Fu contento per quella negazione, sperava che il ragazzo non si fosse lasciato abbindolare da quattro parole spiaccicate sul momento, e ciò denotava che Yami aveva visto giusto nel suo sguardo, quel tipo, Zack, era uno in gamba.
Si rivedeva un pochino in lui, testardo, timido ma al contempo sicuro di sè e delle sue opinioni, ingenuo ed emotivo. E già, sembrava proprio Yami appena entrato alla Cross e nemmeno a farlo apposta, Zack era una matricola.
Su una cosa però differivano, Yami non aveva mai cercato aiuto dagli altri, ma non perchè fosse forte e autonomo, anzi probabilmente era solo un'ostinazione pericolosa la sua, ma sebbene temesse se stesso, per la sua natura vampirica, non aveva mai perso la fiducia. Yami in quanto ex-umano soffriva di sdoppiamento di personalità, il suo pacifismo e i suoi ideali erano pertanto messi spesso a dura prova, anche se si destreggiava egregiamente nell'imprigionare la bestia che di tanto in tanto rompeva le sbarre, non a caso sulla coscienza contava solo una vittima umana, dovuta al suo risveglio quando fu morso dal purosangue, all'età di 4 anni. Ora che invece era un vampiro livello C a tutti gli effetti, riusciva perfettamente a controllare i suoi istinti e a non assumere mai le fattezze di un mostro spietato e sanguinolento.
Ma ciò che lo aveva tenuto sotto controllo per 11 anni era stato se stesso e nessun altro, la fiducia che riponeva nelle sue capacità, nel suo sapersela cavare da solo e in ogni caso. Era questo che mancava a Zack. Certo anche Yami di volta in volta presentava segni di cedimento e demoralizzazione, ma era più che normale.
Sebbene per motivi diversi entrambi avevano paura di se stessi, ma Zack probabilmente inacutiva simile terrore alimentandolo dalla sfiducia che si gettava addosso da solo.
Ascoltò pazientemente tutto il suo sfogo e solo quando ebbe finito di raccontare osò intervenire
Figurati, non devi scusarti...a volte fa bene svuotarsi. disse come introduzione al ragionamento che dopo un respiro cominciò
Zack, posso capire quel che provi, posso capire le tue paure, anche io ho dovuto passare qualcosa di simile che ti risparmierò di sentire adesso... ma quel che posso assicurarti è che, per come l'ho percepito io, poco fa, il tuo potere non può essere così devastante come credi, o almeno non verso te stesso. prese fiato, tentando di scorgere l'espressione dell'interlocutore per avere la conferma di poter continuare e non essere invece rifiutato, perchè magari cominciava ad essere troppo invasivo.
Credo che debba smetterla di scappare da te stesso, dal tuo potere e dalla verità. Puoi controllare il tuo potere, non essendo altro che un'estensione della tua anima, anche se interagisce con quelle degli altri. Basta avere fiducia in te stesso e credere di potercela fare per guadarti con fierezza davanti lo specchio. tentò di enfatizzare il discorso cercando di far trapelare che quelle parole non erano campate in aria, ma basate su esperienze personali, parole quasi autobiografiche, cariche quindi di un significato più profondo.
Si voltò ancora una volta verso la puledra, le accarezzò la criniera e poi decise, per quella mattina di riporre il quadernino dalla copertina ghiaccio dentro la tracolla a scacchi e incappucciare la penna riponendo anch'essa.
L'inchiostro aveva contaminato già due innocenti pagine, doveva controllarsi, altrimenti le parole avrebbero cominciato a risultare incomprensibili anche lui, più scriveva più i caratteri diventavano indecifrabili, il tratto violento e marcato, tanto, a volte, da bucare il foglio; sembrava che se scriveva oltre un certo tempo, non sarebbe più stato capace di smettere entrando in una sorta di trance.
Beh a volte cadere in un dirupo è utile. La risalita per quanto dolorosa, ci rende inevitabilmente più forti. Ormai è praticamente inutile scusarmi per i ritardi, sarei ripetitivo e noioso... gomen ^^"