok, ora magari avrebbe cominciato ad elogiare la "Nobile Ottavia", avrebbe continuato a ripetere che tutto ciò che faceva la capodormitorio era indiscutibile e Vangelo per tutti loro vampiri che stavano nella Night, avrebbe puntualizzato che lei non poteva capire perchè era una cacciatrice umana e quindi doveva stare alla larga da tutta questa storia.
In fondo era pur sempre un vampiro.
Lamia in cuor suo ruggiva di rabbia e disapprovazione, ma non poteva certo portare la questione sul piano del "voi vampiri siete degli stupidi ruffiani", oppure cominciare a lanciare frecciate a random sul comportamento discutibile che era stato adottato, indipendentemente da chi l'avesse ordinato, anche se il preside avesse obbligato gli studenti a fare qualcosa di ingiusto, Lamia, come tutti avrebbero dovuto fare, si sarebbe ribellata.
Non si trattava di non rispettare la gerarchia, per carità, ma semplicemente evidenziare eventuali errori e far sentire la propria voce in caso di disappunto, erano in una scuola che si proponeva l'obiettivo del pacifismo e della convivenza e non dell'omertà e della stratificazione delle classi.
In fondo, tutti gli umani posso sbagl... giusto, loro non erano umani.
Ciò comunque non era sinonimo di avere il dono di aver sempre ragione e non errare mai.
Purtroppo però, se avesse esternato questi pensieri, avrebbe allungato il brodo, distraendosi dalla questione primaria e rischiando maggiormente il pericolo di essere scoperta, così decise di contenersi e formulare diplomaticamente:
Nessuno mette in dubbio l'operato della Nobile Ottavia -qui non riuscì proprio a evitare una nota di disgusto- sto soltanto dicendo che in questa scuola, mi sembra strana l'atmosfera che si è creata in seguito a questo "incidente".
Ormai che non si era trattato di un incidente era chiaro, ma usò appunto quel termine per far capire all'altro che, scoperta la verità, non sarebbe andata in giro per i corridoi col megafono a svelare il colpevole nè a bussare porta a porta nel dormitorio e convocare un'assemblea d'emergenza per "fronteggiare il pericolo".
Voci sempre più scandite e presenze sempre più forti sorpresero Lamia, suggerendole che il tempo stava per scadere, ma in aiuto, se così si può chiamare, corse l'interlocutore che la condusse in un luogo più appartato e distante dalla massa di esseri notturni che di lì a poco avrebbe popolato l'ingresso dove erano rimasti a parlottare.

Seguì l'altro velocemente e silenziosamente, con premura di non essere intercettata dai guardian o essere adocchiata da qualche vampirello.
Poi ascoltò e valutò la proposta dell'uomo, qualche secondo di riflessione
Ma si, meglio di niente... almeno potrò tornarmene in dormitorio e abbandonare questo posto raccapricciante...
Affare fatto! disse seriosa.
 
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13 replies since 27/2/2013, 14:17   204 views
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